Pegli ricorda i caduti della Grande Guerra: una cerimonia tra memoria e impegno civile
Il 15 novembre, presso il Parco di Villa Rosa, l’Associazione Nazionale Artiglieri e le Associazioni Combattentistiche rendono omaggio ai caduti pegliesi della Prima Guerra Mondiale, con una cerimonia aperta alla cittadinanza e alle scuole
4 Novembre 2024: In Ricordo dei Caduti della Grande Guerra Pegliesi e del Ponente Genovese
In occasione della commemorazione dei caduti della Prima Guerra Mondiale, l’Associazione Nazionale Artiglieri, Sezione “Raffaele Cattaneo” di Genova, in collaborazione con le Associazioni Combattentistiche e d’Arma appartenenti ad Assoarma Città Metropolitana di Genova, organizza una cerimonia di ricordo presso il Parco “Villa Rosa” e Viale della Rimembranza a Pegli. L’evento, che si terrà venerdì 15 novembre 2024, rappresenta un’opportunità per la cittadinanza e le scuole del ponente genovese di riscoprire la storia e onorare il sacrificio dei caduti locali e di tutta Italia.
Programma della Cerimonia
Alle ore 09.45, il Parco di Villa Rosa aprirà le porte per accogliere studenti, docenti, genitori e residenti. La cerimonia, che prenderà avvio con l’alzabandiera alle 10.00, vedrà la partecipazione delle autorità civili, militari e delle Associazioni d’Arma che porteranno i loro saluti, seguiti dalla presentazione storica degli eventi della Grande Guerra. Successivamente, alle 10.40, verranno benedette le corone, e alle 10.50 i partecipanti si muoveranno verso la “Targa dei Caduti Grande Guerra Pegliesi” lungo il Viale della Rimembranza, dove verranno deposte le corone in memoria dei caduti. La cerimonia sarà accompagnata dalle musiche patriottiche eseguite dalla Filarmonica Pegliese Marco Chiusamonti, fra cui l’Inno di Mameli, il Silenzio, La leggenda del Piave, La Campana di San Giusto e Principe Eugenio.
Il Contesto Storico: La Prima Guerra Mondiale e il Contributo Italiano
La Prima Guerra Mondiale, nota come la Grande Guerra, rappresenta uno degli eventi più drammatici e devastanti della storia moderna. Scoppiata nel 1914, coinvolse rapidamente l’Italia, che, dopo tentativi falliti di negoziazione con l’Impero Austro-Ungarico per la cessione dei territori di lingua italiana, entrò in guerra il 24 maggio 1915. Questo conflitto, noto anche come la IV Guerra d’Indipendenza o Guerra Italo-Austriaca, si rivelò terribile per le dimensioni delle perdite umane e materiali, segnando indelebilmente il destino di milioni di persone.
Il fronte italiano fu teatro di innumerevoli e sanguinosi combattimenti. Fra il 1915 e il 1917 si susseguirono undici battaglie sull’Isonzo, costate migliaia di vite, ma che, per l’estrema difficoltà della guerra di trincea e l’uso massiccio di artiglieria e mitragliatrici, non riuscirono a determinare alcun cambiamento significativo nella linea del fronte. Nel giugno del 1916, l’Italia riuscì a respingere la cosiddetta “Spedizione Punitiva” lanciata dagli austro-ungarici, dimostrando un crescente controllo strategico. Tuttavia, nel 1917, durante la dodicesima battaglia dell’Isonzo, l’offensiva austro-tedesca riuscì a sfondare le difese italiane a Caporetto, costringendo l’esercito italiano a una lunga ritirata fino al Piave.
La Svolta della Guerra e la Vittoria di Vittorio Veneto
Nel giugno 1918, nella Battaglia del Solstizio, gli austro-ungarici tentarono un ultimo disperato attacco contro le difese italiane sul Piave, ma furono fermati dalle truppe italiane, grazie anche al supporto decisivo dell’artiglieria. Questo evento preparò il terreno per la successiva offensiva italiana nell’ottobre dello stesso anno. Sotto il comando del generale Armando Diaz, le truppe italiane diedero avvio all’offensiva decisiva sul Grappa e sul Piave, culminando nella vittoria di Vittorio Veneto. Questo successo portò l’Impero Austro-Ungarico a chiedere l’armistizio, che sancì, il 4 novembre 1918, la fine della guerra sul fronte italiano. La vittoria di Vittorio Veneto fu resa possibile anche grazie alla capacità di comando del generale Enrico Caviglia, che orchestrò magistralmente il movimento delle truppe e l’utilizzo dell’artiglieria lungo il Piave, confermando l’importanza strategica di questa forza armata.
Il Grande Sacrificio del Popolo Italiano
La Prima Guerra Mondiale costò all’Italia un tributo umano devastante: oltre 650.000 soldati persero la vita, molti dei quali non furono mai identificati e riposano in cimiteri di guerra lontani dalle loro terre. Questo enorme sacrificio creò un profondo senso di dolore e di perdita, portando all’istituzione della figura simbolica del Milite Ignoto, la cui salma venne tumulata all’Altare della Patria a Roma nel 1921. Le donne, rimaste nelle città e nei villaggi italiani, giocarono un ruolo vitale, sostituendo gli uomini in lavori pesanti e contribuendo all’assistenza dei feriti e dei mutilati di guerra, e affrontarono anche la pandemia di influenza spagnola del 1918, che portò altre 600.000 vittime.
L’Associazione Nazionale Artiglieri d’Italia e il Culto della Memoria
L’Associazione Nazionale Artiglieri d’Italia (A.N.Art.I.), fondata nel maggio del 1923 dal tenente generale Luciano Bennati e da un gruppo di ufficiali reduci della Prima Guerra Mondiale, si propone di mantenere vivo il ricordo e il culto della Patria. L’Associazione ha come obiettivi anche il rafforzamento dei legami di solidarietà tra gli artiglieri in congedo e quelli in servizio, perpetuando così il patrimonio spirituale dell’Arma. Tra le iniziative promosse, il primo raduno nazionale a Torino nel 1930 vide l’inaugurazione del Monumento all’Artiglieria, un’opera di grande significato simbolico per il corpo d’artiglieria. Dopo l’interruzione delle attività durante la Seconda Guerra Mondiale, l’Associazione riprese la sua attività nel 1946, mantenendo vivo il ricordo delle battaglie e dei sacrifici della Grande Guerra e onorando gli artiglieri che combatterono con coraggio.
La Commemorazione di Pegli
La cerimonia di Pegli rappresenta un’occasione per ricordare, ma anche per educare le nuove generazioni alla storia e ai valori fondanti della comunità italiana. Attraverso la partecipazione degli studenti e delle famiglie, l’evento si propone di trasmettere un messaggio di rispetto, unità e riconoscenza nei confronti di chi ha sacrificato la propria vita per la libertà e la dignità dell’Italia.
Antonello Rivano
Direttore di redazione/coordinatore nazionale Polis SA Magazine
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