Mercato San Severino (SA), spettacolo teatrale di Sal Da Vinci: “Masaniello Revolution”
Giovedì 12 gennaio 2023 lo spettacolo teatrale sulla storia del capopopolo napoletano
Di Anna Maria Noia
Sarà il celebre ed istrionico Sal Da Vinci ad ammaliare, incantare – giovedì 12 gennaio prossimo, ore 21 – il pubblico afferente al teatro comunale di Mercato San Severino. Che, per tale occasione, si porterà a Napoli; nell’ambito dell’innovativa formula “Teatro in movimento” – già sperimentata prima dell’avvento del Covid. Partenza, tramite apposita navetta, alle 18.45 – dinanzi alla struttura, in via Trieste. Rotta verso il teatro “Augusteo”. Lo spettacolo, ricco di scenografie scintillanti, verterà sulla popolare figura di Masaniello. Il capopopolo più controverso di sempre, per quanto concerne i Partenopei. Tommaso Aniello D’Amalfi, nato nel 1620 ed assassinato a soli 27 anni, si rese protagonista di una sostanziale rivolta, contro il regime fiscale e la pressione – appunto – economica troppo esorbitanti, posti in essere dal governo spagnolo in quel periodo. Il personaggio è ammantato di luci e (soprattutto) di ombre: la Storia narra delle sue imprese e prodezze, quale agitatore e/o sobillatore popolare. Demagogico. Si tratta, in realtà, di una meteora. Anche coraggiosa e appassionata. La sua figura, leggendaria, vede mescolarsi elementi di realtà e mito. A mo’ di guitto, un Maradona del ‘600 – diremmo con cautela, opportunamente mutatis mutandis (cambiate le cose che devono essere cambiate). Un contesto di enorme povertà, quello in cui si è trovato a “operare” (diciamo così) l’agitatore Masaniello; di esasperazione verso i continui balzelli promanati dai dominatori spagnoli. Cosicché il popolo, non riuscendo a contenere malumori e dissensi vari, si “affidò” al popolano (probabilmente un pescatore e/o un rivenditore di pesce). Che lo condusse alla rivoluzione. Un momento decisivo, nella storia della napoletanità. Poi Masaniello fu tacciato di essere pazzo. Certamente compì molte cose strane, anche da voltagabbana e/o voltabandiera – colludendosi con i nobili che, in origine, egli avversava.
Ma il suo “mito” rivive, nello spettacolo che – giovedì 12 gennaio – Sal Da Vinci porterà in scena. “Masaniello Revolution” è il titolo. Il cast è molto numeroso: si compone di tanti artisti e “figuranti”; musicisti; responsabili di scena e quanti altri. Tutto nel musical, a cura di Sal Da Vinci stesso e di Ciro Villano. Ad affiancare Da Vinci sarà la soubrette Fatima Trotta – reduce, alcuni anni fa, dal programma tv “Made in Sud”. Ecco, per la cronaca, altri protagonisti e/o caratteristi che saranno presenti sul palco: Ernesto Lama; Francesco Da Vinci; Carlo Caracciolo; Giusy Attanasio; Antonio Fiorillo; Marco Palmieri; Thayla Orefice; Andrea Iovino. Il corpo di ballo, invece, è costituito da Alma Maria La Porta; Mariapia Capasso; Mariarosaria De Marino; Noemi Napolitano; Veronica Mandile; Claudio Trombetta; Cristian Severino; Fabio Alterio; Raffaele Siciliano; Riccardo Trombetta. Tra le figurazioni “speciali”, previste sul palco: Maggie Mangia; Benny Lendano; Jack Langellotti; Alessia Bari; Roberta Petrone; Domenico D’Ardia; Giovanni Apetino; Simona Bianco; Luciano Romano; Emilia Francescone. Musiche – inedite – a cura di Sal Da Vinci e di Vincenzo D’Agostino; arrangiamenti di Adriano Pennino. Coreografie di Gennaro Guadagnuolo e di Denise Bevilacqua. Scene, Roberto Crea; costumi di Claudia Tortora. Per le luci, ecco Francesco Adinolfi. Infine, al video: Mariano Soria. Lo show si incentra sulla figura di tale personalità, solamente attualizzata e/o resa maggiormente moderna. Come metafora – e monito – della società attuale. In cui ci sono, forse, fin troppi Masaniello. Perché, è evidente, concentrare tutto il potere (anche quello… della “storia”) nelle mani di un solo individuo è pericoloso. Questa la “lezione” da imparare – volendo – partecipando allo show. A distanza di ben quattro secoli dalle azioni di Masaniello, è il suo ideale discendente Tommaso a poter gloriarsi del titolo di capopopolo.
