Ven. Apr 19th, 2024

“Girasoli al vento” di Anna Prisco a Voci del Mediterraneo

Con “Girasoli al vento. Riflessioni e ricordi su mio padre” (Guida Editore) , la scrittrice Annella Prisco consegna al lettore un testo che, come recita la sua sinossi, ” nasce come omaggio alla memoria del padre, a quindici anni dalla sua scomparsa

Di Stefano Pignataro

Un omaggio al padre, il grande scrittore partenopeo Michele Prisco, lo scrittore che analizzò la borghesia napoletana ed i ceti popolari con uno sguardo complessivo sulla  società sua contemporanea ma anche una prova, ulteriore, di un proprio talento affermato e che prosegue una strada sulla scia di una grande Letteratura: con “Girasoli al vento. Riflessioni e ricordi su mio padre” (Guida Editore) , la scrittrice Annella Prisco consegna al lettore un testo che, come recita la sua sinossi, ” nasce come omaggio alla memoria del padre, a quindici anni dalla sua scomparsa, ripercorre pagine di vita vissuta accompagnate da note e riflessioni di costume, in particolare sul rapido cambiamento del modo di vivere, di sentire, di comunicare di questi ultimi anni, rispetto alla stagione dei Chiaroscuri d’Inverno, che vengono qui rieditati e riproposti per un messaggio di luminosa evoluzione, pur nell’instabilità dei tempi che viviamo”.

Un volume che si inserisce appieno in una rassegna, denominata, “Voci del Mediterraneo”, ideata e diretta dal giornalista Antonio Corbisiero, alla sua prima edizione, che mette al centro della riflessione quell’eminente Letteratura partorita da scrittori del Meridione d’Italia non sempre giustamente valutati, letti, studiati e considerati dalla critica letteraria. La fortuna letteraria di Michele Prisco, di cui quest’anno ricorrerà il ventennale della scomparsa, autore di volumi quali “La provincia addormentata” o “La dama di piazza” (entrambi pubblicati per Rizzoli), scrittore sulla cui opera è stata editata per la Società editrice Napoletana un volume dal titolo “Narrativa e fortuna di Michele Prisco” di Aurelio Benevento nel 1983, è stata ampiamente trattata dai relatori, il Docente universitario e critico letterario Francesco D’Episcopo ed il giornalista Andrea Manzi che hanno presentato il volume nella mattinata dello scorso 2 Dicembre al Liceo “Publio Virgilio Marone” (Preside prof.ssa Luigia Trivisone) di Mercato San Severino, teatro della prima edizione della Rassegna. Dopo i saluti del Direttore della Rassegna Antonio Corbisiero, entusiasta di consegnare ai tanti alunni del Liceo una giornata di alto livello letterario e critico, la parola è passata al prof. D’Episcopo, amico di lunga data dello scrittore, che ha sottolineato come “Prisco sia stato-ha dichiarato- uno degli scrittori fondamentale nella Letteratura italiana.

L’unico personaggio capace di mettere insieme tanti scrittori, tutti cari amici,tutti creando una rivista napoletana “Le ragioni narrrative”, durata poco ma che ha prodotto pagina davvero interessanti ed in cui ho curato un’antologia con il grande Editore Tullio Pironti.”Girasoli al vento”-continua il professor- è un atto d’amore, una forma alternativa di raccontare un grande intellettuale con un racconto personale, privata e familiare. Io non amo molto le biografie ma qui siamo di fronte ad una biografia non come quelle scritte da noi professori universitari, ma una biografia scritta da biografie di persone che hanno vissuto dal di dentro le storie di quei personaggi. Annella-continua il prof. D’Episcopo, racconta e ricorda i momenti piàcevoli e intensi del rapporto con suo padre, aspetti della personalità che, essendo privati, potevano sfuggire alla critica ufficiale e che l’autrice ci ha restituito creando il ritratto di un uomo che ha vissuto tante vite e tante storie.


“Questo libro non è una biografia-racconta Andrea Manzi- le biografie molto spesso hanno il limite dell’ipocrisia, specie quando a scriverle l’autore è implicato affettivamente con l’oggetto della trattazione quale può essere un figlio. La biografia, genere letterario molto antico, ellenistico. Annella Prisco non scrive una biografia del padre ma in questo libro, molto breve ma molto profondo, ma attua un’operazione molto interessante: lei entra in una galleria di personaggi specialmente femminili, e racconta al padre le inquietudini del tempo che lei sta vivendo che il padre non può vivere consegnando questo patrimonio di cui fa esperienza ad una memoria. Il libro infatti-continua Manzi-oscilla tra i ricordi e la memoria: in ricordi sono impressioni che restano impresse nella coscienza e che la mente restituisce a noi attraverso la memoria. La memoria è un concetto più ampio, facoltà psichica che ci fa decodificare, intercettare e riallestire questi frammenti, appunto, di memoria, ricollocandoli in uno spazio ed in un tempo.
La presentazione si è conclusa con le domande molto interessate da parte degli studenti (accompagnati dal Professore Lucio Sessa e dalla Vicepreside Laura Falcone) e con la conclusione dell’autrice. Alla presentazione è stata presente anche la Presidente dell’Associazione Artea Pina Sellitto, Associazione organizzatrice di questa prima edizione della Rassegna “Voci del Mediterraneo” e di cui l’organizzatore Antonio Corbisiero è già al lavoro per la realizzazione della seconda.

Stefano Pignataro
Sezione Cultura
Vice coordinatore nazionale Polis SA magazine

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