
Orizzonti letterari N°1
Spazi aperti alla poesia e alla narrativa
Orizzonti Letterari è una rubrica dedicata alla scoperta e all’esplorazione della narrativa e della poesia. Attraverso racconti e versi, offre anche ai lettori uno spazio aperto alla creatività e alla riflessione, dove le parole si intrecciano per evocare emozioni e ispirare nuove prospettive
In questo numero:
- POESIA: Antonio – di Nicoletta Lamberti
- NARRATIVA: Un po’ isola, un po’ mare – di Antonello Rivano
- DALLA REDAZIONE: Modalità di partecipazione
Poesia
“La poesia non è di chi la scrive, è di chi gli serve” Mario Ruoppolo (Massimo Troisi) in Il postino
Antonio
Un angelo del cielo
di una bellezza africana e selvaggia,
dagli occhi nero carbone,
di un bianco scintillante vestito,
irrompe in ritratti con pose da modello.
Sguardo penetrante e misterioso
in un sorriso beffardo,
del figlio di stelle mai conosciuto,
anima il Giardino Incantato.
Lacrime di madre,
come rugiada, bagnano
la casa terrena,
innalzando al cielo
vapori d’amore.
Stelle cadenti
di anime angeliche
brillano, luccicando
in un cielo pervaso
di nuvole e ombre.
Nicoletta Lamberti (11/11/2016)
Per l’Angelo in cielo di Camilla Roberto
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Narattiva
“Va’ là fuori, trova una storia che ami e poi raccontala” Ron Howard
Un pò isola, un pò mare
Io sono un po’ isola e un po’ mare, proprio come mi disse l’onda quel giorno.
“Il mare è così,” diceva, “anche se non lo cerchi, è in te, è in te… se ci sei nato. E se sei nato su un’isola, è come se fossi nato dentro al mare. Anche quando vai via, all’isola torni, e torni a quel mare che, in fondo, è il te che non è mai partito.” Così parlava l’onda, mentre un maestrale incerto cercava di rinfrescare l’aria arsa dai venti del sud. Io mi perdevo in quel mare, incapace di distinguere dove finivo io e dove cominciava lui.
Ecco, io sono uno che parla con le onde. Sono anche uno che ascolta le onde. Sono uno che diventa le onde.
Ma sono anche quello che vede l’infinito in un petalo di rosa e vola nei sogni degli altri. Sì, come per l’erba del vicino, i sogni degli altri sono sempre più verdi e belli dei tuoi. Nei tuoi non voli mai. Nei tuoi caschi, rotoli, e non hai voce. Così lasci che siano gli altri a sognarti. Nei loro sogni, racconti favole dove i sogni sono l’unica cosa che nessuno può rubarti.
La vita, quella sì, possono rubartela. La mia l’avevano presa, l’avevano masticata, ma non sono riusciti a ingoiarla. L’hanno dovuta sputare via. E io l’ho ripresa. L’ho lavata e stesa ad asciugare sotto un sole che così bello non l’avevo mai visto, in un cielo che così celeste non era mai stato.
Ora è di nuovo mia… la mia vita, di nuovo mia.
Antonello Rivano
Modalità di Partecipazione
Per inviare i vostri contributi, sia di poesia che di narrativa, scrivete a redazione.polissamagazine@edizionipolis.it. Gli elaborati devono essere allegati come file in formato Word. È necessario includere in calce ai testi una liberatoria, firmata dall’autore, che autorizzi la pubblicazione su Polis SA Magazine.
Nonostante non ci siano limiti rigidi di battute, vi invitiamo a evitare testi eccessivamente lunghi, per garantire una lettura più fluida e accessibile.