Antonello De Rosa con “Cocco di Mamma” si riconferma esperto regista e attore teatrale
De Rosa, da esperto regista teatrale e attore raffinato di buon gusto concede alla sua Accademia e al suo pubblico. “Cocco di mamma”, andato in scena lo scorso 27 luglio
di Stefano Pignataro
Ancora una volta Scena Teatro con la Direzione artistica di Antonello De Rosa e con la Direzione organizzativa di Pasquale Petrosino stupisce il pubblico e consegna gli spettatori della rassegna teatrale estiva “Il gioco serio del teatro” una proposta teatrale ben scritta, ben recitata e soprattutto ben strutturata nel percorso critico teatrale che Antonello De Rosa, da esperto regista teatrale e attore raffinato di buon gusto concede alla sua Accademia e al suo pubblico. “Cocco di mamma”, andato in scena lo scorso 27 luglio con la sua regia e con attori come Margherita Rago e Renato Rescigno (ma anche con lo stesso Antonello De Rosa) ripercorre, riscrivendoli e riadattandoli, testi del suo studiato e tanto ammirato Annibale Ruccello ,storico commediografo drammaturgo napoletano scomparso troppo giovane strappato precocemente al Teatro ed alla scena ,a già con una ampia produzione teatrale che ha tracciato una strada della drammaturgia contemporanea partenopea.
“Cocco di mamma” consiste, a differenza dell’ultimo testo recitato da Antonello De Rosa, “Traccia di mamma” un un testo che forse nasce da una costola del precedente e che ripercorreva diversi testi in cui la crudeltà di certe donne contro il prodotto delle stesse viscere rappresentava la crudeltà di una società disinnamorata della vita e disinnamorata della morte stessa perché anche la morte occorre esserne rispettosi ; ecco che queste donne a volte sembra quasi che anche con la morte non abbiano rispetto.
Se “Traccia di mamma” è la storia di una donna che inveiva contro una figlia troppo disonorevole e troppo disonorata da farsi che la sua condizione venisse buttata via invece “Cocco di Mamma consiste in un racconto onirico di tre bambini s’incontrano nell’aldilà e si raccontano le storie della loro vita, abusati dalle madri, deviati dalla pesantezza di un rapporto morboso. “Cocco di mamma” presentata in prima nazionale questa Estate per la rassegna, ha impersonato e rappresentato i tanti e mutevoli, troppo, volti e sensazioni di madri – troppo inserite in costesti sociali che strozzano la felicità e la salute mentale e fisica dei propri figli. Monologhi e dialoghi che il regista De Rosa scrive con finezza e che vengono magistralmente resi dagli attori che già precedemente, in “Traccia di Mamma”, hanno potuto percorrere una strada, attraverso il monologo dell’attore-regista, della ferocia esistenziale dei personaggi ruccelliani.
le foto dell’articolo sono di Juna Lieto.
Stefano Pignataro
Vicecoordinatore Nazionale di redazione/Coordinatore Sud Italia e Sicilia