Sab. Dic 7th, 2024

E’ ora di dire “basta” e cambiare rotta!

Dopo l’assalto della sede CGIL di Roma. E’ il momento che gli organi di informazione riflettano su ciò che sta accadendo e “cambino rotta”, per uscire da questo nuovo e pericoloso “Oscurantismo”.

Quella di ieri è una ferita democratica, un atto di offesa alla Costituzione nata dalla Resistenza, un atto che ha violentato il mondo del lavoro e i suoi diritti“. Lo ha detto domenica il segretario generale della Cgil Maurizio Landini aprendo l’assemblea generale del sindacato, dopo la l’assalto della sede centrale della Cgil, a Roma sabato 9 settembre, durante le manifestazioni No Green Pass.

E’ probabile che sia anche molto di più di questo, e allora occorre dare un segnale forte, univoco e inequivocabile.
Occorre darlo come istituzioni ma soprattutto come organi di informazione.
Bisogna riscoprire la memoria storica, raccontare che non si tratta di “diritto di opinione” ma di “reati”.


Come organi di informazione abbiamo l’onere e il dovere di “condannare” fermante i fatti, quei fatti, figli di un ieri troppo recente e doloroso. Occorre fare in modo che non si possa usare la parola “libertà” per farsi scudo mentre si compiono fatti scellerati.

da TG 24


Bisogna fare squadra: famiglia, scuola, istituzioni, media. Avere memoria e condividerla con chi non ha conosciuto altri tempi. E’ ora di sollevare lo sguardo dai pc, tablet, smartphone e riprendere il nostro posto in una società che non può più essere basata su un post, un like, una emoticon. Non possiamo più, noi organi di informazione, contare i click e non badare a ciò che pubblichiamo, non possiamo più permettercelo.

Non possiamo, noi che scriviamo, non fare autocritica e non ammettere le nostre colpe. Pubblicando tutto e il contrario di tutto abbiamo creato confusione e sfiducia in un momento delicatissimo per l’intero Paese.


Si è persa la misura delle cose e pensato che tutto sommato una svastica, un braccio teso erano solo “opinioni”, che si poteva portarli allo stadio o in piazza, forse anche in chiesa e in un cimitero. Abbiamo portato avanti partiti che mai hanno rinnegato, condannato, quello che fa parte delle loro radici, radici che, lo ricordiamo, sono “fuorilegge”.

E ora di fronte alla sede devastata di un sindacato, di fronte a quelle bandiere gettate per terra, simboli per cui tanti hanno lottato e molti sono morti…dobbiamo fermarci e riflettere, prima che sia troppo tardi.

Antonello Rivano
Direttore di redazione/coordinatore nazionale Polis SA Magazine
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