Il “saluto” di Acca Larentia e il richiamo storico di ‘La Storia’
Fascismo, memoria, e la necessità della condanna per non tornare indietro
Di Antonello Rivano
Domenica 7 gennaio, durante l’annuale commemorazione di quanto è stato chiamato “La strage di Acca Larentia”, una folla ha alzato il braccio destro in un inequivocabile saluto fascista.
Il giorno successivo, è andata in onda su RAI1 la prima puntata della serie “La Storia”, tratta dal libro di Elsa Morante.
Cosa hanno in comune questi due eventi? Qual è il nesso tra una serie televisiva e un evidente atto di apologia? La risposta è chiara: il fascismo. La puntata ci ha riportato a momenti terribili del nostro passato, dalle leggi razziali all’arroganza degli squadristi, fino all’errore tragico di una guerra orribile e assurda, come tutte le guerre. Ci ha confrontato con la sofferenza, la fame, la paura e le tragedie, richiamando un passato che dovremmo cancellare definitivamente e che invece sembra non voler mai sparire del tutto.
D’altra parte, gli eventi di Acca Larentia, in particolare la mancanza di condanna da parte delle istituzioni, con un rappresentante dello stato che mette in dubbio il fatto che siamo di fronte a un atto vietato dalla nostra costituzione e considerato reato di apologia di fascismo, e l’indifferenza diffusa, preoccupano non poco. Questo non solo sottolinea la mancanza di una risposta ufficiale e di una presa di posizione decisa, ma mette anche in evidenza la dilagante indifferenza dei più nei confronti di un passato oscuro. Tale indifferenza, forse ancor più preoccupante della mancanza di condanna, indica che quel passato persiste in modo più pressante che mai, dimostrando che la storia autentica, purtroppo, non ci ha insegnato nulla. La necessità di affrontare attivamente la memoria collettiva diventa urgente, soprattutto di fronte a segnali così evidenti di apatia e disinteresse.
Mi viene in mente l’affermazione di un giornalista di una “grande testata” durante una trasmissione televisiva, andata in onda questi giorni, sulla rete pubblica: alcuni gesti andrebbero visti come normali, minimizzati per non dargli troppa importanza. Sono fermamente contrario a questa visione; certi atti legati alla nostra peggiore e più tragica memoria dovrebbero essere evidenziati e condannati, sempre e senza eccezioni.
In copertina: i saluti fascisti per Acca Larentia e una scena tratta della serie TV “La Storia”
Antonello Rivano
Direttore di redazione/coordinatore nazionale Polis SA Magazine
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