
Diario di una vittima della droga -1-
“Il mio diario nasce per parlare a chi non vuole ascoltare la verità.”
(Camilla Roberto)
Diario di una vittima della droga
Diario di Camilla Roberto, madre di Antonio Metad Eid Sayed, un ragazzo vittima della droga nel 2010.
Rubrica a cura di Nicoletta Lamberti
La mia lotta contro la droga è iniziata nel 2010, mentre tornavo dalla comunità con il mio Antonio e un nostro amico, dopo un colloquio. Ricordo esattamente il momento in cui dissi: ‘Ho deciso di lottare contro la droga’. Antonio si girò, eravamo in macchina, e mi dedicò un sorriso che non dimenticherò mai. Disse al nostro amico: ‘Hai sentito? E chi la ferma? Ha già deciso tutto!’. Da quel momento lotto, e il mio diario nasce per parlare a chi non vuole ascoltare la verità!”
Camilla Roberto
Queste parole di Camilla Roberto, madre di Antonio Metad Eid Sayed, vittima della droga nel 2010, introducono il cuore pulsante della nostra rubrica. Condivideremo frammenti del suo diario per dare voce a chi, come lei, continua a combattere ogni giorno per creare consapevolezza e per preservare la memoria di chi non c’è più. Il diario di Camilla, ci accompagna in un percorso che è al tempo stesso personale e universale. Le sue parole ci parlano di lotta, resistenza e amore. Ogni frammento del suo racconto è un invito a non girarsi dall’altra parte, a non ignorare il grido di chi ha vissuto questa tragedia. Questa rubrica, curata dalla viceccordinatrice nazionale di Polis SA Magazine, Nicoletta Lamberti, non è solo una testimonianza, ma un impegno a riflettere e a fare qualcosa di concreto. Le vittime della droga non sono solo chi ha perso la vita, ma anche le famiglie e gli amici che continuano a soffrire ogni giorno
Antonello Rivano
Coordinatore Nazionale di Redazione

Io
(06/11/2019)
Quando vuoi raggiungere una meta non fermarti davanti a niente, prima o poi trovi la direzione giusta! L’importante è credere fermamente che ci riuscirai e per quanto lontano sia quel traguardo prima o poi ci arrivi.
Io in questi anni con il cuore a pezzi, senza un briciolo di forza dopo i funerali di mio figlio mi sono rimboccata le maniche e ho fermamente creduto in quello che voglio raggiungere per aiutare i giovani.
Mi è accaduto di tutto, sono stata anche vittima di minacce, mi hanno additata, derisa e umiliata con epiteti come “a’ mamm’ re’ drogat” , perchè per comprendere la mia lotta bisogna essere persone colte e intelligenti e siccome purtroppo gli ignoranti abbondano ecco che di me han detto di tutto e di più!
Questo non mi fatto demordere ed io, pertanto, proseguo dritta verso il mio obiettivo e cioè quello di rendere memoria alla scomparsa del mio Antonio provando a realizzare una Giornata dedicata alle vittime della Droga!
Il mio riscatto filtra attraverso questo fine: la capacità che non tutti hanno di saper costruire qualcosa di positivo per gli altri attraverso un dolore assoluto e lacerante quale è quello di perdere un figlio.
Sono sempre aperta e disponibile a qualsiasi tipo di confronto e tutto quello che viene detto alle mie spalle mi lascia completamente indifferente. Il Signore mi ha scelto per portare avanti tutto questo e io sono solo sua umile serva!
Imparate a non giudicare senza sapere e senza capire. Io ho vissuto già tante vite, non una soltanto, non devo scrivere un solo romanzo, ma molti e in ognuno di essi raccontarne una!
Una cosa è certa! Io cado, ma quando mi rialzo sono solo più forte anche se il dolore è sempre lì e mi spezza il cuore, lo brucia, lo frantuma ……io non so da dove mi arriva tanta energia, ma ogni volta riparto!!!!
Il mio angelo Antonio mi sussurra: “Tu fai finta di non sapere, mammà … tu sai che io sono sempre con te, io ti guido, a volte io detto e tu scrivi e ascoltandomi ripeti……certo sei brava anche tu … e chi ti ferma a te ma’ !“
Eri così fiero di me, ragazzo … come io lo sarò di te per sempre!
Chest’è!
Ragazzi … il lunedì è sempre un giorno difficile!
(25/11/2019)
La tragedia …. Anche a me è accaduta dopo il fine settimana … la droga ha stroncato la vita di mio figlio, un giovane di soli 24 anni! Grazie alla sua salute di ferro e all’intervento degli anestesisti in ospedale a Curteri gli sono stati concessi altri 30 giorni di vita …. anzi di coma se la vogliamo considerare ancora Vita!
Si’, lo so … ora dirai: “Ma’ … io mi sono fumato solo uno spinello e ho bevuto e mo’ sto’ buon…! Io non mi drogo più!”
Questo è l’errore ….. pensare questo figlio mio, anche lo spinello è droga, anche lo spinello ti può uccidere anche la prima volta!
Anche lo spinello crea dipendenza e quando non ti basta più fidati passerai alla droga tosta “chell’ ca’ sballa’ over”!!
Stai giocando con la vita sai? E di vita ne hai una soltanto!!!
E tua madre? Hai idea del dolore che una madre prova per te …. lei che è ancor più atrocemente Vittima della Droga. Rifletti! Potresti cambiare il tuo futuro e di chi ti ama!
E se lo fai …. io qui sulla terra e Antonio da lassù ……………………… Sai ne saremo felici!
Chest’è!
La pubblicazione delle pagine del diario di Camilla Roberto è con sua autorizzazione ai sensi degli artt. 10 e 320 cod.civ. e degli artt. 96 e 97 legge 22.4.1941, n. 633 – Legge sul diritto d’autore
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Nicoletta Lamberti
Vice Coordinatore nazionale Polis SA magazine – Coordinatrice Redazioni