Ven. Apr 19th, 2024

La “Divina Commedia” di Dante a Colliano, paesino in provincia di Salerno

Mostra itinerante con Buffet, Evento tenutosi oggi domenica 21 maggio

Palazzo Borriello a Colliano – alta Valle del Sele; provincia di Salerno – è stata la location di un evento particolare, interessante, forse unico nel suo genere. Appuntamento tenutosi oggi domenica 21 maggio, apartire dalle ore 10.00 Si è trattato di un percorso d’arte ispirato alla grandezza di Dante Alighieri: un itinerario illustrato, alla scoperta di ben cento quadri, aventi a tema i canti ideati dal Sommo Poeta. Il padre della letteratura italiana. Le opere sono state realizzate da Raffaele Di Matteo, artista nato a Gioi Cilento – nel 1907 – e deceduto a Santa Maria di Castellabate, nel 1983. Il Cilento è una zona dolcissima e ricca di fermenti culturali, vi sono amabili piccoli scorci – di una bellezza assoluta. Proprio Di Matteo, Cilentano doc, ha frammisto i paesaggi dorati del Cilento agli scenari contenuti nelle tre cantiche dantesche: l’Inferno, il Purgatorio, il Paradiso. Costituenti la Commedia dell’Alighieri. L’aggettivo “Divina”, com’è a noi noto il capolavoro, pare sia stato attribuito dal coevo e conterraneo Giovanni Boccaccio, altro celeberrimo autore del 1300. La massima opera della letteratura mondiale, e di tutti i secoli – veramente impareggiabile – è un misto di prosa e versi: un prosìmetro, ad essere esatti. Già “Il ghibellin fuggiasco” – come lo definiva Foscolo (ma Dante, in realtà, era un guelfo bianco) – rivendicò, piuttosto orgogliosamente, che al suo poema misero mano “Cielo e terra”: leggasi il XXV canto del Paradiso. Anche il panorama di Colliano e di altri notevoli siti cilentani sono pregni di Paradiso, pertanto il suggestivo palazzo gentilizio Gaudiosi-Borriello – risalente al XVI secolo, ma rimaneggiato durante il periodo neoclassico; poi restituito alla cittadinanza da alcuni anni – è sicuramente la cornice ideale per happening come questi.

Colliano è molto ameno, conta poco più che 3mila anime. Un plauso per l’originale iniziativa va anche all’attuale primo cittadino, Gerardo Strollo, che ha saputo valorizzare in questa occasione, certo, ma anche lo scorso 25 marzo (Dantedì, ossia: giornata dedicata all’Alighieri) il territorio da lui presieduto e/o “governato”. Amministrato. Ad organizzare la retrospettiva, l’imprenditrice Marisa Di Matteo – in memoria dell’illustre padre. Ma non finisce percheè oggi sei è anche assistito a una kermesse drammaturgica: una vera e propria full immersion nell’arte; verso la sua magia, quindi. Un appuntamento da non perdere! E, ancora un momento di condivisione… “gastronomica” – con un menu ricchissimo, di tutto rispetto. A base di prodotti cilentani doc, ma non solo. Il pranzo si terrà proprio nelle sale, nei locali, di Palazzo Borriello. tutto dopèoa ver vissuto toccanti momenti di Cultura. Quella con la maiuscola – per intenderci. Sia riguardo la mostra che il recital. L’esposizione è denominata “Cento Canti”. Sarà visitabile per tutta l’estate imminente.

Parola della Di Matteo, del sindaco Strollo e di tutti i referenti/responsabili che hanno fortemente propugnato; promosso il duplice (anzi, molteplice) evento. Tra i quali citiamo anche: la giornalista e moderatrice Luciana Mauro (preziosa firma de “Il Mattino” – edizione di Salerno; adesso free lance nonché presidente del sodalizio “Scriptorium”); l’assessore alla Cultura Alessia Feniello e tanti altri. È doveroso, inoltre, ricordare che interverranno: la professoressa Pina Basile – presidente della Società “Dante Alighieri”; il critico letterario Matteo Lanzetta; lo stesso sindaco Strollo e l’assessore Feniello. Tutto questo, a partire dalle ore 10. E per relazionare sul significato dei dipinti, omaggianti il genio, l’estro, la creatività del Sommo e del pittore Di Matteo. Un connubio “a distanza” tra due eccellenze della nostra nazione, la “povera Patria” – cantata da Battiato. E, prima di Battiato, da Sordello da Goito (Mantova) – che nel Sesto Canto del Purgatorio (per bocca di Dante) lancia l’invettiva (politica, come per tutti i Sesti Canti delle tre Cantiche; sugli altrettanti regni ultramondani): “Ahi, serva Italia; di dolore ostello! Nave sanza nocchiero, in gran tempesta… Non donna di provincie, ma bordello!”.

