
Antonello Rivano: un supplemento d’anima nell’informazione che valorizza le persone
Intervista al direttore di redazione di Polis SA Magazine, tra i vincitori del Premio “MarediCosta comunicazione” 2025
[di Teo Galante Oliva]
Ieri, 16 maggio 2025, Antonello Rivano ha ricevuto il Premio “MarediCosta comunicazione” durante la XIX edizione della rassegna culturale ..incostieraamalfitana.it, consegnato nell’Aula consiliare del Comune di Minori. Il riconoscimento è stato assegnato a operatori della comunicazione, sia nazionali che locali, che sono riusciti a trasmettere all’opinione pubblica non solo un messaggio, ma anche un vero “supplemento d’anima” nell’ambito della Festa del Libro in Mediterraneo.
Il premio nasce per valorizzare chi, attraverso media, scrittura e divulgazione, contribuisce a una comunicazione attenta, rispettosa e capace di lasciare un segno. Non si premia solo la qualità dei contenuti, ma soprattutto la capacità di trasmettere quel “supplemento d’anima” — come recita la citazione di Henri Bergson che ispira questa edizione — che rende autentico ogni atto comunicativo.

“La comunicazione avviene quando, oltre al messaggio, passa anche un supplemento d’anima.”
Questa frase di Henri Bergson è la bussola del premio e un invito a vedere la comunicazione come un gesto che coinvolge intelligenza, empatia, cura ed etica. Una visione incarnata dal lavoro giornalistico di Antonello Rivano.
Cosa significa per te ricevere il Premio “MarediCosta comunicazione”?
Ricevere questo premio è un riconoscimento che va oltre l’onorificenza: conferma una visione della comunicazione che intreccia informazione e responsabilità etica, ascolto e umanità. Non basta trasmettere dati o notizie; è fondamentale umanizzare il racconto e costruire un rapporto autentico con chi legge, valorizzando le persone dietro le storie e non inseguendo solo i click.
Come interpreti oggi il ruolo dell’informazione?
L’informazione ha un ruolo centrale, ma è anche sotto pressione: la quantità spesso supera la qualità e le semplificazioni dominano. Informare bene significa restituire complessità, favorire il pensiero critico e fornire strumenti per comprendere la realtà, non solo reagire a essa. È fondamentale verificare i fatti, contrastare fake news e mantenere un’etica rigorosa. La comunicazione etica è una forma di cura delle parole, delle relazioni sociali e delle persone che stanno dietro alle notizie.
Puoi raccontarci come sei arrivato a Polis SA Magazine e cosa rappresenta per te questa esperienza?
Sono entrato in Polis sette anni fa come collaboratore, e da allora ho percorso un cammino che mi ha portato a diventare direttore di redazione, coordinando una redazione digitale e allargata a livello nazionale. Polis è un luogo dove, insieme al direttore editoriale Mimmo Oliva, abbiamo sempre pensato che chi scrive debba poter crescere e affinare il proprio mestiere: una vera palestra intellettuale. Quando sono arrivato, mi è stato detto “Divertitevi a giocare con le parole”, un invito che ancora oggi guida il nostro modo di fare informazione. Far parte di Polis SA Magazine è per me, prima ancora che un ruolo professionale, un privilegio. Oltre al nostro Direttore Responsabile, Mario Avagliano, la redazione ha visto – e continua a vedere – la presenza di firme autorevoli. Assieme a chi, come me sette anni fa, compie i primi passi e sono certo avrà una crescita che solo testate come Polis riescono a garantire, proprio per le caratteristiche della nostra linea editoriale e il concetto che abbiamo di “redazione”.
Quest’anno Polis compie dieci anni: un progetto editoriale in continua crescita e trasformazione, che racconta la cultura e la società italiana con un approccio rigoroso, aperto e plurale. La nostra redazione, completamente digitale, è composta da collaboratori sparsi su tutto il territorio nazionale, che lavorano insieme costruendo un racconto collettivo ricco e complesso.
Qual è il ruolo di Polis SA Magazine nell’attuale panorama dell’informazione?
Polis è una realtà che valorizza voci spesso poco ascoltate, offrendo uno sguardo attento e approfondito sulla realtà italiana. In un mondo dominato dalla velocità e dalla superficialità, Polis si impegna a mantenere qualità, responsabilità e profondità. Spesso un’impresa più di difficile di quel che sembra, tenendo conto che non abbiamo sponsor commerciali e non usufruiamo, pur avendone le caratteristiche richieste, ai fondi pubblici per la stampa.
Quali sfide affronta oggi chi fa informazione?
Le sfide sono tante: garantire qualità e credibilità in un ambiente dove prevale la fretta, combattere la disinformazione, dare spazio a storie spesso invisibili. Chi fa informazione deve saper valorizzare chi legge come persona, fornendo strumenti per capire la complessità del mondo, non solo notizie.
D: Come definiresti il “supplemento d’anima” nella comunicazione?
È quell’elemento invisibile che trasforma un messaggio in qualcosa di vivo e umano: la passione, la cura, l’attenzione alle persone e alle storie raccontate. Senza questo “supplemento d’anima”, la comunicazione rischia di essere fredda, distante e incapace di creare relazione e dialogo, che sono invece il cuore del vero comunicare.
Teo Galante Oliva