Gio. Apr 18th, 2024

Se l’app è down

Ieri milioni di utenti sono rimasti per ore disconnessi da Facebook, WhatsApp e Instagram. Avremmo dovuto disperarci o cogliere l’occasione?

Il più grande down, a livello mondiale, dei social più “amati”. Ore senza poter accedere ai propri profili, esclusi dai server di Zuckerberg

Tecnicamente è come se milioni di profili non fossero più stati in grado di trovare la strada di accesso ai Server delle piattaforme del colosso informatico. Di fatto una massa enorme di persone si è trovata tagliata fuori dal loro mondo virtuale, fatto di like e visualizzazioni.
All’improvviso tutta una serie di rapporti interpersonali si è interrotta, ci siamo sentiti soli, in quel silenzio telematico, soli con noi stessi…finalmente.

Ma in tanti si sono scoperti smarriti, incapaci di reagire, e sono rimasti lì, in attesa che Fb si aggiornasse, che su WA arrivasse un messaggio, o partissero i propri, che Instagram mostrasse nuove foto. Incapaci persino di cercare altrove, in rete, la risposta alla domanda: dipende dalla mia connessione o è un problema più grande?

Invece sarebbe stata l’occasione buona per riprenderci i nostri spazi, leggere un libro, guardarci un film, magari “parlare” al telefono con una persona cara o, più semplicemente, sollevare lo sguardo a un cielo stellato oppure guardarci negli occhi l’un l’altro.

Sarebbe forse stato bello se fosse durato più a lungo, i cellulari spariti dai tavoli dei ristoranti, dalle mani dei troppo giovani, da quelle dei genitori nei pochi momenti passati con i figli, da quelle dei figli nei pochi momenti passati con i genitori.

Magari per circa sei ore questo è stato un mondo migliore, senza cattiverie e ignoranza sparate in rete. Ma su una cosa dobbiamo riflettere, su quanto basti poco perché i nostri mondi virtuali spariscano e quanto dovremmo dare molta più importanza a quello che abbiamo attorno a noi.

Antonello Rivano
Direttore di redazione/coordinatore nazionale Polis SA Magazine

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