
L’uomo che arrestò Mussolini: il nuovo libro di Mario Avagliano
La storia del carabiniere eroe della Resistenza. “È l’ignoranza che genera mostri, non la conoscenza” – Avagliano e il valore della memoria storica

I libri e gli autori
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L’uomo che arrestò Mussolini
Di Antonello Rivano
Con il suo ultimo libro, L’uomo che arrestò Mussolini. Storia dell’ufficiale dell’Arma Giovanni Frignani. Dalla Grande Guerra alle Fosse Ardeatine, Mario Avagliano illumina una figura eroica della Resistenza italiana: il tenente colonnello dei carabinieri Giovanni Frignani. Attraverso un’approfondita ricerca storica, Avagliano racconta il percorso di un uomo che ha segnato alcune delle pagine più significative della lotta contro il fascismo, dal fronte del Piave alla clandestinità della Roma occupata, fino al tragico epilogo delle Fosse Ardeatine.

Giovanni Frignani era già emerso nel precedente lavoro di Avagliano, Le vite spezzate delle Fosse Ardeatine. Le storie delle 335 vittime dell’eccidio simbolo della Resistenza (con Marco Palmieri, Einaudi, Torino 2024), dove la sua storia si intrecciava con quella delle altre 334 vittime, tutte protagoniste di un destino tragico e comune. In questa nuova opera, invece, la figura di Frignani emerge con maggiore profondità, esplorata nei suoi dettagli più intimi attraverso una ricca documentazione: lettere, memoriali, archivi e testimonianze familiari che restituiscono la sua vita eroica e ricca di colpi di scena.

Pubblicato nella collana Il filo spinato della Marlin Editore, fondata da suo padre Tommaso e da suo fratello Sante, L’UOMO CHE ARRESTÒ MUSSOLINI. Storia dell’ufficiale dell’Arma Giovanni Frignani. Dalla Grande Guerra alle Fosse Ardeatine si propone come un nuovo e importante tassello di una memoria storica spesso trascurata, restituendo visibilità a figure e eventi che rischiavano di cadere nell’oblio.

Giovanni Frignani, originario di Ravenna, fu tra i militari che aderirono alla Resistenza dopo l’8 settembre 1943. Decorato per il suo servizio nella Grande Guerra, divenne un esperto di controspionaggio, giocando un ruolo chiave nello smascheramento di operazioni segrete contro la Regia Marina. Nonostante i legami familiari con il regime – il fratello Giuseppe era un uomo di fiducia di Mussolini – fu proprio Frignani a ricevere l’incarico di arrestare il duce il 25 luglio 1943, all’uscita da Villa Savoia. Un atto che segnò la caduta del fascismo e lo rese un bersaglio per i nazifascisti.
Dopo l’armistizio, Frignani entrò nel Fronte militare clandestino dei carabinieri, un’organizzazione che operava all’interno della Resistenza sotto la guida del colonnello Montezemolo. Braccato dalle SS, fu catturato e imprigionato nel carcere di via Tasso, dove subì interrogatori e torture. La sua fine arrivò il 24 marzo 1944, quando venne giustiziato alle Fosse Ardeatine insieme ad altri 334 prigionieri. Nel dopoguerra gli venne conferita la Medaglia d’Oro al Valor Militare.

Mario Avagliano è un giornalista e storico, membro di importanti istituti storici come l’Irsifar e la Sissco. Specializzato nella storia del Novecento, ha ricevuto numerosi riconoscimenti per la sua attività di saggista. Ha scritto diversi libri, tra cui Generazione ribelle (Einaudi 2009), Il partigiano Montezemolo (Baldini & Castoldi 2014, Premio Fiuggi Storia), e, insieme a Marco Palmieri, Gli internati militari italiani (Einaudi 2010, Premio Nazionale Anpi). Tra le sue altre opere si trovano Gli ebrei sotto la persecuzione in Italia (Einaudi 2011), Voci dal lager. Diari e lettere di deportati politici italiani (Einaudi 2012), Di pura razza italiana (Baldini & Castoldi 2013), 1948. Gli italiani nell’anno della svolta (Il Mulino 2018, Premio Fiuggi Storia), I militari italiani nei lager nazisti (Il Mulino 2020), Paisà, sciuscià e segnorine (Il Mulino 2022), Il dissenso al fascismo (Il Mulino 2023, Premio Emilio Lussu e Premio Minturnae), Le vite spezzate delle Fosse Ardeatine (Einaudi 2024) e Italiani d’America. La grande emigrazione negli Stati Uniti (Il Mulino 2024).
All’autore, che ricopre anche il ruolo di Direttore Responsabile di Polis SA Magazine, abbiamo rivolto alcune domande:
Direttore, Perché è importante ricordare la storia e quali rischi comporta l’ignoranza del passato?
‘Ricordare’ non è mai un esercizio inutile. È attraverso la memoria che possiamo evitare gli errori del passato, imparare dalle sue tragedie e trarre insegnamenti per il futuro. L’ignoranza, invece, è ciò che alimenta la paura e l’intolleranza, portando alla creazione di mostri—sia reali che simbolici.
Cosa ci insegna la storia di Giovanni Frignani riguardo il fascismo, la Resistenza e il ruolo dei carabinieri durante la Seconda Guerra Mondiale?
la storia di Giovanni Frignani ci racconta e ci fa comprendere molte cose: l’illusione del popolo italiano sulle virtù salvifiche del fascismo e di Mussolini, l’opposizione latente dei carabinieri al regime fascista, il pluralismo delle opzioni resistenziali che spaziarono dai comunisti ai liberali e cattolici come Frignani, il ruolo avuto dall’Arma nella resistenza ai nazisti e ai fascisti.
Che tipo di stile narrativo caratterizza il libro?
In quanto allo stile nattivo prendo in prestito le parole scritte da Aldo Cazzullo sul Corriere della Sera: Una storia esemplare ricostruita con uno stile narrativo a metà tra la spy-story e il romanzo storico
Antonello Rivano
Direttore di redazione/coordinatore nazionale Polis SA Magazine