Dom. Mar 16th, 2025

Diario di una vittima della droga. 12

“Come si affronta la vita dopo aver perso un figlio? E se lo hai perso per overdose … sei praticamente giudicata dal mondo come incapace di crescere tuo figlio?”
(Camilla Roberto)

Diario di una vittima della droga   

Diario di Camilla Roberto, madre di Antonio Metad Eid Sayed, un ragazzo vittima della droga nel 2010.

Rubrica a cura di Nicoletta Lamberti


La mia lotta contro la droga è iniziata nel 2010, mentre tornavo dalla comunità con il mio Antonio e un nostro amico, dopo un colloquio. Ricordo esattamente il momento in cui dissi: ‘Ho deciso di lottare contro la droga’. Antonio si girò, eravamo in macchina, e mi dedicò un sorriso che non dimenticherò mai. Disse al nostro amico: ‘Hai sentito? E chi la ferma? Ha già deciso tutto!’. Da quel momento lotto, e il mio diario nasce per parlare a chi non vuole ascoltare la verità!”
Camilla Roberto

Antonio con la madre Camilla

Dal diario di una VITTIMA DELLA DROGA:IO

Buonasera!

Io … una vittima della droga come tante, sono una di quelle mamme che ha visto suo figlio in una bara perché qualcuno o qualcosa lo ha UCCISO!

La droga non perdona come non ti perdonano se poi esci dal giro, sei un cliente, puoi sapere qualcosa che scotta, nomi, luoghi e altro e se si rendono conto che ne sei fuori……t’fann’ for!

Gira e rigira nella mia testa quel film di una storia vera, quell’inferno senza ritorno in cui vivo dal 23 agosto 2010 quando mio figlio è stato imbottito di tutti i tipi di droga, overdose, coma di 30 giorni e poi la bara…...la fine di una vita, spezzata nel momento in cui la vita ancora non è cominciata, 24 anni di splendore, di bellezza, di obiettivi e sogni, tutto distrutto in poche maledette ore di quella maledetta domenica di agosto 2010.

E andare avanti non è facile per niente, non si torna indietro, sapete! Puoi fare di tutto, ma il dolore non passa, è un chiodo conficcato nel cuore che sanguina e fa tanto male……ma chi non conosce questa sofferenza non la capirà MAI!!! Cosa mi interessa? Solo lottare, testimoniare, aiutare, ascoltare e donare AMORE e con Amore quello vero e universale che solo una madre vive e conosce tendere la mano a chi ne ha bisogno!

Ma io che avrei bisogno di aiuto che faccio? Non sono in grado di spiegarla questa forza e questa determinazione di essere come sono, ma riesco sempre ad essere positiva per gli altri! Navigo in un mare in tempesta su una barca che fa acqua, ma non mollo e vado avanti. Io devo riscattare la mia vita e quella dei miei figli. IO LO VOGLIO E CI RIUSCIRO’!!!

Sono tante le persone che mi giudicano e mi criticano, ma io le ignoro. Proseguo certa di quello che faccio, non temo niente e nessuno e non ho mai amato le cose facili. Rinasco esattamente come la Fenice, ogni volta più forte! Antonio, adorato figlio, tua madre non ti deluderà … te lo giuro!!!!

Chest’è!



22/11/2020

Dal diario di una Vittima della droga:IO

Come si affronta la vita dopo aver perso un figlio? E se lo hai perso per overdose … sei praticamente giudicata dal mondo come incapace di crescere tuo figlio? Ve lo dico io, si deve essere più forti del dolore! Anche se non lo accetti lo accogli nella tua vita e invece di soccombere lo usi trasformandolo in forza, quella forza disumana che solo una madre a cui feriscono un figlio emerge in tutta la sua potenza!

Io, per i miei figli, non mi sono risparmiata mai, ho fatto e faccio di tutto perché madri si è finché si vive e anche dopo la morte, e da lassù proteggi i tuoi figli.

Il giudizio, la cattiveria e l’ignoranza fanno male perché non si può denigrare un giovane che ha perso la vita! Nella bara sono tutti uguali, e in comune hanno che sono morti per sempre e allora finitela di puntare il dito verso chi come me il figlio ha perso la Vita con la droga! E ora poi che circola il virus vedo che le persone si sono ancora più incattivite e che dicono cose che Dio ci liberi!

Rendetevi conto che purtroppo il problema della droga esiste ed è attuale, che droga e alcol sono un mix micidiale e che a guadagnare sono solo i venditori di morte, gli insospettabili, perché se credete che è lo spacciatore che guadagna e si sporca le mani, scordatevelo.

In carcere ci vanno i ragazzi che mettono a spacciare per dare loro la dose, non certo i capi che guadagnano, e le conseguenze vi assicuro che sono devastanti in ogni senso.

Quando in famiglia entra la droga è un male oscuro difficile da debellare e non esiste vaccino che possa curarlo. Si esce dalla dipendenza solo quando scatta quella voglia di recupero di se stessi , non ci sono formule magiche, ci sono percorsi di rieducazione, ma servono per chi quella volontà la tiene altrimenti è inutile.

Vivere indirettamente la droga come me è atroce, cosa non ho visto e non conosco di questa dipendenza? Io sono una vera esperta e mi è tutto così lucidamente chiaro e, pertanto, vivo cercando di trovare il modo di farlo vedere pure a voi mamme e a voi ragazzi! Ci provo,  ci ho provato e ci proverò e come disse ieri una persona se salvo un solo ragazzo IO HO GIA’ VINTO!

