
Casa Savoia, primi turisti a Carloforte
A partire dal 1809 la città isolana era diventata per i reali il luogo amato ed esclusivo della loro villeggiatura.
Sono all’incirca cinquant’anni che l’Isola di San Pietro e il suo unico centro abitato, Carloforte, hanno scoperto la loro vocazione turistica. Ma, nel tempo non sono mancati visitatori, molti di prestigio, a partire dai tanti viaggiatori dell’Ottocento, soprattutto inglesi e francesi
Di Nicolo Capriata
Non mancarono durante il tempo ospiti di valore e qualità come Ernst Junger che nel 1954 visitò l’isola, la città e se ne innamorò. Ma il vacanziere, o meglio i vacanzieri davvero più importanti e autorevoli, e anche primi in assoluto a trascorrere un soggiorno a Carloforte, furono i Re di Sardegna. Una premessa: tra il 1798 e il 1814 la corte sabauda si era trasferita a Cagliari per timore dell’invasione napoleonica e fu quindi più facile per i reali trasferirsi da un luogo all’altro della Sardegna.
Già nell’estate del 1806 il Re Vittorio Emanuele I era stato a Carloforte per inaugurare l’inizio dei lavori delle mura di cinta, ma al di là di questi marginali contatti, ben altre relazioni ne seguirono mirate e durature. I primi vacanzieri quindi dei quali si ha sicura notizia giunsero sull’isola oltre duecento anni fa. E che turisti! Era il maggio del 1809 quando il Re di Sardegna Vittorio Emanuele I, la Regina Maria Teresa d’Austria con le loro figlie (Maria Beatrice e le gemelline Maria Teresa e Maria Anna) e tutto il codazzo di dame, aiutanti, guardie, scudieri e servitori giunsero a Carloforte per trascorrervi due settimane di vacanza.

Non c’erano, com’è immaginabile, hotel a cinque stelle e i reali furono alloggiati in quella che allora doveva essere la più bella dimora della cittadina: il palazzo “Rombi” conosciuto anche come “palassiu vegiu” (palazzo vecchio) costruito nel 1771 proprio in riva al mare. La popolazione che allora ammontava a poco più di duemila abitanti accolse festosa gli illustri ospiti e s’impegnò per rendere piacevole sotto ogni aspetto la loro permanenza.

L’“albergo” fu addobbato con i migliori mobili dei notabili del paese, si costruirono degli “archi trionfali” e durante la notte il paese veniva illuminato a giorno con torce e falò e tante serenate a volte scritte per l’occasione venivano intonate per i Reali. Quando alla fine di maggio se ne ripartirono, come accade ancora oggi con la maggior parte dei vacanzieri a Carloforte, lo fecero con tanta nostalgia ma anche con una promessa da parte della Regina: ritornarci nella prossima primavera. Carloforte era entrato nel cuore dei reali, e quando entrano nel cuore, Carloforte e la sua isola difficilmente ne escono.

Così puntualmente nella primavera del 1810 i reali di Sardegna con tutto il loro seguito ritornarono sull’isola. Stessa generosa ospitalità, stessa calorosa accoglienza, e un feeling (come si dice ora) davvero corrisposto. Il Re aveva precedentemente accordato a Carloforte il privilegio di “Città” e la Regina in quella sua venuta donò 1000 scudi per la costruzione del forte della “Sanità” che fu chiamato anche “Santa Teresa” in suo onore.
La città isolana era diventata per i reali il luogo amato ed esclusivo della loro villeggiatura. Per raggiungerla da Cagliari, dove la corte in quegli anni si trovava in esilio, dovevano affrontare più di un disagio, considerate le strade più o meno dissestate e i tempi. Evidentemente i fastidi e le scomodità ben valevano un bel soggiorno a Carloforte dove ci ritornarono nel 1811 per il terzo anno consecutivo. Raccontano le cronache del tempo che “nel 4 maggio 1811 giunsero in Carloforte LL.MM. Vittorio Emanuele I colla sua consorte e la figlia Maria Beatrice e se ne ripartirono il 22”.

Fu quella l’ultima volta che la famiglia reale trascorse le vacanze sull’isola. Nella primavera dell’anno successivo la regina si trovava in dolce attesa e non se la sentì di intraprendere il lungo e incomodo viaggio che avrebbe potuto avere conseguenze su di lei e la creatura che portava in grembo. Poi nel 1814 ci fu la restaurazione e tutta la corte si trasferì definitivamente a Torino. Raccontarono le sue dame di compagnia che spesso la Regina ricordava Carloforte e le felici giornate primaverili che vi aveva trascorso. Forse la Regina fu la prima “turista” ad innamorarsi dell’isola e della sua cittadina, sicuramente non l’ultima a provarne nostalgia: ancora oggi ogni turista che le ha scoperte, quando ne è lontano le ricorda con quei sentimenti dolci e tristi, che insieme fanno tanta malinconia.
Ero in possesso di un documento originale dell’epoca dove tutti i maggiorenti di Carloforte furono d’accordo nel dichiarare che i reali sarebbero sempre ospitati nel palazzo Romby .
Documento perduto o rubato anni fa’.
Confermo quanto ho già postato precedentemente.