Gio. Apr 25th, 2024

Sophie Chiarello: “Aldo, Giovanni e Giacomo, portatori del loro presente”

Sophie Chiarello, assieme al regista Massimo Venier, ha dato forma e regia ai più celebri successi di Aldo, Giovanni e Giacomo.

Nata in Francia, ma da anni residente in Italia, Sophie Chiarello vanta una variegata carriera nel mondo della settima arte Oltre alla preparazione ed alla tecnica affinata nel corso degli anni, Sophie Chiarello è dotata anche di una cultura cinematografica molto vasta che spazia dalla cinematografia italiana a quella francese. La regista è stata premiata nel corso della V edizione del Picentia Short Film Festival in occasione della presentazione e successiva proiezione del suo cortometraggio inedito “Un filo intorno al mondo”, realizzato nel 2006 proprio con il celeberrimo trio.

Sophie Chiarello sul “red carpet” del Picentia Festival con i direttori artistici
Luca Capacchione e Antonio Palo ed Erica De Lisio

Lei, Sophie, è stata aiuto regista per i film di Aldo, Giovanni e Giacomo più apprezzati, quali Chiedimi se sono felice, La leggenda di Al, John e Jack e “Tu la Conosci Claudia?”, tutti realizzati dalla fantasia e dal talento di Massimo Venier. Si può dire che conosce “nei meandri” le diverse sceneggiatura ed i diversi personaggi fortunati creati nel corso degli anni che sono diventati parte dell’immaginario collettivo. Vi è un filone che può collegare tutti i film?

Credo che il tema centrale siano proprio loro, la loro amicizia, il loro legame, ognuno con la loro peculiarità. Massimo Venier, che li ha diretti per anni, è stato bravissimo a leggerli dentro, a leggere la loro umanità. Egli ha saputo tirare fuori il loro talento nella maniera più autentica giocando sulla loro autoironia, sulle loro contraddizioni. Tutto questo ha fatto che nascessero bellissimi film che ancora oggi appassionano milioni di italiani. Loro sono, inoltre, sono sempre portatori del loro presente. Loro, nel loro ultimo film, “Odio l’Estate”, ritrovano, secondo me, quell’armonia che ha fatto il loro successo. In questo film vi è qualcosa di nostalgico, un’umanità che non hanno mai perso.

Quali sono i Suoi modelli?

Sono davvero tanti, non ne ho una in particolare. I miei film preferiti sono due film agli antipodi uno dall’altro ma che restano due grandi storie d’amore. Uno è di Francois Trauffaut, La signora della porta accanto (La femme d’à cotè), (sono cresciuta in Francia da una famiglia italiana e la commedia drammatica francese mi appartiene più di quanto io ne sia consapevole) e C’era una volta in America, film che secondo me non è stato ancora eguagliato.

Tra i registi italiani, quale apprezza?

Ve ne sono diversi, ma apprezzo molto Paolo Virzì. Trovo che sia un regista capace di raccontare l’Italia, la società, l’animo umano, ma soprattutto l’italianità con una precisione unica. Riconosco qualcosa che mi muove e che mi appartiene.

Sophie Chiarello sul set di “Ci vuole un gran fisico”, con Giovanni Storti e Angela Finocchiaro (foto screenweek.it)

Filmografia:
-È aiuto regista di Massimo Venier nei film di Aldo, Giovanni e Giacomo (“Chiedimi se sono felice”, “La leggenda di Al, John e Jack”, “Tu la conosci Claudia?”), dei film di Edoardo Winspeare (“Sangue vivo”, “Il Miracolo”), di Kim Rossi Stuart (“Anche libero va bene”), di Giuseppe Piccioni (“Giulia non esce la sera”) e altri ancora in Italia e all’estero. Realizza due cortometraggi premiati a vari festival: “Ficarigna” nel 2001 e “Un filo intorno al mondo” nel 2006, quest’ultimo finalista ai Nastri d’Argento 2006.

Nel 2010 collabora alla regia del film “La banda dei babbi Natale” e l’anno successivo, con Anna Lisa Chiarello, scrive e realizza il documentario “Ritals, domani me ne vado”, prodotto da Gianluca Arcopinto, che partecipa a numerosi festival in Italia e all’estero e vince il premio speciale della giuria al ‘Festival del Cinema Italiano di Annecy 2012’.

Nel 2011 sviluppa la sceneggiatura del lungometraggio “Et vive la liberté” nell’ambito dell’Atelier Scénario 2011/2012 della Fémis (Ecole Nationale des Metiers de l’Image et du Son – Paris).

Nel 2013 il suo primo lungometraggio come regista, “Ci vuole un gran fisico”, che vede come protagonista Angela Finocchiaro.

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