
Vaccinazioni. Criticita’ e negativita’ ma anche umanita’ e professionalita’ a S. Severino
I pazienti, in particolare ultraottantenni e fragili; persone a rischio, hanno protestato
Vaccinazioni e disagi, nel contesto della Valle Irno; sebbene siano emerse cortesia, umanità, disponibilità, professionalità, calore e affabilità, da parte degli operatori sanitari e dei responsabili preposti all’inoculazione delle dosi, tuttavia molti utenti hanno lamentato disorganizzazione e confusione nella gestione e nell’ambito delle convocazioni.
Di Anna Maria Noia
I pazienti, in particolare ultraottantenni e fragili; persone a rischio, hanno protestato. Più che altro è esplosa l’incertezza e la delusione dei loro familiari “tecnologizzati” e/o cybernauti sui dispositivi “social”. Ne è un esempio il gruppo Facebook “Sei di S. Severino se…”; tantissimi commenti hanno stigmatizzato le disfunzioni nel sistema di convocazione riguardo gli over 80 e le altre categorie a rischio. Ad esempio gli anziani allettati o non deambulanti non sono ancora ststi convocati; ma anche gli immunodepressi, gli ammalati cronici, i soggetti oncologici, perfino gli allergici.
Incertezza e delusione dovute senz’altro a cattive informazioni; a una mancanza di una buona campagna di comunicazione nella Valle dell’Irno e, particolarmente nel Sanseverinese, all’assenza di un vero e proprio call center al quale rivolgersi per richiedere consigli e assistenza. Infatti a S. Severino è stato creato – in tutta fretta – un centro vaccinale ad hoc, in località S. Vincenzo.
Presso l’edificio che ospita la palestra delle scuole elementari della frazione succitata – appunto S. Vincenzo. Subito dopo (in realtà, dopo alcune settimane) che era stato realizzato quello della vicina cittadina di Baronissi – collocato nel complesso sportivo. Una struttura presente in via Giustino Fortunato. Il “PalaIrno” baronissino -il Punto vaccinale per la popolazione è stato inaugurato sabato 13 marzo, dopo essere stato allestito a tempo di record – dispone di un numero “dedicato” e di un’apposita mail, a S. Severino la gente è “disorientata”, perché è necessario – purtroppo – recarsi a S. Vincenzo se si vuol “tentare” di comprendere come vengono effettuate le convocazioni. Non sono stati resi noti contatti telefonici e/o piattaforme digitali da utilizzare per qualsiasi evenienza. Per i dubbi che possono affiorare tra i pazienti, in questi momenti di emergenza, e/o solamente per tranquillizzare la popolazione in questa tardiva (a livello nazionale) campagna vaccinale.
Non si sa bene a cosa si vuol parare – sempre parlando a livello nazionale: tra le categorie più “urgenti” avrebbero dovuto essere vaccinati (prima somministrazione e conseguente richiamo) i concittadini anziani ultraottantenni; i portatori di patologie pregresse; gli Italiani a rischio.
Certo, in primis, insegnanti e (forse, anche) i giornalisti. Poi tutti gli altri. Invece già è emersa, in questi ultimissimi giorni, la possibilità di prenotare l’inoculazione da parte degli over 50, senza che vi sia stata una “ratio” nell’attribuire le priorità. Senza razionalizzazione. Tra scorte di vaccini perennemente in ritardo – nella distribuzione, tra tira e molla od intoppi burocratici riguardo le case farmaceutiche di livello mondiale – coi loro interessi e gli ok o gli stop alla circolazione dei preparati vaccinali. In un momento, così delicato, che vede apparire quotidianamente informazioni contraddittorie.

Torniamo alla realtà sanseverinese e delle altre zone in provincia di Salerno. Molte persone dichiarano però – sono loro parole – che hanno provato diverse volte a contattare l’Asl senza risposta. Segnalano queste loro vere (o presunte) esigenze sui vari canali e network presenti sul web. Tutto ciò mentre il Covid continua a diffondersi. Stavolta anche tra i giovani e i teen-ager. Anche a S. Severino. Mentre le vaccinazioni – sempre nella realtà sanseverinese – avvengono molto a rilento; con cospicuo ritardo.
Dopo un bollettino abbastanza deludente sull’andamento delle vaccinazioni, per dovere di cronaca, dobbiamo anche citare l’ultimissimo report in merito agli aggiornamenti del Sindaco sulla situazione dei contagi sempre a S. Severino; il primo cittadino emette infatti il suo report sulle variazioni della curva contagi nella cittadina, in genere di sera, su Facebook. Alle ore 21 del 29 aprile, questa è la situazione in città: due nuovi contagi (tra concittadine e concittadini diffusi tra capoluogo e frazioni; come Ciorani e Priscoli – al 29 aprile, ma anche altre frazioni. Ad esempio la già citata S. Vincenzo; S. Eustacchio; S. Angelo – eccetera; questo nei giorni immediatamente precedenti il 29 aprile stesso); 168 attuali positivi (160 in isolamento domiciliare e 8 ospedalizzati); ben 891 guariti (dati Asl); 27 deceduti. Tra questi, molti ospedalizzati e/o con altre malattie.
Nel centro vaccini di Baronissi vi sono otto box per le somministrazioni; due sale di osservazione ed attesa ante e post vaccinazione; di spazi accettazione con postazioni informatiche (circa 500 metri quadri coperti, più il piazzale per parcheggiare), quello di S. Severino appare solo un po’ più piccolo. Il centro ha ottenuto l’accreditamento da parte della Regione Campania alla fine di marzo 2021.
