Il Merletto a Tombolo: Quarta Edizione a Isernia
L’iniziativa, organizzata dall’APS ‘Il merletto di Isernia’, valorizza la tradizione e attira turisti
La città del merletto, grazie all’impegno dell’associazione APS “Il merletto di Isernia, l’arte delle mani” ha inaugurato un appuntamento che sta diventando un fiore all’occhiello all’interno delle manifestazioni legate al Settembre isernino, organizzate dall’amministrazione di Palazzo San Francesco
Di Silvia De Cristofaro
Le “pezzegliare” in gara nei vicoli del centro antico di Isernia si cimentano nel tramandare l’arte del merletto a tombolo nella quarta edizione di un’interessante iniziativa che attrae turisti e appassionati.
La città del merletto, grazie all’impegno dell’associazione APS “Il merletto di Isernia, l’arte delle mani”, ha inaugurato un appuntamento che sta diventando un fiore all’occhiello delle manifestazioni legate al Settembre isernino, organizzate dall’amministrazione di Palazzo San Francesco.
Per definizione, arte e artigianato sono termini diversi che, uniti, diventano artigianato artistico quando l’oggetto realizzato non solo viene utilizzato nel quotidiano, ma si trasforma in un manufatto originale che arricchisce beni di interesse artistico appartenenti a tradizioni antichissime. Competenze tecniche e artistiche si fondono per dar vita a oggetti che, nella lavorazione attenta e creativa, contengono una tradizione tramandata alle nuove generazioni. Sempre più giovani si avvicinano alla lavorazione del merletto a tombolo, affascinati dalle creazioni delle nonne, zie e madri, e apprendono una tecnica che permette di realizzare merletti e trine per decorare abiti e arredi. Questa produzione artistica, di grande valore, è candidata a patrimonio immateriale dell’Umanità dell’UNESCO.
Le “pezzegliare” a Isernia, nell’entroterra del Molise, sono circa trecento, di età compresa tra i venti e i novant’anni, con l’aggiunta di bambini e ragazzi dai sette ai sedici anni. Mantengono una tradizione antichissima nella lavorazione del merletto a tombolo, realizzato con fuselli (in dialetto isernino chiamati “re tummarieglie”), che è possibile ammirare nelle stradine del centro antico della cittadina. Soprattutto d’estate, viene realizzata una sorta di borgo “del merletto”, inaugurata nella prima edizione del 2022 per promuovere questa particolare produzione. Nei vicoli del centro storico, all’interno di botteghe adibite a museo, visitatori e appassionati possono ammirare i manufatti delle “pezzegliare” mentre spiegano le tecniche e la lavorazione per realizzare questi oggetti.
Tradizione tipica di Isernia, la città è stata definita “città del merletto” proprio perché tramanda dal sedicesimo secolo questo particolare metodo in filo o “pezzillo” di cotone. Durante la quarta edizione della “maratona del merletto”, che rientra negli appuntamenti annuali dell’associazione APS “Il merletto di Isernia, l’arte nelle mani”, Gerardo Abbatiello, segretario e appassionato di disegno, ha illustrato l’insediamento di quest’arte a Isernia. Le monache spagnole della corte di Giovanna d’Aragona insegnarono alle ragazze del luogo le tecniche di intreccio dei fuselli sul tombolo, chiamato anche “pallone” in dialetto pentro. Le suore del convento di Santa Maria delle Monache addestravano le giovincelle a utilizzare questa lavorazione, usando filati di colore ecrù (successivamente anche bianco) per realizzare corredi e altro necessario per la vita matrimoniale.
In diversi volumi storici, Isernia è definita sede di industrie domestiche dei merletti a tombolo. Il tombolo isernino fu esposto nel 1853 alla mostra dei prodotti dell’industria del regno di Napoli. Nel 1908 fu istituita la Regia Scuola d’Arte applicata all’industria, con una sezione femminile per la lavorazione del merletto a tombolo introdotta nel 1922 e ancora in vigore. La presidente dell’associazione, Carmela Iavarone, ha puntualizzato che i fili utilizzati ora includono anche altri colori e che i manufatti vanno oltre i corredi: maschere di carnevale, pochette, gioielli e ventagli. Un modello unico al mondo, “L’Albero della Felicità”, composto da trecento moduli in trine, ciascuno realizzato da una merlettaia, rappresenta una rinascita della tradizione anche dopo gli anni di fermo a causa della pandemia.
L’entusiasmo è una caratteristica degli associati, che partecipano attivamente a tutte le iniziative dell’associazione. La recente “maratona” è stata un appuntamento che ha riunito artisti in una gara amichevole in cui viene eseguito con i fuselli uno stesso disegno a tombolo per circa due ore. La vice presidente Anna Luisa D’Aloia traccia un bilancio entusiasta per questa edizione, che ha visto la partecipazione di merlettai della provincia di Isernia, bambini e ragazzi, e una madre e una figlia di origine indiana, che, vivendo a Isernia, hanno apprezzato tecniche sconosciute nel loro paese d’origine. La soddisfazione maggiore è il gran numero di turisti, provenienti dall’estero e da diverse regioni italiane, che affollano il centro antico. Questo dimostra che le straordinarie tradizioni culturali di Isernia possono incentivare un turismo culturale, degno di questa terra e di una regione ancora poco conosciuta. Grazie all’impegno delle diverse generazioni coinvolte e all’interesse dell’amministrazione comunale, questa arte non rischia di cadere nel dimenticatoio.
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Silvia De Cristofaro
Vicecoordinatore Nazionale di redazione/Coordinatrice Centro Italia