Ven. Apr 25th, 2025

Il Manifesto di Ventotene: il sogno di un’Europa unita

Dalla resistenza alla nascita dell’Unione Europea

Nel pieno della Seconda guerra mondiale, mentre il continente era devastato dai totalitarismi e dai conflitti, un gruppo di antifascisti confinati sull’isola di Ventotene concepiva un’idea rivoluzionaria: un’Europa unita, fondata sulla pace e sulla democrazia. Nasceva così il Manifesto di Ventotene, redatto da Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi nel 1941, con la prefazione di Eugenio Colorni, un documento che avrebbe gettato le basi per l’integrazione europea.

Chi erano gli autori?

  • Altiero Spinelli: militante antifascista, fu arrestato nel 1927 e trascorse anni tra carcere e confino. Divenne uno dei principali promotori del federalismo europeo, contribuendo alla costruzione dell’Unione Europea.
  • Ernesto Rossi: economista e giornalista, arrestato per la sua opposizione al fascismo, sostenne la necessità di un’Europa unita per garantire libertà e democrazia.
  • Eugenio Colorni: filosofo e socialista, curò la prefazione e contribuì alla diffusione del manifesto. Fu assassinato dai fascisti nel 1944.

Un’idea rivoluzionaria

In un’epoca in cui la politica era dominata dagli Stati nazionali e dalle guerre, il manifesto proponeva qualcosa di radicale: la creazione di una federazione europea, in cui le nazioni superassero i propri egoismi e delegassero sovranità a un’entità sovranazionale per garantire stabilità e diritti ai cittadini. Un progetto visionario che contrastava con i modelli di potere basati sul nazionalismo e la forza militare.

I principi chiave del Manifesto

Il documento si fonda su quattro pilastri essenziali:

  • Superamento dello Stato nazionale: secondo gli autori, il sistema degli Stati sovrani aveva portato a guerre e conflitti. Solo un’Europa unita avrebbe potuto garantire una pace duratura.
  • Costituzione di una federazione europea: si proponeva la creazione di un’entità sovranazionale dotata di un governo comune in grado di gestire le questioni economiche e politiche a livello continentale.
  • Democrazia e giustizia sociale: il manifesto sottolineava l’importanza di istituzioni democratiche forti e della necessità di combattere le disuguaglianze per garantire diritti equi a tutti i cittadini.
  • Riforme economiche e cooperazione: il sistema economico europeo avrebbe dovuto basarsi sulla collaborazione tra gli Stati, abbandonando le dinamiche di competizione selvaggia che avevano alimentato tensioni e crisi.

Il contributo all’Italia e all’Europa

Dopo la guerra, le idee di Ventotene ispirarono il processo di costruzione europea, contribuendo alla nascita delle istituzioni comunitarie. L’Italia, tra i paesi fondatori della Comunità Europea, portò avanti questo sogno con figure come Spinelli, il cui impegno fu cruciale per la creazione del Parlamento Europeo e per il rafforzamento dell’Unione.

Un’eredità ancora viva

Oggi, in un’epoca segnata da nuove sfide, dalla crisi climatica alle tensioni geopolitiche, il Manifesto di Ventotene resta un punto di riferimento, seppur da contestualizzare nel momento storico in cui veniva scritto. Ci ricorda che l’Europa non è solo un mercato, ma un progetto di pace, libertà e cooperazione, nato dal desiderio di un mondo migliore.

REDAZIONE

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