Soddisfazione delle autorità amministrative della cittadina, soprattutto da parte del primo cittadino Antonio Somma e dell’assessore alla Cultura Enza Cavaliere. Nonostante la criticità inerente la “mancanza” (per così dire) di contatti telefonici, si tratta complessivamente di un buon centro – pulito e arioso, spazioso. Un’atmosfera protetta e tranquilla, un enorme spazio ricavato presso le primarie della frazione S. Vincenzo. Buona accoglienza, quindi, almeno complessivamente.
Come detto, il personale è sempre umano e gentile e partecipe. In maggioranza giovane e/o “giovanile”. Competente e paziente, davvero. Sempre il 30 marzo, ore 16.30, il vaccino era… “in viaggio” da Vallo della Lucania (è stato detto) da ore; il corriere – tuttavia – è stato fermato e dunque (si è sempre detto) è stato portato con un po’ di ritardo. Fisiologicamente. Un po’ di disorganizzazione, un po’ di confusione – quindi – ma contestualmente molta buona volontà da parte di tutti i responsabili. Un plauso particolare ai membri Epi (Presidio di Protezione Civile di S. Severino), che hanno dato tanto e si sono impegnati nell’accogliere l’utenza. Come i medici e gli altri responsabili. Ansia, preoccupazione e interrogativi vari nell’animo della gente hanno poi caratterizzato il pomeriggio di quest’ultimo giorno di marzo.
Intanto – in questo periodo – i social hanno purtroppo dovuto registrare il malumore serpeggiante dei Sanseverinesi. Disorientati, quasi… “allo sbaraglio”. Alcuni davvero inviperiti. Il sindaco ha sollecitato l’Asl e gli altri organi di competenza, rispondendo (anche) sul suo profilo Facebook e/o appunto sui gruppi tipo “Sei di S. Severino se…” per rassicurare i pazienti.
Fino a un comunicato stampa, a una nota, emanata proprio su Facebook e proprio dal primo cittadino. In questi ultimissimi momenti. Avente ad oggetto le criticità sulla campagna vaccinale nel comprensorio. Il sindaco ha “puntato il dito” sulla gestione della suddetta campagna, denunciando – dopo anche un comunicato ufficiale similare (recentissimo anche questo) a cura dell’Epi (Emergenza pubblica Irno) – i ritardi e i disagi dei Sanseverinesi. Questo, dopo un mese esatto dall’inaugurazione del punto vaccini a S. Severino. Nel frattempo, ecco attivarsi altri centri vaccinazioni – a Fisciano e anche a Roccapiemonte, sempre in provincia di Salerno. Ciò ha consentito, almeno, di far defluire e deconcentrare l’afflusso dei pazienti – distribuendoli e smistandoli presso più strutture.

Tornando al proclama del Sindaco Antonio Somma, egli ha rimarcato che “l’amministrazione comunale non si è sottratta in alcun modo alla doverosa e necessaria cooperazione con le autorità sanitarie – dichiara il sindaco – al fine di fornire il più ampio supporto possibile alla campagna vaccinale”. Nel corpo del testo, Somma ha ribadito che “il Comune ha fatto e continuerà a fare la sua parte”. Ma, allo stesso tempo – scrive Somma: “è ora che chi di dovere si assuma le proprie responsabilità e faccia chiarezza su una situazione insostenibile”.
Per il Sindaco, sotto la lente vanno le inadeguate percentuali di inoculazioni raggiunte – oltre che varie altre negatività. Somma stigmatizza che il centro è aperto mezza giornata (in genere di pomeriggio) per sei giorni a settimana. Così si effettuano tra le 70 e le 100 inoculazioni giornaliere. Troppo poco per garantire l’immunità all’intera popolazione – almeno in tempi brevi. Il ritardo, pertanto, è per lui imperdonabile. Gravi anche i disagi dal punto di vista organizzativo. Il sindaco pone in evidenza il fatto che la Protezione Civile e la Croce Rossa locali “ci segnalano numerosi problemi e incongruenze sulle prenotazioni, con disagio e stress”.
Il primo cittadino, inoltre, invoca “uno sportello che informi i cittadini sullo stato della propria prenotazione, che consenta di correggere gli errori che possono capitare in fase di compilazione della richiesta”. “E’ una situazione insostenibile – spiega Somma – che si protrae nonostante le rassicurazioni del direttore del Distretto e della stessa Asl”. La chiosa riguarda l’invito “al direttore generale e a quello di distretto” ad attivarsi “ad horas”, “per dotare il centro vaccinale del personale necessario, affinché lo stesso sia aperto sette giorni su sette, sia di mattina che di pomeriggio”. Invocando ed esortando, poi, l’intervento di medici; personale e di altri responsabili perché i criteri di distribuzione dosi siano “cristallini, noti”; “basati sul numero di abitanti”. Il Sindaco pretende “risposte immediate e certe ai cittadini”. Affinché siano “tutelati”, con procedure “chiare e basate su criteri di logicità e di buon senso”. Da rispettare. Questo comunicato, come detto sopra, segue la nota dell’Epi. Anche il presidio sanseverinese di Protezione Civile – difatti – ha constatato “enormi criticità gestionali ed operative” nell’ambito delle responsabilità affidate ai vertici sanitari e/o a “chi di dovere”. Il documento intero appare sulla pagina Facebook dell’Epi.
La chiosa: “Chi è deputato alla salvaguardia e tutela della città di S. Severino intervenga e non resti in silenzio”. Da ben venticinque anni, affermano dall’Epi, i volontari sono al fianco dei cittadini. Ragazzi impegnati, a volte (spesso) sacrificati. Attivi anche per gli incendi boschivi, nonché per coordinare eventi religiosi e/o culturali. Sempre molto umili. Come sono stati umili, ma anche professionali e preparati, i responsabili all’interno del centro vaccinale di S. Severino. Professionali, lo ribadiamo una volta di più.