Sab. Dic 7th, 2024

Viva Vittoria: un fiume di coperte contro la violenza sulle donne

A Isernia, l’arte condivisa e la solidarietà si uniscono per sensibilizzare e sostenere le vittime di abusi.

Nella giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne istituita dalle Nazioni Unite è doveroso un bilancio, una messa a punto della situazione e l’organizzazione di iniziative per dire basta al terribile malessere sociale che distrugge la dignità dell’essere umano

di Silvia De Cristofaro

L’educazione alla non violenza è necessaria, obbligatoria, doverosa. Ne vale la vita, previene la morte. Fin dall’infanzia incentivare i più piccoli, adulti di domani, al rispetto nelle relazioni, alla possibilità di frenare le discriminazioni, di qualsiasi genere, in qualsiasi situazione od ambiente, nel dappertutto, è un compito. Arduo, complicato, ma istruttivo. Famiglie e istituzioni scolastiche, politiche, associazioni che si appellino alla coscienza e al desiderio di modificare il corso della dannata esistenza di chi subisce angherie sono alla base di una lotta che dura da anni. Una lotta che si fa strada, quasi a forza, tra pregiudizi, stereotipi, modus vivendi che affondano le loro radici in quel silenzio-consenso che non denuncia.

La denuncia è il primo passo per evidenziare quei comportamenti violenti che costituiscono la base di azioni deplorevoli contro le donne. Queste azioni vengono ricordate in queste giornate istituite e dedicate alla prevenzione della violenza di genere, con la promozione, per quanto possibile, di una cultura non sessista, che insegni la parità dei diritti.

La situazione resta tuttavia preoccupante. Nonostante si registri un maggior utilizzo del numero 1522 contro la violenza e lo stalking nei primi sei mesi di quest’anno, con 33mila chiamate per denunciare abusi, l’emergenza resta alta. Secondo i dati del Ministero dell’Interno, dal primo gennaio al 17 novembre, 51 donne (contro le 58 dell’anno scorso) sono state ammazzate dai propri partner o ex partner. Sette gli uomini uccisi da donne con cui avevano avuto una relazione sentimentale. Questo dimostra che la violenza non fa differenza di sesso, ma i dati parlano chiaro: nell’87,9% dei casi la vittima è una donna.

La donna, in quanto donna, subisce più persecuzioni, più maltrattamenti fisici e psicologici, spesso definiti “domestici” con maggiore consapevolezza e informazione rispetto al passato. Sono 2923 le violenze sessuali registrate, con il 91% delle vittime di sesso femminile.

Il Dipartimento per le Pari Opportunità ha rivelato, lo scorso maggio, i dati Istat sull’aumento dell’offerta delle “case rifugio” e delle donne che ne hanno richiesto ospitalità. In tutto il territorio nazionale si contano in aumento anche le strutture residenziali non specializzate, che offrono un tetto. E solo chi subisce violenza, abbandono o discriminazione può comprendere l’importanza di un luogo che non serve solo a coprire teste, ma a proteggerle.

Case, strutture e centri antiviolenza dovrebbero sorgere come funghi, perché spesso costituiscono la salvezza per chi intraprende un percorso formativo all’interno di essi, imparando a combattere le molestie.

In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, gli appuntamenti per riflettere su queste situazioni e cercare soluzioni si moltiplicano. È qui che ci si rende conto che l’unione fa la forza, quando iniziative come “Viva Vittoria” portano colore e solidarietà in un contesto di dolore, quasi a fungere da barriera contro il fallimento sociale.

“Viva Vittoria” è stata definita un’opera relazionale condivisa. A Isernia, il 25 novembre, migliaia di coperte in maglia hanno avvolto e coperto le suggestive piazze e piazzette del centro storico della città. Prima dell’evento, queste opere sono state esposte presso negozi e botteghe del capoluogo, in spazi culturali come il Museo del Paleolitico e l’ex lavatoio di corso Garibaldi.

Il progetto ha coinvolto chiunque avesse arte, mani e voglia di contribuire, dando vita a una raccolta fondi, frutto della vendita delle coperte, per sostenere il Centro Antiviolenza APS Liberaluna ETS.

La città di Isernia, con il supporto dell’amministrazione comunale e della Pro Loco, ha lavorato al fianco di altri centri aderenti all’iniziativa. Dal 2015, “Viva Vittoria” ha coinvolto 35 piazze italiane ed estere, da Roma a Campobasso, Firenze, Bologna e Milano, sostenendo interventi per le donne vittime di violenza. Tra questi, formazione, borse di studio, buoni spesa e l’avvio di nuovi centri d’accoglienza.

Lodevole è stato il contributo della provincia isernina: molti paesi vicini hanno donato copertine artigianali, anche grazie ai filati messi a disposizione dalle aziende locali. Scuole, case di cura per anziani, centri ricreativi e gruppi missionari hanno collaborato a questo straordinario progetto, che ha superato i confini regionali.

Per addobbare le strade di Isernia, coperte sono arrivate anche da Brescia, dove l’evento è nato per iniziativa dell’associazione Viva Vittoria OdV e Me Too OdV di Agnone, così come da diverse località lombarde. Le opere, realizzate prevalentemente da donne artigiane, dimostrano la preziosità delle mani femminili, che non sono fatte solo per servire, ma per creare e trasformare il dolore in speranza.

Silvia De Cristofaro
Vicecoordinatore Nazionale di redazione/Coordinatrice Centro Italia

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