Dante era fiorentino, Di Matteo cilentano. Laddove il Centro Italia tocca il Sud, laddove Dante viene interpretato da questo artista profondamente meridionale – nascono meraviglie! Ricordiamo poi che l’itinerario artistico verrà condotto soprattutto dalla docente Silvana Perrone. Al termine della visita inerente alla mostra, il sipario ad aprirsi sulla rappresentazione scenica: “Per me si va nella città dolente…” – tratta da “Appunti dall’Inferno”. Da un’idea di Maurizio Ugo Parascandolo. “Per me si va…” è un notissimo verso, tratto dai primi canti dell’Inferno. È la porta dell’Antinferno (cioè quella tra l’Antinferno e l’Inferno tout court) a… “parlare”, mediante la figura retorica detta “anafora” o ripetizione. Attraverso tale porta, ai piedi della quale occorre “lasciare” la speranza di tornare indietro (nel mondo dei vivi), si giunge alla Geenna dell’eterno dolore; tra la “perduta gente”. Tra le anime prave del terribile essere demoniaco (non una persona umana, neanche però un demone “vero e proprio”) Caronte dagli occhi infuocati. Il monito è tremendo, raccapricciante. In quel mondo vi sarà pianto e stridore di denti.

Torniamo a noi. A portare in alto, nuovamente, il nome di Dante (sempre nella bella e linda Colliano) sono stati interpreti in costumi d’epoca. Ecco, per le cronache, i loro nomi: a “declamare” (diciamo così) il testo, eccovi Margherita Rago e Renato Rescigno. Poi, largo ad Anna Cipriano; Patrizia De Bartolomeis; Patrizia Del Re; Carmine Di Candia; Enrico Di Filippo; Michele Di Filippo Senior; Michele Di Filippo di A.; Michele Di Filippo di F.; Alessia Grimaldi; Luigi Palumbo. In più terrà una performance, certamente irresistibile, la coreografa e ballerina Roberta Puorro – diplomata al National dance council of America. Specializzata in danza classica. Intanto, parteciperà alla coreografia addirittura la stessa Pina Basile – con una propria, gradita partecipazione. Non dimentichiamoci, infine, di citare l’assistente alla regia Mirella Isernia; l’addetta ai rapporti con le scuole – Anna Rita Abbate; la referente per le decorazioni floreali, Silvana Penta. Dopo la parentesi culturale, di livello elevatissimo, si è potuto godere delle gioie “alimentari” con un buffet ad hoc. Preparato dagli allievi dell’Istituto “Epicarmo Corbino” – Contursi Terme (Salerno). Anche qui, come per le kermesse, tanta qualità. Ottime materie prime e grandissima cura – nella scelta degli ingredienti e nella cucina di tante cose sfiziose. A dirigere l’Isis di cui sopra, l’insegnante Maria Rosaria Cascio; in particolare, il buffet è stato organizzato grazie alla supervisione del docente Pasquale Esposito Venezia – in coordinazione con i colleghi Vincenzo Cianatiempo; Margherita Castagna e Maria Stabile. Per quanto concerne l’esposizione “Cento Canti”, ogni immagine/dipinto reca in basso alcuni versi – a rimembrare il tema affiorante sia dalla “Commedia” che dalla tela del maestro Di Matteo. Fanno il resto opportune luci soffuse e l’allestimento di appositi faretti, sistemati in modo tale da valorizzare i quadri e/o manufatti – lungo il percorso, snodantesi nelle ampie e belle sale del monumentale palazzo collianese.

Non da meno, come già affermato, il sontuoso banchetto – a cura degli studenti (e delle studentesse) del “Corbino”. Il menu comprendeva: un’entrée di benvenuto, a base di frittelline di mortadella Igp di Modena, accompagnate da Prosecco; tante varietà di antipasti, in particolare fritti. E anche paccheri ripieni di ricotta e porcini; frittatine di pasta, quiche Lorraine; alimenti lievitati; medaglioni di patate. E veniamo ai primi: rallegreranno la tavola e le pance degli avventori e visitatori le crespelle all’uovo farcite con magro di bufala e con funghi – assieme al risotto alla zucca e al trito di maialino. Per i secondi, citiamo: vitello in salsa tonnata; rollatina di maialino nero casertano, farcito con uova e champignon. Passiamo ai contorni: ci saranno patate al forno, spinaci saltati in padella e un assortimento/selezione di panini. Dulcis in fundo, è proprio il caso di dirlo, il dessert. Anzi, più di un dessert. A far bella mostra di sé: la torta “diplomatica”, la torta caprese, i profiteroles al cioccolato fondente. Cosa dire (e volere) di più? Davvero un evento “celestiale”, paradisiaco. A cui han posto mano Cielo e terra. L’encomio a Dante è stato effettuato, a Colliano, già il 25 marzo scorso. Come detto prima. È importante ricordare i grandi operatori culturali che hanno reso grande e prestigiosa l’Italia. Anche il Sud, spesso mortificato da pregiudizi infanganti e non veritieri.

Anna Maria Noia

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