Mar. Lug 8th, 2025
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Verso i referendum – Cosa si vota, cosa cambierebbe (4)

Referendum 4 – Appalti: responsabilità solo per chi assume?

L’8 e 9 giugno 2025 gli italiani saranno chiamati a esprimersi su cinque quesiti referendari abrogativi. I temi spaziano dal lavoro alla cittadinanza, con l’obiettivo di modificare o cancellare norme attualmente in vigore. In questa serie di articoli, Polis presenta ogni settimana un approfondimento su ciascun referendum: cosa dice il quesito, da dove nasce, cosa accadrebbe in caso di vittoria del Sì o del No.
Vedi tutte e cinque gli articoli di “Verso i Referendum”


📄 Il testo del quesito sulla scheda
«Volete voi l’abrogazione dell’articolo 29, comma 2, del decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276, “Attuazione delle deleghe in materia di occupazione e mercato del lavoro”, nella parte in cui prevede che, in caso di appalto di opere o di servizi, il committente imprenditore o datore di lavoro è obbligato in solido con l’appaltatore, nonché con ciascuno degli eventuali subappaltatori, entro il limite di due anni dalla cessazione dell’appalto, a corrispondere ai lavoratori i trattamenti retributivi e contributivi, e a versare i premi assicurativi dovuti?»


Cosa chiede il quesito
Il quesito riguarda la responsabilità solidale del committente nei contratti di appalto.
Attualmente, la legge prevede che il committente (cioè chi affida il lavoro in appalto) sia obbligato a rispondere in solido con l’appaltatore e con eventuali subappaltatori per il pagamento dei salari, dei contributi previdenziali e dei premi assicurativi ai lavoratori. Questo vale fino a due anni dalla conclusione dell’appalto.

Il referendum propone di eliminare questa responsabilità solidale, limitando gli obblighi esclusivamente all’appaltatore diretto e ai subappaltatori, escludendo il committente.

Origine della proposta
Anche questo quesito è stato promosso dalla CGIL, con l’obiettivo di tutelare i diritti dei lavoratori coinvolti nei contratti di appalto. Tuttavia, il quesito mira a stimolare una riforma complessiva del settore, sostenendo che l’attuale sistema spesso non riesce a garantire tutele effettive e chiare, e produce un’eccessiva frammentazione delle responsabilità.

Per la CGIL, la responsabilità solidale è uno strumento utile per contrastare forme di elusione contrattuale e assicurare che i lavoratori ricevano quanto loro dovuto anche quando l’appaltatore non è solvibile.

Cosa succede se vince il Sì
Se vincerà il Sì, sarà abrogata la norma che prevede la responsabilità solidale del committente. In caso di mancati pagamenti da parte dell’appaltatore, i lavoratori potranno rivalersi solo su quest’ultimo (e sugli eventuali subappaltatori), ma non sul committente.

Secondo i sostenitori del Sì, questo potrebbe chiarire i ruoli contrattuali e semplificare la gestione degli appalti, evitando che le imprese committenti debbano rispondere per inadempienze di soggetti terzi.

Cosa succede se vince il No
Se vincerà il No, resterà in vigore l’attuale disciplina. Il committente continuerà a essere responsabile in solido, entro due anni dalla conclusione dell’appalto, per il pagamento di retribuzioni, contributi e premi assicurativi ai lavoratori impiegati.

Per i contrari all’abrogazione, questa norma è un presidio fondamentale contro l’irregolarità negli appalti e garantisce una tutela concreta per i lavoratori che, in mancanza di responsabilità solidale, rischierebbero di non vedere riconosciuti i propri diritti in caso di fallimenti o inadempienze dell’appaltatore.

Come si vota
Il referendum si svolgerà nelle giornate di domenica 8 e lunedì 9 giugno 2025. Gli elettori riceveranno una scheda (di colore diverso per ciascun quesito), su cui sarà riportato il testo integrale del quesito referendario.
Per esprimere il proprio voto, si dovrà tracciare una croce su “Sì” (per abrogare la norma) oppure su “No” (per mantenerla in vigore).
Perché il referendum sia valido, è necessario che partecipi al voto almeno il 50% degli aventi diritto. In caso contrario, anche un’eventuale vittoria del Sì non produrrà effetti giuridici.

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