Lun. Apr 29th, 2024

I risultati a ‘fil di lana’ in Sardegna e il ‘testa a testa’ nei sondaggi in Abruzzo: le elezioni che tengono con il fiato sospeso

Il protrarsi delle incertezze nelle elezioni regionali in Sardegna e lo scontro politico all’Abruzzo mettono in tensione il panorama politico italiano

Di Antonello Rivano

Il clima di incertezza che avvolge l’esito delle elezioni regionali in Sardegna continua a tenere in sospeso sia gli attori politici che gli osservatori. Il ritardo nella proclamazione del vincitore, sembra essere influenzato dalla mancanza di una disposizione legale che preveda un riconteggio totale dei voti, consentendo invece la possibilità di ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale (Tar) nelle circoscrizioni specifiche. Tale situazione di stallo politico è considerata, da diversi punti di vista, vantaggiosa per il centrodestra, il quale potrebbe trarre beneficio dall’incertezza prolungata, in attesa di vedere gli esiti delle elezioni regionali in Abruzzo, fissate per questa domenica.

Le tensioni si acuiscono ulteriormente con la riduzione del divario di voti tra i principali contendenti, Alessandra Todde e Paolo Truzzu, appena di circa 1600 voti secondo stime non ufficiali, ottenute dopo lo scrutinio delle 19 sezioni in ritardo nello spoglio delle schede. Questo andamento rende la situazione ancora più delicata e mette in luce l’importanza di una verifica scrupolosa dei risultati elettorali.

Il ritorno all’attività dei tribunali sardi, programmato dopo sette giorni, rafforza l’attenzione sull’evolversi della situazione politica nella regione. Si prevede che sarà necessaria un’altra settimana prima che venga ufficialmente proclamato il nuovo governatore, insieme ai 59 consiglieri regionali eletti. Questo temporeggiare nell’ufficializzazione dei risultati potrebbe avere riflessi significativi anche sul clima politico a livello nazionale, soprattutto in vista delle elezioni regionali in Abruzzo, le cui dinamiche potrebbero influenzare il dibattito politico e l’orientamento degli elettori a livello nazionale.

L’avvio della verifica dei verbali provenienti dai seggi, con l’obiettivo di garantire la trasparenza e la correttezza delle operazioni svolte, rappresenta un ulteriore passo verso l’ufficializzazione definitiva dei risultati elettorali. Tuttavia, resta da vedere come si evolveranno le dinamiche politiche e le possibili azioni legali, in particolare da parte del centrodestra, che potrebbe valutare l’opportunità di ricorrere al Tar, mantenendo così alta l’attenzione sulle elezioni in Sardegna.

L’atmosfera in Abruzzo, in vista delle elezioni che si svolgeranno questa domenica intanto è in fermento, richiamando alla mente delle generazioni più anziane le vivide campagne elettorali del dopoguerra. Allora i politici battevano le strade dei piccoli centri dell’entroterra, promettendo soluzioni straordinarie, tra sorrisi e genuina (?) cordialità. Questa volta, però, la posta in gioco è notevole, poiché, al di là delle dichiarazioni ufficiali,  non solo determinerà il destino del governo regionale, ma avrà anche un impatto cruciale sulla stabilità del governo centrale a Roma. Dopo la sorprendente vittoria del centrosinistra in Sardegna, anche in Abruzzo le carte in tavola sono cambiate drasticamente. La coalizione che aveva puntato tutto sul riconfermare il governatore us secente, Marco Marsilio, ora si ritrova ad affrontare una forte opposizione, guidata dal professor Luciano D’Amico. L’ansia e l’euforia si mischiano nell’aria pre-elettorale: un’ansia palpabile soprattutto a destra, dove la presenza di Matteo Salvini alimenta la speranza di un risultato dignitoso, ma le speranze di un riscatto dopo la delusione in Sardegna sono minime. Intanto le ultime rilevazioni sondaggistiche suggeriscono un possibile equilibrio di forze tra il centrodestra e il centrosinistra, con un’ipotetica parità nelle intenzioni di voto.

La presenza di Salvini in Abruzzo riveste un’importanza fondamentale, poiché il leader della Lega punta a ottenere almeno un risultato in doppia cifra per evitare un crollo che potrebbe mettere a rischio la sua posizione politica e quella della sua alleata, Giorgia Meloni. L’8 marzo, in occasione della Festa della donna, è previsto un confronto diretto tra i due schieramenti, con la neo governatrice sarda, Alessandra Todde, e Luciano D’Amico del centrosinistra, affiancati da importanti figure politiche nazionali. Mentre le star della politica si alternano sul palco per sostenere i propri candidati, l’Abruzzo si trova al centro di una partita a due facce: da un lato, la conquista di una regione con ingenti risorse finanziarie destinate a progetti di modernizzazione e sviluppo territoriale, e dall’altro, la battaglia interna al centrodestra, con Salvini che si adopera per mantenere coesa la sua base e contrastare l’influenza della premier e le sue politiche, pur mantenendo un discorso diverso da quello del suo alleato americano. In questo scenario complesso, l’Abruzzo, con le sue peculiarità e sfide, resta al centro di un acceso dibattito politico nazionale.

Antonello Rivano
Direttore di redazione/coordinatore nazionale Polis SA Magazine

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