Gio. Mar 28th, 2024

A Castel San Giorgio (SA) le celebrazioni per la Vergine Immacolata

Programma religioso in onore dell’immacolata a Castel san Giorgio. Edizione 2022

di Anna Maria Noia

Come di consueto, ecco – anche per quest’anno (il 2022) – il classico programma di celebrazioni in onore della Vergine Immacolata. Nella fattispecie, riguardo la cittadina di Castel San Giorgio – Salerno. Cogliamo sempre l’occasione per dire che tale devozione accomuna e commuove tutti, nel paese dell’Agro Nocerino-Sarnese. Le iniziative, come sempre, sono affidate alla “cura pastorale” del parroco don Gianluca Cipolletta – in simbiosi con i confratelli dell’attiva congrega omonima. Rappresentati dal priore Gennaro Cibelli – altresì hair-stylist per uomini. La congrega (o arciconfraternita) intitolata a Maria Santissima Immacolata Concezione vanta sempre manifestazioni peculiari, sia in occasione dell’8 dicembre che per altri momenti di culto – in altri periodi dell’anno. Ad esempio per S Rocco, in agosto. Ma i membri dell’associazione organizzano anche altri momenti di cultura e convivialità. Per aggregare e far socializzare. Torniamo a noi. A Castel San Giorgio, le attività “religiose” prenderanno il via a partire da martedì prossimo, 29 novembre. Vi sarà infatti la novena all’Immacolata. Tutto si terrà nella chiesa adiacente ai locali della confraternita: l’edificio dedicato a S Maria delle Grazie e S Croce. Il cartellone di manifestazioni è sotto il patrocinio del Comune.

Il programma prevede: 29 novembre, alle 18.15, recita del SS Rosario – con le litanie e le Lodi a Maria. Contestualmente, avverrà il rito dell’accensione della lampada in onore dell’Immacolata Concezione. Poi, la benedizione del nuovo ambone (cioè zona più elevata, negli edifici religiosi – questo il significato del termine). Alle 18.45, ecco la Messa. Questo per il 29 novembre. Mercoledì 30, invece – ricorrenza di S Andrea – sono previsti i seguenti appuntamenti (maggiormente dal punto di vista religioso): alle 18.15, ci sarà il Rosario, con litanie e Lodi. Però la Messa delle 18.45 sarà presieduta da don Pietro D’Angelo – rettore del santuario abbaziale di S Nicola vescovo (S Nicola Manfredi – provincia di Benevento). Lo stesso programma – tranne che per la presenza dei predicatori da fuori comune, chiamati ad animare le celebrazioni liturgiche – vale per il primo e per il 2 dicembre. Sabato 3, a presiedere la funzione delle 18.45, sarà don Alessandro Cirillo – parroco di San Giacomo Maggiore, in S Valentino Torio. Domenica 4 dicembre (Santa Barbara, patrona dei fuochisti; dei vigili del fuoco; dei ceramisti; degli artificieri e di coloro che hanno a che fare con le fiamme), gli appuntamenti saranno allo stesso orario. Cambia solo il fatto che vi sarà una messa in più – alle ore 9.45. Ricordiamo, ancora, il solenne triduo dal 5 al 7 dicembre. Il 5 dicembre, giornata dedicata alle associazioni civili o laiche del Sangiorgese, la recita di Rosario, litanie e lodi inizierà alle 18.30. Mentre, alle 19, a pontificare e a celebrare le funzioni sarà nientedimeno che il noto don Maurizio Patriciello – parroco di S Paolo apostolo, a Caivano di Napoli (“parco verde”). Per martedì 6 dicembre, giornata in cui si ricordano le associazioni parrocchiali, il popolo dei fedeli sangiorgesi (o da zone limitrofe) avrà la possibilità di incontrare (funzione delle 19) frate Carlo Maria Laborde ofm – guardiano del convento di San Giovanni Rotondo, luogo caro a padre Pio. Il 7 dicembre – in cui ricorre S Ambrogio (avvento ambrosiano, con i mercatini di giocattoli e dolciumi “Oh, bei! Oh, bei!” – rivolti ai bambini milanesi) – è istituita la giornata dei confratelli e delle consorelle, appartenenti alla congregazione. Dopo il momento del Rosario (ore 18.30), la celebrazione eucaristica delle 19 sarà a cura di don Gaetano Landi, direttore dell’ufficio Confraternite della diocesi di Salerno-Campagna-Acerno. Prenderanno parte all’evento i confratelli di San Giorgio e alcune altre congreghe – orbitanti attorno all’arcidiocesi salernitana. Alle 22.30, una nuova S Messa. Con la presentazione all’altare delle intenzioni e delle suppliche, dei pensieri ed auspici dei fedeli – nel corso del programma. Il momento clou, ovviamente, sarà giovedì 8. Solennità dell’Immacolata.

