Mer. Mag 1st, 2024

La “pusher” d’arte Anna De Rosa

Show multimediale della performer salernitana

di Anna Maria Noia

Anche per il 2024, al laboratorio teatrale “Santa Margherita” – in via D’Allora, quartiere Pastena (Salerno) – ha ripreso la rassegna “Il libro e l’arte in teatro”. Una kermesse ideata ed organizzata dall’associazione culturale “Scriptorium”. A tagliare il nastro, l’artista salernitana Anna De Rosa: Adr, la… “pusher” d’arte. Opportunamente intervistata dalla cronista e scrittrice Luciana Mauro, lo scorso 16 gennaio. In uno show originale e multimediale. La professionista della temperie culturale nella city – come voleva una definizione dell’hippocratica civitas di Salerno, alcuni anni fa – ha presentato una performance surreale; proprio sul palco del “Santa Margherita”. Si è trattato di una “contaminazione” di generi – invocando ed evocando una pluralità di Muse, una molteplicità di linguaggi e/o espressioni artistici. In un viaggio tra video; letture; dialoghi aperti. Buona la prima, per questa rassegna e per la proposta culturale che ha coinvolto Adr (appunto Anna De Rosa) e Luciana Mauro. Non dimenticando di citare i referenti del laboratorio drammaturgico: Lello Casella, Vicente Barra e tanti altri.

In scena l’autrice di tale mixage, confrontatasi con la Mauro. Per l’occasione, ha tenuto un happening “contestuale” il coro “Mani bianche Marlet” – diretto da Marina Del Sorbo e Letizia Di Ruocco. Ancora, ad alternarsi nella “fossa dei leoni” (assieme alla performer) ecco Anna Noschese, in un suo monologo; Nefeti Bakas – per la colonna sonora; Sara Novellino, che ha declamato particolari letture – attinenti alla poliedricità dei linguaggi espressivi di questa progettualità; Maria Pina Cirillo – con un’esposizione di arti visive. Dissertando poi di questioni inerenti alla cultura e la psicologia “artistica”. Infine – ad accompagnare l’artista Adr – “pusher” di eventi – la “famiglia artistica” di De Rosa. Composta da Carminuccia Marcarelli; Olga Robertazzi; Ignazio De Rosa; Giovanna Rispoli; Claudia Squitieri. L’ingresso era libero. Insomma, una commistione di momenti pregnanti e di spunti/incursioni nello scibile umano – a tutto tondo, a 360 gradi. In tutto ciò, l’artista si è raccontata – intimamente – e si è aperta; esprimendo le ragioni della propria e inquieta “ricerca” nel complesso scenario che va dalle arti “tradizionali” a quelle “digitali” – da non disprezzare. Ma da fondere. Con appositi apporti e contributi creativi, che sconfinano nel sociale. Nel mondo del volontariato. Cui la Nostra, con i suoi “compagni” di drammatizzazione, appartiene; per la sensibilità verso tali argomenti. Esperimento interessante e peculiare.

“Voglio un incontro gioioso – ha espresso la donna, nei giorni precedenti la kermesse – in cui la condivisione; la poesia; la musica solletichino l’anima dei presenti. Diano la serenità necessaria a tutti, per vivere un’esistenza strepitosa”. Infatti, “la vita di tutti è un romanzo” – ha dichiarato. Forte della propria autenticità. Della sua coerenza; del suo “essere utile” al prossimo, a chiunque. Nelle intenzioni della “pusher”, lo spettacolo doveva partire da “un’atmosfera accogliente”, in tutta la sala: da rilevare la platea, il pubblico seduto, il buio circostante. Si è partiti con la proiezione di un video, poi se ne sono aggiunti altri – a rispecchiare il gusto dell’autrice, la fantasia che la contraddistingue. Estro e poetica, allora, sono conversi in un mix sublime e simpatico. Molto pregnante.

A dimostrare, a testimoniare la verace passione per l’arte nelle svariate forme che si plasmano nell’avventura umana. La sensibilità di un performer ripesca tutto dal magma della creatività, per rendere maggiormente universali valori eterni e fondamentali. Da riscoprire. A coronare il successo dell’iniziativa, il coro “Marlet”. Molto poetico, legato all’inclusione sociale e alla crescita degli individui e del contesto umano. Parlando lo stesso “linguaggio musicale”, come possibilità per tutti e per raggiungere intenti educativi – oltre che fini artistici. Insieme alla performer De Rosa, gli ospiti e le ospiti hanno prodotto un modulo multimediale – variamente articolato. Anna De Rosa è stata definita, da un critico, “esempio di grande simpatia e di piena consapevolezza della propria capacità pittorica e didattica”. Secondo il professionista, la Nostra ha tracciato “una nuova strada nel campo della pittura, in tutte le sue sfaccettature”. Le sue opere sono – a detta del critico: “Un inno alla bellezza”. Che salverà il mondo, secondo Dostoevskij. Come i valori mutuati dall’artista. Nel suo faccia a faccia con la giornalista Mauro, fine penna de “Il mattino”. Intellettuale di gran calibro, che si concentra sulle vicende e sui temi più curiosi e stimolanti. Il teatro di Pastena è un crogiuolo di manifestazioni e di avvenimenti, ricchi di interesse culturale – non solo dal punto di vista drammaturgico. Un plauso va a Lello Casella e alla sua crew, che rivendicano l’indipendenza e la particolarità di spettacoli e di performance fantastici e convincenti.

Anna Maria Noia

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