Mar. Lug 8th, 2025

Ezio Bosso, la forza della musica

La musica come risposta al limite
[di Sara Piccardo]

‘Oltre gli ostacoli‘ è una rubrica che racconta storie di chi ha trasformato una condizione inizialmente limitante in una forza. Persone che non si sono fermate davanti alle difficoltà, ma le hanno affrontate con coraggio, trovando modi nuovi per esprimersi, lavorare, vivere. Un viaggio tra vite che ispirano, capaci di andare oltre ciò che sembrava un confine invalicabile…

Ezio Bosso, la forza della musica

di Sara Piccardo

Quando ho deciso di parlare di Ezio Bosso nell’ambito della rubrica “Oltre gli ostacoli”, non ho potuto non ripensare alla sua esibizione sanremese del 10 febbraio 2016. Il Festival è spesso additato come patria del trash, e in molti casi è vero, ma ha saputo regalarci anche momenti di assoluta meraviglia e commozione, e l’esibizione – che brutta parola! – del maestro Bosso è sicuramente ascrivibile a quest’ultima categoria.

In quel breve video, che sono andata a recuperare su YouTube (clicca per vedere), la commozione è evidente fin dai primi secondi. Commozione del pubblico, di Carlo Conti e, soprattutto, dello stesso Ezio che trova anche il modo di scherzarci sopra con un’autoironia deliziosa. “Mi hai fregato”, dice infatti al conduttore, “mi hai emozionato e parlo peggio del solito”. Del resto, la commozione in un momento del genere è inevitabile e non servono molte spiegazioni.

Veniamo alla meraviglia. Anche la meraviglia, come la commozione, è ovunque, perché la meraviglia è l’essenza della vita di Ezio Bosso. È innanzitutto in un uomo che, nonostante si debba muovere in sedia a rotelle e abbia grosse difficoltà ad esprimersi, non teme di mostrarsi a milioni di persone in tutto il mondo, un mondo incentrato sulla perfezione estetica, sulla prestanza fisica. È nelle sue parole che non cedono mai né all’autocommiserazione né, tantomeno, all’autoglorificazione; parole come magia, bellezza, fortuna e ubiquità, parole già potenti di per sé, che lo diventano cento volte di più se pronunciate da una persona che, già in condizioni critiche, è cosciente del fatto che la sua situazione non potrà che peggiorare.

Meraviglia, infine, nella sua musica o, per meglio dire, nel suo fare musica, nel suo continuare a fare musica nonostante tutto, nel suo “ostinarsi” a comporre, suonare e dirigere orchestre in tutto il mondo.

“La musica è una vera e propria magia, infatti, non a caso, i direttori hanno la bacchetta come i maghi” ha detto Ezio Bosso quella sera. Ed è vero, Maestro, soprattutto per te. Con quella bacchetta magica, e con il tuo pianoforte che lo era altrettanto, sei riuscito a fare quello che la maggior parte di noi non sa fare: sei riuscito a farci vedere oltre, anzi, a farci dimenticare il visibile per arrivare all’essenza delle cose. Quella tua bacchetta ha fatto sparire tutto il superfluo – il pietismo, le domande del tipo “ma come farà?”, le curiosità morbose – e ci ha lasciato liberi di fare la cosa più bella: ascoltare. Perché quando quella sera hai iniziato a suonare Following a Bird, tutti abbiamo fatto proprio quello: abbiamo ascoltato.

Sara Piccardo

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