Covid, i morti negati
Da giorni tiene banco il dibattito attorno al report dell’Iss, utilizzato dai negazionisti per sminuire le morti da Coronavirus
In questi giorni sta tornando “di moda”, specie sui social, parlare di morti “per Covid” o “con Covid”, partendo dal report dell’ISS del 5 ottobre 2021. In particolare “negazionisti” e “minimalisti” prendono come punto di riferimento l’articolo de “IL TEMPO” del 21 ottobre. Cosa dice l’articolo, ma soprattutto cosa dice realmente L’ISS?
di Antonello Rivano
Partiamo dall’articolo, di cui riportiamo solo la parte iniziale per non violare il Copy: “Secondo il nuovo rapporto (che non veniva aggiornato da luglio) dell'Istituto superiore di Sanità sulla mortalità per Covid, il virus che ha messo in ginocchio il mondo avrebbe ucciso assai meno di una comune influenza. Sembra un'affermazione strampalata e da no vax, ma secondo il campione statistico di cartelle cliniche raccolte dall'istituto solo il 2,9% dei decessi registrati dalla fine del mese di febbraio 2020 sarebbe dovuto al Covid 19. Quindi dei 130.468 decessi registrati dalle statistiche ufficiali al momento della preparazione del nuovo rapporto solo 3.783 sarebbero dovuti alla potenza del virus in sé. Perché tutti gli altri italiani che hanno perso la vita avevano da una a cinque malattie che secondo l'Iss dunque lasciavano già loro poca speranza”
Ecco invece il punto del Report che viene preso in considerazione:
2. Patologie preesistenti in un campione di deceduti La tabella 1 presenta le più comuni patologie croniche preesistenti (diagnosticate prima di contrarre l’infezione) in un campione di pazienti deceduti. Questo dato è stato ottenuto da 7.910 deceduti per i quali è stato possibile analizzare le cartelle cliniche. Le cartelle cliniche sono inviate all’ISS dagli ospedali secondo tempistiche diverse, compatibilmente con le priorità delle attività svolte negli ospedali stessi. Il campione è quindi di tipo opportunistico, rappresenta solo i decessi in soggetti che hanno avuto necessità del ricovero, e le Regioni sono rappresentate cercando di conservare una proporzionalità rispetto al numero di decessi. Il numero medio di patologie osservate in questa popolazione è di 3,7 (mediana 3, Deviazione Standard 2,1). Complessivamente, 230 pazienti (2,9% del campione) presentavano 0 patologie, 902 (11,4%) presentavano 1 patologia, 1.424 (18,0%) presentavano 2 patologie e 5.354 (67,7%) presentavano 3 o più patologie. Nelle donne (n=3.218) il numero medio di patologie osservate è di 3,8 (mediana 4, range 0-12, Range InterQuartile – IQR (1° quartile=2; 3° quartile=5). Negli uomini (n=4.692) il numero medio di patologie osservate è di 3,6 (mediana 3, range 0-12, Range InterQuartile – IQR (1° quartile=2; 3° quartile=5)).
Come si vede le “complicazioni” che sono derivate dal Covid19 sono sicuramente da definirsi letali.
Sarebbe troppo lungo pubblicare l’intero documento che, in ogni caso, invitiamo a leggere in maniera integrale anche perché riporta, nella parte finale, dei dati interessanti che riguardano l’efficacia dei vaccini. Potete leggere e scaricare l’intero documento cliccando sul seguente collegamento Report Covid 5/10/2021
La prima cosa da confutare all’autore dell’articolo è quel “assai meno di una comune influenza“. Sarebbe da fargli notare che anche la stragrande maggioranza di chi muore per influenza ha malattie pregresse, è anziano e ha più patologie. Esattamente come il Covid ma con numeri totali di gran lunga inferiori.
Da notare il numero esiguo di cartelle cliniche analizzate che fanno in ogni caso riferimento solo a chi è morto in ospedale.
Di fatto il dibattito si è acceso anche a causa di due autorevoli megafoni: l’articolo succitato, a firma del direttore del Tempo Franco Bechis e l’analisi dell’ormai ex medico Alessandro Meluzzi. Dibattito surreale dopo mesi di lotta alla pandemia. a proposito è intervenuto anche il professor Bassetti, il quale ha affermato “Questo rapporto dice che la maggior parte di quelli che sono morti di covid in Italia avevano delle patologie, fondamentalmente avevano degli altri problemi. Ma si può dire che uno che è obeso, che ha un po’ di diabete o che ha una fibrillazione atriale è giusto che muoia di covid? Il problema è che quando questi numeri vengono letti da ignoranti e speculatori purtroppo si dà alla gente una informazione che non è corretta”.
In gran parte si trattava persone che sarebbero vissute ancora a lungo in maniera sicuramente dignitosa, visto le attuali conoscenze mediche.
Come a dire che se un ammalato di cancro venisse investito da un’auto e per questo la sua condizione peggiorasse sino alla sua morte…non fosse colpa dell’incidente
Va evidenziato come in Italia nei cinque anni precedenti il 2020, siano morte 640mila persone all’anno di media. Nel 2020 abbiamo registrato invece la scomparsa di 746mila persone, ovvero 100mila in più rispetto alla media. Numeri che sono stati aggiornati e pubblicati dallo stesso istituto di cui, oggi, vengono strumentalizzati i dati.
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Chi scrive ha esperienza diretta. Rinunciando alla cosiddetta “privacy”, usata e abusata sin troppo da molti, racconto la mia esperienza: soffro da sempre di asma bronchiale e tendo al sovrappeso, una terapia quotidiana mirata e una buona alimentazione mi hanno permesso di vivere una vita normale e svolgere lavori anche faticosi. Un anno fa ho contratto il Covid19. Ad un certo punto le difficoltà respiratorie non hanno più risposto alla consueta terapia e mi sono aggravato, arrivando a sotto saturare. Per fortuna il mio fisico ha retto e con cure “importanti” ne sono uscito. Tanti gli strascichi, anche dovuti alle cure, che mi sono state fatte per uscire dalla fase critica, e la consueta terapia mi è stata ulteriormente “rinforzata”, per contenere in maniera adeguata la mia patologia. Ecco, se fossi morto sarebbe stato a causa della mia patologia o del Covid?
Sui social l’ articolo de “Il Tempo”, e non il Report che quasi nessuno si è preso la briga di leggere, ha scatenato i commenti e i post dei negazionisti e No Vax, che hanno di fatto preso alla lettera quel “solo 3.783 senza patologie”, come se essere già malati possa giustificar il fatto che di Covid ci si possa ammalare e morire (a parte che oggigiorno per non avete patologie bisogna essere molto fortunati, e la medicina permette diagnosi più precoci)
Ho letto affermazioni come: sarebbero morti anche con un rafferdore.
In una società civile, in un mondo dove l’individuo dovrebbe venire prima di ogni cosa, i “fragili” devono essere tutelati sempre e comunque, anche evitandogli di prendersi un raffredore.
Antonello Rivano
Direttore di redazione/coordinatore nazionale Polis SA Magazine
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