Il Papa son certa non ha mai letto la mia richiesta, ma non finisce qui, perché quando questo virus finirà di circolare, io farò di tutto per arrivare a Papa Francesco e chiedergli la CELEBRAZIONE DELLA GIORNATA  DELLE VITTIME DELLA DROGA!!! E devo anche sperare che le mamme vengano allo scoperto e non si nascondano, così pubblicheremo anche noi nella loro memoria le foto dei nostri figli UCCISI DALLA SOCIETA’!

Chest’è!



10/09/2020

Dal diario di UNA VITTIMA DELLA DROGA: IO

10 SETTEMBRE 2010…… non ho bisogno di prendere l’agenda per leggere di quel giorno … è tutto stampato nel mio cuore. Ero lì seduta nell’atrio della rianimazione e aspettavo! Arrivavano sempre nuovi ricoveri, ma la morte si aggirava in quelle stanze e la faceva da padrona, difficilmente chi esce è vivo!

E quante scene ho visto seduta lì, il dolore degli altri ti strazia l’anima…….il marito, il padre, il fratello, ma fortunatamente nessun figlio! Era il mio turno, il dolore per un figlio e aspettavo, nutrivo la speranza di vedere quella porta aprirsi e i medici invitarmi a entrare perché ti stavi svegliando e in questi giorni molti miglioramenti erano avvenuti ma mai fino al punto di farti aprire nuovamente gli occhi……e stavi peggiorando dopo aver avuto la ripresa.

Pregavo, pensavo, pregavo ……..ero in trance, presente, in una meditazione profonda che mi annullava al punto che non sentivo le gambe, le braccia, non mi percepivo e quel dolore era talmente profondo che morivo ogni volta che il picco arriva al limite!

Come posso dimenticare? Potrei descrivere quei momenti in mille modi diversi, ma mai sarò capace di farvi capire quanto ho sofferto da quel 23 agosto a Scafati, seduta su una sedia ad aspettare la morte di mio figlio!

Il mio Antonio, o’figl’mii, luce e amore, era un sole che illuminava gli altri, era nato Angelo o’figl’ mii e io scelta da Nostro Signore per lottare per i giovani a non cadere nella droga.

L’Angelo della droga ha fatto il suo percorso terreno e ha concluso il suo viaggio per essere di monito a chi si avvicina alla droga e avere la forza di allontanarsi e ancor più e’ v’ fà capì che la droga UCCIDE!

Io apro il pc e dentro di me lui mi parla, detta ogni cosa, io scrivo ma in effetti è lui che detta, una specie di segretaria di questo Angelo che nato figlio ora è l’Angelo di tutti quelli che lo amano e invocano il suo aiuto e lui apre le sue ali e corre a salvarli!

Ma può farlo solo per chi lo invoca, il libero arbitrio è così……..e chi deve aiutarvi a farlo chi è? Mamma, mi dice questo è il tuo compito tu devi INFORMARE, parlare ai ragazzi e fargli capire raccontando – come fosse una fiaba – la mia storia, ma purtroppo senza lieto fine perché si conclude con una bara bianca il 22 settembre 2020.

Non vi dà nulla la droga, è solo l’arma di Satana che manipola i venditori di morte che per danaro vi vendono A’MORT!!!!

Cosa posso mai sperare io che continuo a ripetervi sempre le stesse cose???? ………Io ho il dovere di farlo e se salvo un solo ragazzo,io, sapete ho già vinto!

Chest’è!



16/09/2020

Dal diario di UNA VITTIMA DELLA DROGA :IO

Al di là di quella porta a vetri c’eri tu nell’ultima stanza e questi erano giorni in cui, 10 anni fa diventava sempre più debole la speranza di vederti riaprire gli occhi. Eri andato in dialisi, cosa non hanno tentato per salvarti amore mio, e quando uscivi per farla scendendo al primo piano io camminavo di fianco a te che giacevi nel letto e sembrava quasi stessi solo dormendo………ti portavano dentro e io seduta non so con chi, cambiavano le persone continuamente, amici, parenti…….aspettavo!

E chissà cosa speravo di vedere quando uscivi! Il miracolo, l’ho sempre sperato … sempre … attimo per attimo, figlio mio! Ho pregato con tutte le mie forze, invocato e supplicato il Signore senza però chiedere niente, dicevo solo Signore sia fatta la tua volontà……….ero disperatamente disperata, distrutta, corrosa, inchiodata, percossa, massacrata da un dolore che non mi abbandona tuttora e mai accadrà e si avvicinava il momento estremo……la tua partenza da questo mondo infame e traditore, da questa terra dove a vincere sono il potere e il potere sono i soldi e quelli sono quasi sempre sporchi … Anto’ …. anche del tuo sangue e di chissà quanti giovani… Ah, quante cose potrei dire del mio dolore, del mio calvario…….ma che ne sanno quelli che girano attorno alla mia vita di quello che è la mia esistenza? Si sapranno mai rendere conto che io non vivo sulla terra, ma in cielo con te e che tutto mi tocca, ma non può più ferirmi! Ormai, non esiste un minuscolo frammento del mio essere che non sia colpito, è una lama, il dolore che taglia la mia pelle già a brandelli. Non vi lamentate di ciò che avete ma siate contenti e non giudicate nessuno … oggi è toccato a me, ma la vita è strana e la ruota gira sempre!!!

Nun’v’ facit’ mast! Il prossimo giro potrebbe toccare a voi!!!

Chest’è!

Nicoletta Lamberti
Vice Coordinatore nazionale Polis SA magazine Coordinatrice Redazioni

Pagine del diario di Camilla Roberto già pubblicate su Polis SA Magazine

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