Ven. Set 29th, 2023
Artic Teresa Rescigno e Millio bocce vittoria ott 2020 Noia

TITOLO NAZIONALE DEL CAMPIONATO ITALIANO DI BOCCE. Una piccola realtà campana al femminile sfiora l’impresa nelle discipline bocciofile.

TITOLO SFIORATO DALL’ASSOCIAZIONE “ENRICO MILLO”, DI BARONISSI. IN FINALE, A ROMA, I TEAM MASCHILE E FEMMINILE

La “grande” compagine dell’associazione sportiva dilettantistica “Enrico Millo” – da Baronissi, con determinazione – è andata ad occupare il secondo gradino del podio, nella sfida per il titolo nazionale. La gara si è tenuta domenica 18 ottobre a Roma, al centro tecnico federale della Fib (Federazione italiana bocce). La nostra squadra ha primeggiato nella categoria “Raffa” – una specialità appunto del gioco delle bocce, rivolta agli uomini e alle donne.

Nella competizione, preceduta – il 16 e il 17 ottobre – dalle semifinali le donne dell’Asd “Millo” hanno mancato il conseguimento del titolo, raggiungendo, però, un traguardo ambitissimo, impensabile per una squadra del salernitano. Fregiandosi, poi, della “reputazione” di vicecampioni. Anzi, vicecampionesse pink. Un risultato egregio, diremmo quasi “storico”; ottenuto dopo tanti sacrifici, anche dal punto di vista logistico, concludendo un arduo combattimento con l’agguerritissimo team di “Osteria grande Bologna”.

Riguardo il match tra le donne, le Emiliane hanno quindi strappato il titolo alle Nostre, al temine di un incontro denso di tensione e di adrenalina. Per la cronaca, le componenti della formazione salernitana – tra cui spicca anche Teresa Rescigno, nota hair stylist di S. Severino, che gestisce un’accorsata attività in una frazione del comprensorio. Teresa è la capitana della squadra ladies (donne); l’Enrico Millo è sorta nel lontano 1893 ed attualmente retta dal coach Franco Montuori.

1 Foto articolo bocce Noia 4

 La compagine femminile è stata, poi, operativa a partire da qualche anno – per un progetto sportivo che si è dimostrato lungimirante. Quindi, le “nonne volanti” sono  le sprintose Rescigno sisters (Teresa e Gerarda).  E poi ci sono loro le “invincibili sette”, il “Settebello” della Valle Irno: Agostina Siglioccolo, Linda Santoriello, Anna Pia Caputo, Maria Carmela Parisi e Rosanna Memoli,  impegnate in attività diverse, ciascuna con una storia da raccontare.

Le bocce sono una pratica ludica adatta a tutti, compresi i differentemente abili; con disabilità gravi o meno invalidanti (cerebrolesi, tetraplegici, amputati, poliomielitici ma non soltanto). Non è affatto un gioco “per vecchi”, per anziani – come di solito viene reputato. Anzi, accresce l’intuito; l’arguzia; il senso del movimento; la concentrazione e la riflessione; le capacità mnemoniche e l’equilibrio; il ragionamento. Disciplina accessibile, dunque, a tutti. Le sue origini, si può dire, si perdono nella notte dei tempi. Addirittura pare che fosse un gioco già popolare nella Turchia protostorica – ben 7.000 anni fa. Con bocce di pietra, e tanto divertimento. La storia delle bocce è variegata e complessa, ricca di dettagli. È bene specificare che si pratica in tutta sicurezza – anche durante questo periodo di allarme Covid-19. E – soprattutto – rispettando l’avversario, seguendo poche e semplici regole. Uno sport che esiste anche in modalità “beach” e paralimpico. Il campo, per la specialità “Raffa”, è rettangolare (30 metri) e, in genere, di materiale sintetico. Questa tipologia si gioca sia a livello individuale, che in coppia; poi come terna, infine come tiro di precisione e quale tiro combinato (under 18).

2 Foto articolo bocce Noia 7

Quindi l’indomita Asd “Millo” non ha fatto sfigurare Salerno e la sua provincia, sia con le ladies che per quanto concerne il “comparto” maschile. Anche i ragazzi, infatti, sono entrati a far parte delle prime quattro “stelle”, nel firmamento di Federbocce. Con tanta tenacia, con allenamenti e sacrifici vari – come pure è accaduto per le donne. Alternando lavoro ed hobby.

Un orgoglio tutto meridionale, quindi. Tutto meritato, scaturito da impegno, passione, costanza. La stagione sportiva, perciò, non poteva concludersi meglio – nonostante il primo posto sfiorato per un soffio. Una stagione resa lunghissima dall’emergenza Coronavirus. Terminata con l’argento. Con ben due argenti – come riportato dal quotidiano “La Città” edizione di Salerno”, in data 21 ottobre corrente anno. Il team maschile, racconta “La Città”, è stato messo KO solo contro un solido Boville Marino – società romana. Soddisfatto per quanto realizzato soprattutto il presidente, nonché tecnico, della “Millo” – il signor Montuori. L’umiltà e la fantasia tipiche del Sud, anche stavolta, hanno permesso ai giocatori e alle giocatrici salernitani di tirare fuori il meglio di sé. Contentissima anche la parrucchiera Teresa Rescigno, come detto sopra leader del “Dream Team” baronissino.

Per quanto riguarda la Rescigno, classe 1966; due figli – Danilo e Norman – nonché un nipote, gioca a bocce da tantissimo tempo. Al suo attivo, vanta un curriculum “sportivo” di tutto rispetto. Nella sua “wall of fame”, una sorta di “bacheca” delle onorificenze, tanti campionati e/o contest bocciofili – amatoriali o di alto livello agonistico (come questo) superati con onore. Ad esempio, c’è il titolo della gara da lei disputata nel 2012: il torneo “S. Gaetano”. In quell’ occasione  la dinamica acconciatrice ottenne il primo posto, lottando contro sedici avversarie. Tra queste, l’ostica Agostina Siglioccolo – amica/rivale di allora, attualmente nella stessa compagine “nazionale”. Queste competizioni sono organizzate in ‘Piazza del Galdo’ . I residenti di Piazza del Galdo hanno sempre mostrato senso civico e voglia di curare  i propri “angoli” cittadini, un esempio semplice e lineare di ‘cittadinanza attiva’. Infatti spesso si occupano di gestire – molte volte a proprie spese – gli spazi ricreativi e/o socio-aggregativi. Il bocciodromoè stato inaugurato esattamente un anno faProprio allo scopo di permettere alle persone di relazionarsi, aggregarsi, socializzare tra loro.

I residenti nel periodo estivo, a ridosso della festa di S. Lorenzo, che si celebra il 10 Agosto,  si autotassano per allestire una vera e propria “festa” d’estate: la “Grande abbuffata. La pappatoria è servita” – questa la denominazione. Negli scorci delle antiche e fresche corti dei palazzi nobiliari della frazione, si preparano tavoli con ogni ben di Dio. In particolare le  “pupatelle ‘mbuttunate”, con melenzane sott’olio e acciughe, pasta e fagioli e un buon vinello a scorrere, tra risate, spettacoli danzanti (musica folk e/o popolare – come tammorriate o pizziche – rigorosamente targate “Sud”). Concludiamo, allora, questo nostro modesto contributo alla tenacia delle ladies meridionali con l’augurio (e la speranza) di centrare obiettivi sempre più ambiziosi, di regalarci altre e più consistenti emozioni.

Ad majora, ragazze. Portate in alto l’orgoglio del Mezzogiorno.

Anna Maria Noia

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