Io, nella terra che non esiste
di Mimmo Oliva
Volevo cambiare vita, rallentarmi e allora mi raccontarono di un posto che mi sarebbe sicuramente piaciuto, un posto che nell’immaginario collettivo non esiste. A me, che piacciono le provocazioni, è bastato niente per accettare la sfida. Adesso sto in Molise, la terra che per gli altri non esiste e che per me è diventata l’amante, quella che non devi far vedere in giro.
Se appena ti svegli la mattina e la prima cosa che vedi sono solo alberi e prati, se l’unica cosa che senti è il fruscio delle foglie sugli alberi, allora sì, stai cambiando vita.
Abito in un posto, in Molise, in cui ci sono un pugno di case, montagne belle, prati larghi, sentieri interessanti. E tanti bei posti da ammirare, proprio vicino casa mia. Confesso di pentirmi di non essermi accorto prima di tutto ciò e allora tutti i giorni ne approfitto, indosso la felpa e infilo le scarpe, esco. Prima indecisione, sinistra su ai ruderi o destra alle sorgenti? Inforco il sentiero a 100 metri e mi dirigo alle sorgenti, proseguo e mi riposo sotto gli archi dell’abbazia, di fronte agli scavi.
Più tardi non potrò fare a meno di andare a prendere il pane alle noci e quei cannoli con una crema che solo qui sanno fare. E poi devo camminare, così come mi ha suggerito il mio fisioterapista. E poi c’è da tagliare il prato, cogliere un frutto dalla pianta, guardare giù a valle, ammirare da lontano il borgo delle zampogne e delle sanguinose battaglie lì sul Monte Marrone.
Niente di impegnativo, finalmente, orologio buttato via.
Domani vado al lago, a guardare le Mainarde…
Mimmo Oliva