Sardara (SU) celebra Sant’Anastasia e il sacro femminile con un fine settimana di cultura e solidarietà
Il finissage della mostra “Nel Segno della Dea Madre” di Carlo Romano Lavazza e la conferenza di Chiara Vigo, insieme alla festa di Sant’Anastasia, per un evento che unisce arte, spiritualità e impegno sociale.
Di Antonello Rivano
Il prossimo weekend, il 16 e 17 novembre, la cittadina di Sardara si prepara a ospitare una delle sue celebrazioni più sentite: la festa di Sant’Anastasia, che quest’anno si arricchisce di un evento culturale di grande rilevanza. La celebrazione della martire cristiana del IV secolo, venerata sia dalla Chiesa cattolica che ortodossa, si svolgerà in concomitanza con il finissage della mostra “Nel segno della Dea Madre” di Carlo Romano Lavazza, una significativa esposizione dedicata al sacro femminile, curata dalla Cooperativa Villa Abbas in collaborazione con il Comune di Sardara.
Sant’Anastasia, il cui nome deriva dalla parola greca anastasi (resurrezione), è conosciuta per la sua morte martire, arsa viva il 25 dicembre del 304 d.C. a causa della sua fede cristiana. Riconosciuta come protettrice dei tessitori, la sua figura si intreccia perfettamente con la storia di Sardara, un luogo ricco di testimonianze archeologiche come il santuario nuragico-fenicio-punico e la chiesa bizantina a lei dedicata.
Il Finissage della mostra “Nel Segno della Dea Madre”
La mostra “Nel segno della Dea Madre” di Carlo Romano Lavazza, che si concluderà domenica 17 novembre, propone un viaggio affascinante nel mondo del sacro femminile attraverso le opere dell’artista. Le sculture in terracotta, bronzo e smaltate, ispirate alle figure mitologiche delle Dee Madri, esplorano temi universali come la fertilità, la maternità e la sacralità femminile. Tra le opere esposte, si può ammirare una rappresentazione della Dea Madre di Turriga, risalente a circa 6.000 anni fa, e un omaggio alla Venere di Willendorf, icona della preistoria.
Lavazza, le cui opere sono state paragonate a quelle di artisti come Giacometti e Manzù, ha creato sculture simboliche che parlano a tutti, pur mantenendo un’aura di mistero. La passione dell’artista per la figura materna emerge in ogni creazione, celebrando la sacralità del femminile attraverso il linguaggio dell’arte.
Accanto alle sculture, saranno visibili anche dipinti che formano un trittico dedicato alla figura della donna, offrendo una riflessione più ampia sul ruolo femminile nell’arte e nella cultura. Le opere sono in vendita, con metà del ricavato destinato alla Fondazione Domus de Luna di Cagliari, che sostiene mamme, bambini e ragazzi in difficoltà, facendo di questo evento una testimonianza concreta di come arte e solidarietà possano intrecciarsi.
La Conferenza di Chiara Vigo
A completare l’offerta culturale, domenica 17 novembre alle ore 16, presso Casa Pilloni, si terrà la conferenza di Chiara Vigo, maestra di bisso marino e figura di spicco della cultura sarda. Il titolo dell’incontro, “Dee Madri e donne acqua”, invita a riflettere sul legame ancestrale tra la figura della Dea Madre e l’acqua, elemento sacro che ha attraversato millenni di mitologie e tradizioni. La conferenza rappresenta un’opportunità unica per esplorare il rapporto tra il sacro femminile e la natura, temi centrali nella ricerca e nelle attività di Chiara Vigo, che, oltre alla sua maestria nel bisso marino, è un’importante ambasciatrice della cultura sarda nel mondo.
Chiara Vigo è una figura di grande rilevanza nel panorama culturale sardo, riconosciuta per il suo ruolo di maestra di bisso marino, un’antica arte tessile che utilizza i fili estratti dal mollusco marino Pinna nobilis. Chiara Vigo è stata nominata nel 2008 Commendatore della Repubblica; i suoi lavori sono esposti in musei prestigiosi come il Louvre e il British Museum, ha realizzato un centinaio di opere in bisso, che non si possono comprare né vendere, alcune sono esposte nella sua stanza, in viale Regina Margherita 168 a Sant’Antioco (SU) Vigo è candidata a patrimonio immateriale dell’Unesco dal 2005
da Rocco Martino
La lavorazione del bisso marino è una tradizione che affonda le radici nei secoli e viene praticata da poche donne al mondo. Per questo motivo, Chiara Vigo è considerata una delle ultime custodi di questa arte millenaria. La sua passione per il bisso marino e il suo impegno nel tramandare questa tradizione sono alla base del suo lavoro, che l’ha portata a diventare un’importante ambasciatrice della cultura sarda nel mondo.
