Dom. Mar 16th, 2025

OL. N°7

Spazi aperti alla poesia e alla narrativa



In questo numero

Poesia

“La poesia non è di chi la scrive, è di chi gli serve” Mario Ruoppolo (Massimo Troisi) in Il postino

Montallegro

Fruscii sussurrati dai passi
e poi quel rosso giallo turbinio
di mille e ancora mille foglie
che ti sfiorano e ti avvolgono lieve
ti fanno sentire pura e felice
come quando bambina stavi
la sera raccolta in preghiera.
Dentro al santuario
sei vera come nella notte
quando tutto si disvela e rivela.

Danila Olivieri (Inedita ©Tutti i diritti riservati)

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L’essenziale

Muto d’ogni parola
dev’essere l’amore,
come il passo felpato d’un gatto.
Assente di suoni e d’accenti
dev’essere l’amore
ché di parlar non ha sete,
ma del tuo bene, 
un’insaziabile fame!

Giuseppina Rombi (Inedita ©Tutti i diritti riservati)

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Tra sogno e pensieri

Dei segreti di Venere
parla il sole, di notte.
Né vincitori né vinti – si esce sconfitti a metà,
in fondo al mare e nell’anima.
Sì, nell’animo. Però non ti lascio!

Lascerò – invece –
il lido delle sirene, approdo
epico e fantasioso
dei giorni miei, dei miei mali.

Voglio canzoni nel cuore,
assaggiare pozioni maliose.
Elisir di rinascita, attraverso la Storia – l’aria è
densa d’umane storie,
battaglie sempiterne.

Vittima son degli sguardi
d’un fante, lampi e stelle negli occhi
suoi di brace: passione audace, verace!
Tempeste narra, di chiome infuocate
e chine dorate su in collina, il suo petto villoso
odorante di voglie
di mari e procelle, oceaniche forze;

mentre irriverenti legami
tolgon l’ancora
e partono i bastimenti del mio cuore.
Un volo verso infinite mete – di là dalle colonne del mito,
come sentiero sperso e smarrito…
trovando un Paradiso
così, all’improvviso!


Anna Maria Noia (Inedita ©Tutti i diritti riservati)

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Narrativa

Va’ là fuori, trova una storia che ami e poi raccontala” Ron Howard

La donna di pietra

L’alba colorava il cielo di sfumature dorate quando Pietro spinse il suo vecchio gozzo in acqua. Il villaggio era ancora addormentato, ma per lui ogni mattina cominciava così, con il richiamo silenzioso del mare che lo aspettava come un amico fedele.

Quel giorno, però, qualcosa era diverso. Le onde sembravano più lente, il vento sussurrava appena. C’era una quiete innaturale, come se il mare trattenesse il fiato. Pietro non si lasciò turbare. Era abituato a leggere i segnali del mare, ma quella calma lo invitava a remare verso l’orizzonte.

Dopo un’ora, il sole brillava alto e Pietro si fermò, lasciando che il gozzo ondeggiasse dolcemente. Fu allora che vide qualcosa: una sagoma scura sotto la superficie. Pensò fosse un branco di pesci, ma quando si sporse vide che era diverso. Una statua di pietra, ricoperta di alghe, giaceva a pochi metri di profondità.

La curiosità lo spinse a immergersi. L’acqua fredda lo avvolse mentre si avvicinava alla figura sommersa. Era una donna scolpita, con le braccia tese verso l’alto, come se cercasse di afferrare la superficie. Il suo volto, parzialmente consumato dal tempo, sembrava raccontare una storia di dolore e speranza.

Pietro tornò in superficie, il cuore accelerato. Si chiese chi l’avesse scolpita, perché fosse lì. Tornò al villaggio, ma nessuno sapeva nulla della statua. Solo un vecchio pescatore, con lo sguardo perso oltre l’orizzonte, gli raccontò una leggenda.

“Si dice che, secoli fa, un amore proibito tra una donna del villaggio e un uomo del mare abbia sfidato la furia degli dèi. Per punirli, trasformarono lei in pietra e lui in vento. Ogni giorno, il vento accarezza il mare per cercare di liberarla, ma la maledizione non si spezza.”

Da allora, Pietro tornò spesso in quel punto, non per pescare, ma per portare fiori alla donna di pietra. E ogni volta, il vento sembrava soffiare più dolcemente, come per ringraziarlo.

Forse, pensava Pietro, il mare non custodisce solo segreti, ma anche la memoria di chi lo ha amato oltre ogni limite.

Luca Montaldi (Inedita ©Tutti i diritti riservati)

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Modalità di Partecipazione


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