Gio. Dic 5th, 2024
il tavolo verde

Isernia. Torna sul palcoscenico del Cast “Il tavolo verde”

Sarà replicata il 2 aprile a Roma la carambola della vita che il regista Salvatore Mincione Guarino ripropone in scena assieme agli attori del centro di sperimentazione teatrale isernino…

Presso il teatro “Il Proscenio”, gli attori della compagnia hanno messo in scena le vicissitudini di una famiglia alle prese con incomprensioni e rivelazioni. La rappresentazione sarà replicata il 2 aprile a Roma

 Di Silvia De Cristofaro

Un tavolo rettangolare, limitato da quattro sponde, coperto da un panno verde su cui bilie d’avorio, contrassegnante da un solo solitario numeretto, corrono, s’incontrano, si scontrano ad ogni colpo di stecca. Ed hanno una storia a sé, senza memoria, come fossero ignare del gioco stesso e del finale della partita. Ma sono condizionate l’un l’altra: ognuna di essa, inevitabilmente, è il risultato del movimento dell’altra. Così come nella vita dove ciascuna esistenza dipende da un’altra. Nella pièce teatrale de “Il tavolo verde”, atto unico e testo edito da Ensemble Edizioni, nato dall’inventiva dell’attore ed autore teatrale Salvatore Mincione Guarino, i destini dei personaggi s’incrociano, ognuno s’interroga sulla propria esistenza che dipende da un’altra esistenza alle mercé di un gioco strategico che diventa circolo vizioso. In un dialogo a più voci, i sei protagonisti che si alternano sul palcoscenico presentano il conto di una vita per lo più incentrata sull’insoddisfazione: a partire da un anziano professore, fragile, incompreso, frustrato, in conflitto con i propri figli, in lotta con sé stesso.

Ciascuno dei personaggi sembra essere in attesa di un’opportunità, di una giocata migliore ed intanto si confronta con l’esperienza di un altro. La vicenda che verrà rappresentata questo pomeriggio ad Isernia, con inizio alle 18, presso il teatro “Il Proscenio”, in corso Risorgimento, narra quindi le vicissitudini di una famiglia italiana media nell’interpretazione dello stesso Salvatore Mincione Guarino che ne cura la regia, Asia Franceschelli, Alessia Giallorenzo, Jacopo Zullo, Vittoria Izzi e Giovanni Gazzani e ci riporta, alle ambientazioni ed alle atmosfere del teatro di Eduardo de Filippo. Il meccanismo del gioco del biliardo influisce su programmi e pianificazioni di ciascuno dei protagonisti che assistono al disordine causato da un tiro che farà combaciare, anche solamente per un istante, i loro pensieri che si manifesteranno attraverso dialoghi vivaci e realistici fondendo termini dialettali con l’italiano locale. Una divertente ironia contro la solitudine della non comunicazione muoverà i passi dei personaggi verso un finale “a sorpresa”. E nel cammino, nel continuo sfiorarsi come bilie in un biliardo, i personaggi si confrontano desiderando nascostamente di migliorare sé stessi. Alla continua ricerca di una strategia che rassereni le loro vite, del tutto consapevoli che una mossa sbagliata può portare a sconvolgimenti inaspettati. La scelta dell’autore Mincione Guarino, che nella sua carriera annovera collaborazioni teatrali con Mario Scarpetta, Carlo Croccolo, Tato Russo e Leopoldo Mastelloni, sul tavolo verde ci riporta dunque all’immagine stessa che si ha della vita umana sempre legata a coincidenze, ad imprevisti, a cambiamenti di rotta anche quando si tenta di pianificare azioni e decisioni. La metafora sulle traiettorie delle bilie e sull’impatto tra esse che genera effetti ci fa senz’altro riflettere sulle nostre situazioni. Come in qualsiasi gioco, basato sulle nostre abilità, partecipare è fondamentale. Ma vincere è il finale migliore.

Silvia De Cristofaro
Vicecoordinatore Nazionale di redazione/Coordinatrice Centro Italia

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