Oltre alla sua attività legata al bisso, Chiara Vigo è anche un’importante figura nel campo dell’etnografia e delle tradizioni culturali sarde. La sua conferenza su “Dee Madri e donne acqua”, che si terrà a Sardara, è un esempio della sua capacità di unire la ricerca antropologica e la spiritualità, in un viaggio che esplora le radici profonde della religiosità e del culto del femminile nelle culture mediterranee e non solo. Chiara Vigo è anche attivamente coinvolta in progetti di sensibilizzazione e promozione della cultura sarda, con un forte impegno nella valorizzazione del patrimonio artigianale e delle tradizioni locali.
La sua figura, emblema di una Sardegna che guarda al passato senza dimenticare il presente, è un punto di riferimento per chi desidera scoprire la bellezza e la profondità delle tradizioni della sua terra. La sua presenza a Sardara durante la conferenza rappresenta un’opportunità unica per immergersi nella cultura sarda e comprendere meglio il legame tra il sacro, il femminile e la natura, temi al centro del suo lavoro e delle sue ricerche.
Durante l’incontro, Chiara Vigo sarà affiancata dal sindaco di Sardara, Giorgio Zucca, e dal presidente della Cooperativa Villa Abbas, Andrea Caddeo, che daranno il benvenuto ai partecipanti in un contesto straordinario, arricchito dalla suggestiva area archeologica circostante.
Una Celebrazione di Cultura e Solidarietà
La Fondazione Domus de Luna è un’organizzazione senza scopo di lucro con sede a Cagliari, che si dedica da anni al supporto di mamme, bambini e ragazzi in situazioni di difficoltà. Il suo scopo principale è offrire un rifugio sicuro e una serie di servizi educativi e di sostegno alle persone vulnerabili, promuovendo percorsi di autonomia e di reintegrazione sociale. La fondazione, nata dalla volontà di rispondere ai bisogni delle famiglie più fragili, si distingue per la particolare attenzione alla tutela dei minori e alla sensibilizzazione della comunità su temi cruciali come la povertà minorile, la violenza domestica e la protezione dei diritti dei bambini.
Le attività di Domus de Luna includono case accoglienza, spazi educativi e di supporto, e programmi di formazione per facilitare l’inclusione e il benessere sociale. Questi progetti sono pensati per restituire dignità e speranza alle persone in difficoltà, costruendo insieme a loro un ambiente stabile e protetto dove possano sentirsi ascoltate e valorizzate. Tra le iniziative della fondazione, spiccano anche laboratori creativi e culturali, percorsi di apprendimento per i giovani e programmi di sostegno psicologico per le famiglie, con l’obiettivo di offrire una rete di protezione che va oltre l’aiuto materiale, puntando su valori come l’educazione e l’empowerment personale.
Grazie al suo impegno, Domus de Luna è diventata un punto di riferimento a livello regionale e nazionale, collaborando attivamente con enti pubblici, privati e realtà del terzo settore per garantire che le risorse vadano davvero a beneficio di chi ne ha più bisogno. La partecipazione ad eventi culturali come la mostra “Nel Segno della Dea Madre” e l’incontro di Sardara è anche un’occasione per raccogliere fondi a sostegno dei progetti della fondazione e per sensibilizzare la comunità su tematiche sociali cruciali.
Domus de Luna rappresenta così un esempio concreto di come l’arte e la cultura possano intrecciarsi con l’impegno sociale: ogni opera in vendita alla mostra di Carlo Romano Lavazza contribuirà a finanziare le attività della fondazione, trasformando ogni acquisto in un gesto di solidarietà e partecipazione. In questo modo, l’evento di Sardara diventa non solo un’occasione per ammirare l’arte e celebrare le tradizioni culturali, ma anche per sostenere concretamente le famiglie e i giovani in difficoltà, valorizzando la cultura della solidarietà.
Antonello Rivano
Direttore di redazione/coordinatore nazionale Polis SA Magazine
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