Ecco la Messa delle 9.30; ancora, quella delle 11. Celebrazione solenne, animata dal coro parrocchiale e dai giovani della realtà sangiorgese. Alle 15, infine, si terrà la tradizionale processione dell’Immacolata; a seguire, una nuova messa. Dal punto di vista “laico”, ovvero al di fuori delle manifestazioni ecclesiastiche, a San Giorgio ci sarà sempre quel “caldo” momento di alto lirismo; di poesia con le classiche colombe realizzate dall’affiatato duo di artisti nonché (cosa più importante) di amici Vincenzo Avagliano e Alfonso Vitale. Una coppia indissolubile, rispettosa, valente. Poliedrica. Vitale è scomparso – improvvisamente – nel 2021. Ma neanche la morte ha potuto spezzare il rapporto simbiotico tra questi due “luminari”, dell’arte e della sensibilità religiosa. Infatti, anche lo scorso anno sono state allocati – a circondare l’antica statua della Madonna Immacolata in chiesa – i pannelli che, dal 2014, evocano colombe realizzate in vari materiali e concepite dalla fervida mente di Avagliano e Vitale. Da una decina d’anni, ogni volta – in occasione dell’8 dicembre – i due sodali hanno aggiunto o modificato qualcosa, in merito allo stesso tema riguardante – appunto – la plasticità, la poesia e la sollecitudine delle colombe. Simbolo di purezza, ma anche di prudenza e di amore per Dio. Questo, fino alla dipartita di Alfonso Vitale. Anche quest’anno, tuttavia, la Madonna sarà “abbracciata” dal pannello delle scorse “edizioni”. Dagli uccellini indicanti il candore e la dolcezza.

Ai lati dell’altare, per il 2022, oltre alle rappresentazioni passate, ecco un quadro realizzato da Vitale ed Avagliano. Il tutto sarà inaugurato nei prossimi giorni, in concomitanza con le occasioni di omaggio alla Madonna. La prima “idea” per omaggiare la Vergine – idea in seguito sviluppata, come sappiamo, dal 2014 in poi. Nel ricordo dell’amicizia fraterna tra i due pittori/scultori. Racconta Avagliano: “Questo quadro è una sorta di ritorno alle origini; l’ultima figura che io realizzai per il presepe dei cappuccini – a Salerno. In collaborazione con colleghi e allievi del liceo artistico, in cui insegnavo. Fui colpito dalla figura di S Francesco d’Assisi, che parlava agli uccelli. Cominciai – così – ad elaborare il tema dell’amore terreno, che si invola e si spiritualizza. Da tutto questo, nel 2014 nasce il progetto che poi ho sviluppato con il mio amico Alfonso”. Alcune variazioni erano in ferro, narra ancora l’artista. E, ogni anno, ci sono state sempre varianti o cose aggiunte. Per rafforzare la fede e, anche, lo spirito di amicizia tra persone “sognatrici” – quali, per l’appunto, Avagliano e Vitale. Avagliano esprime un aneddoto, sulla sua salute e la creazione di queste opere concernenti l’argomento degli esseri alati – le palombelle. A causa di problemi di salute, nel periodo estivo di questi ultimi anni, il riposo “forzato” ha indotto l’artista a far sorgere la tematica delle colombe. Realizzando i capolavori, che, ancora adesso, possiamo osservare e ammirare. In seguito, un elaborato a quattro mani. Galeotto fu un ginocchio gonfio, il cui dolore impediva al Nostro di riposare, la notte. Questo tempo, “rubato” al sonno e al riposo, egli lo impiegò per dipingere. Tra un bicchiere di vino ed un buon sigaro, l’artista si addormentò – esausto e stremato – verso le 3 di notte. Il mattino dopo, entrando nello studio, ritrovò il quadro – ma lo vide sotto una nuova luce. Senza aver la “coscienza” di chi lo avesse materialmente “costruito”. Ed il resto, afferma Avagliano: “è storia recente”. Gli anni successivi al 2014 videro ancora la collaborazione tra i due “compagni”, ma intanto – quell’estate – era nato un progetto artistico, ma anche culturale e religioso, destinato a rimanere nell’immaginario e nella realtà collettivi dei confratelli; dei cittadini; di tanti visitatori da zone circonvicine. Questo, per dire che la devozione popolare – semplice, ma schietta e genuina – verso Maria Immacolata non finirà mai, almeno a Castel San Giorgio, se le nuove generazioni avranno modo e opportunità di “assaporare” la sapiente maestria di Avagliano e dell’amico Vitale. Salito al Cielo sulle ali fulgide delle palombelle.



Anna Maria Noia

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