Il libro Piazza Bagni scritto da Gaetano D’Andrea si presenta interessante già al primo impatto e durante la lettura questa impressione viene confermata, perché ci si rende conto che chi scrive ha vissuto in prima persona quelle vicende, andando a ritroso nella sua memoria mescolando diversi ingredienti, senza mai essere anacronistico o ancora peggio nostalgico dei bei tempi andati. Scrive della nascita della Federazione comunista e dei complotti interni, dei contrasti con il vecchio gruppo dirigente, tutto ciò mentre sullo sfondo troviamo la politica ed il Pci, il ruolo che vuole assumere, gli ideali che rappresenta e che cerca di imporre, a questo ingrediente serio ne aggiunge un altro più “divertente” ma altrettanto importante che permette di capire meglio le dinamiche interne ed esterne dei militanti, coinvolgendo anche i cittadini di Termini Imerese dove la storia si svolge. Parliamo delle relazioni sentimentali e di sesso ripercorrendo le loro storie attraverso nomi e fatti, tutto questo è a pieno titolo nella trama del libro. Viene descritta la storia del PCI locale passando attraverso i vari personaggi locali che lo compongono, con le loro debolezze e con la loro forza, l’ambiguità di politici che cercano di sfruttare il consenso, che vedranno nell’arrivo dei nuovi dirigenti un pericolo al potere costituito quello dei notabili spesso aiutati dai mafiosi. L’equilibrio cittadino si interrompe quando viene istituita la Federazione del PCI di Termini Imerese e delle Madonie, con sede proprio in Piazza bagni, i nuovi dirigenti preparati e giovani, che hanno avuto l’incarico e l’obiettivo di organizzare il partito e farlo avanzare sul territorio, si scontra da una parte con l’ignoranza dei compagni del posto che si vedono 1 colpiti nei loro interessi politici e nelle loro ambizioni dall’altra con la curiosità e la varia umanità che percorre e vive la piazza stessa. Incomincia una guerra sotterranea interna che non risparmia nessuno, compreso l’autore, le storie raccontate rappresentano uno periodo della sua vita, quella vissuta insieme ad alcuni amici, con i quali era unito non solo da ideali comuni ma anche dalla sofferenza quotidiana della povertà, dai pettegolezzi e dai pericoli che lotte politiche portavano. I nuovi dirigenti verranno indicati come “Chiddi da federazione”, in senso dispregiativo, confermando l’isolamento in cui nella fase iniziale si troveranno. Piazza Bagni è la via principale della città di Termini Imerese e rappresenta il punto di passaggio, il crocevia in cui tutto accade e tutto si risolve, il luogo in cui tutti si incontrano, il povero come il benestante, il religioso come l’ateo, il luogo in cui i politicanti trovano le “soluzioni” compiacenti alle problematiche locali. Il libro non trascura argomenti importanti come le lotte bracciantili, la lotta alla mafia e l’affermazione dei principi democratici del popolo all’interno delle istituzioni. Critica il partito a tutti i livelli, anche quello nazionale, che ha, per giochi personali o per miopia, assecondato la voglia di potere di uomini che hanno tentato di distruggere quello che si stava creando, riuscendovi in un secondo momento. Uno dei pochi momenti di malinconia lo si trova alla fine del libro, quando l’autore scrive delle persone importanti che ha incontrato in quella avventura, dei rapporti umani e di amicizia che si è lasciato dietro. Tra tutti emerge la figura di Giovanni Neglia amico personale e segretario provinciale del Pci di Termini, insegnante, colui che è il vero ispiratore del libro di cui stiamo parlando, perché fu lui che chiamando Gaetano d’Andrea gli chiese di documentare quello che accadde in quel periodo con tutte le sfumature del caso ed è a lui che dedica l’opera che non ha mai potuto leggere.
di Alfonso Oliva