Nel 2022, il personaggio principale – coadiuvato dagli altri attori – si troverà a capeggiare una rivolta (più apparente che reale) dovuta al suo essere tartassato e mortificato. Adesso come succedeva, purtroppo, anche ai tempi del ‘600. L’interrogativo è: la brama di potere sarà gestibile, da Tommaso, in questi recentissimi tempi? Oppure egli ripeterà la triste avventura e farà la stessa fine del predecessore? La risposta alla domanda si conoscerà solamente seguendo tale spettacolo. Organizzato – in solido – dalla famiglia Caccavale di Napoli e da Michele Stornaiuolo, direttore di sala (e anche molto più) al comunale di San Severino. Si tratta del quarto appuntamento, riguardo la consueta e annuale rassegna drammaturgica che – da tempi immemori – viene approntata a San Severino. Dopo il successo de “Il pigmalione di Napoli” – posto in scena dalla scuola di teatro “Crescere insieme oltre il teatro” (Mercato San Severino, regista: Clotilde Grisolia); di “Ancora… bis!” di Francesco Cicchella; de “La cantata dei pastori”, recitata da Peppe Barra – c’è questa nuova opportunità di “familiarizzare” con la drammaturgia e con lo spettacolo. Una delle tante proposte culturali offerte a San Severino. Tra tanto altro.
Ricordiamo che il prossimo evento in cartellone si “sdoppierà”, il 2 e 3 febbraio prossimi. Con la presenza di Peppe Iodice. Attore, cabarettista, comico partenopeo. Anche lui ha frequentato gli ambienti di “Made in Sud”, ma non soltanto. Inizialmente, nel programma illustrato alla stampa a settembre 2022, lo spettacolo era “Peppytoriale” – solo per giovedì 2 febbraio (orario consueto: 21 in punto). Adesso, invece, il comico sarà a San Severino con “So Pepp”. Anche per il 3 febbraio, ripetiamo. Peppe Iodice parlerà a iosa, dei tempi moderni e delle contraddizioni sociali di oggi. Lo farà con la caratteristica verve… “velenosa” ma schietta ed ironica. Nella parte dell’istrione irriverente e pungente, che gli è congeniale. Portando una ventata di simpatia e di genuinità, in questo contesto sociale molto frenetico e difficile. Per un paio d’ore improntate alla serenità e allo svago – nel senso migliore dei termini. Diventa uno spettacolo teatrale, dunque, il “Peppe night fest”. Una trasmissione cult, sull’emittente napoletana “Canale 21”. Con lo stile sarcastico tipico di Iodice, le battute salaci di questo personaggio giungono all’uditorio – quello di San Severino, in genere, è molto severo e rigoroso, esigente – per poi riflettersi sui temi del momento. Certamente lo stile graffiante di Iodice non tarderà a far breccia nelle menti e nei cuori degli spettatori. Attesissime anche altre pièce e/o “visioni”, per questa edizione 2023 della rassegna sanseverinese.
Un habitué del comunale è, ad esempio, Biagio Izzo – il cui show (“La coppia strana”, con Mario Porfito) è previsto il 2 marzo (San Severino). Ancora, per “Teatro in movimento”, la trasferta del 20 aprile sarà alla volta del teatro partenopeo “Augusteo”. Qui Massimo Ranieri delizierà gli spettatori con il nuovo progetto “Tutti i sogni ancora in volo” – tratto da una frase di “Perdere l’amore”, storica sua hit sanremese. Lo show è mutuato dall’omonimo testo librario, nonché da un apposito disco. La rassegna sanseverinese-napoletana si chiuderà il 4 maggio. Sempre a Napoli, mediante bus navetta, per gli abbonati e gli appassionati. A fare gli onori di casa, presso lo “Augusteo”, la “sorpresa” di Stefano De Martino. Dal contest “Amici” in un’irruente carriera, costellata di sacrifici e di… storie d’amore. Comunque, un validissimo professionista. Chiosa in bellezza, per il teatro di Mercato San Severino.