…ma, nonostante tutto, è Natale
Buon Natale, ma senza dimenticare che non ne siamo ancora fuori e che nonostante tutto questo giorno è già una festa anche senza esagerare
di Antonello Rivano
E anche Natale 2021 è arrivato, nonostante tutto, soprattutto nonostante che la situazione pandemica continui a persistere.
Certo c’è già una sostanziale differenza tra quello dell’anno scorso: è tutto aperto, le attività commerciali, i cinema, i teatri, gli stadi.
Centri commerciali pieni, l’affannosa corsa agli acquisti, le tredicesime, per chi le ha avute, che volano…e non bastano.
Sembra quasi tutto normale, a parte quelle mascherine che nascondono i visi. Sembra tutto normale a parte quel Qr-code in tasca.
Sembra tutto normale a parte quella sensazione che possa essere tutto un sogno, un brutto sogno, e che da un momento all’altro potessimo svegliarci e non esserci più divisioni tra No-Vax e Pro-Vax , e tra chi crede che sia tutto colpa di un virus e chi ancora parla di complotto e 5G.
Ecco, forse basterebbe pensare che l’unica cosa che possiamo fare è affidarci alla scienza, quella che grazie alle ricerche e a nuovi farmaci ha alzato di decenni la nostra aspettativa di vita, almeno quella dei fortunati che vivono nella parte “giusta” del mondo, quella parte di mondo che non ha mai avuto carenza di medicine e/o vaccini.
E allora Buon Natale, ma senza dimenticare che non ne siamo ancora fuori e che, nonostante tutto questo giorno, è già una festa anche senza esagerare.
E’ già una festa anche senza i regali costosi, il vestito nuovo, il cibo abbondante, troppo abbondante…perché se guardate il presepe non vi è nulla di tutto questo, a parte i doni di tre potenti che si inchineranno al bambino, solo qualche giorno più tardi.
Certo mi direte: “roba per chi ci crede”. Certo è vero, ma a me piace pensare che non possa veramente servire altro per essere felici, che “pace e serenità”. Mi piace credere che non servono case di lusso perché ci sono grotte in cui c’è un calore che in molte di quelle case non potrà mai esserci. Soprattutto voglio pensare che un giorno non ci sarà più una parte “giusta” e una “sbagliata” di mondo in cui vivere.
Forse ho divagato e questo doveva essere un editoriale diverso. Avrei voluto scrivere della situazione attuale, di come i Vaccini, nonostante tutto, funzionino, oppure no, di sicuro abbiamo avuto migliaia di morti in meno rispetto allo scorso anno (non è già questo un bel regalo?) . Che poi il vero obiettivo fosse quello di fat ripartire l’economia è un’altra storia. Avrei dovuto dire delle attiverie che si leggono sui social e di informazione deforme , di come non è vero che ne usciremo migliori.
Ma è Natale e l’unica cosa a cui voglio pensare è a quel presepe, a quel bambino che allarga le braccia e sembra voglia abbracciare tutto il mondo. E non importa se e in cosa crediamo, chi siamo, dove siamo o da dove veniamo, quell’abbraccio è per tutti noi…che ancora non possiamo stringerci gli uni con gli altri.
Buon Natale
Antonello Rivano
Direttore di redazione/coordinatore nazionale Polis SA Magazine