Comunicazione e Memoria: un legame fondamentale
Riflessioni sulla responsabilità della Comunicazione Culturale nel preservare il passato
IN PUNTA DI PENNA
Gli editoriali del Direttore di Redazione Antonello Rivano
“L’informazione dovrebbe porre domande, senza mai presupporre di avere tutte le risposte, ma piuttosto suggerendo spunti di riflessione che incoraggiano il lettore a esplorare nuove prospettive e a formarsi un’opinione critica” AR
Comunicazione e Memoria
Le riflessioni che mi accingo a condividere, in questo mie note ‘In punta di penna’, prendono spunto da una semplice ma profonda frase pronunciata da una anziana signora, durante un recente evento a cui ho avuto il privilegio di essere stato invitato in qualità di Direttore di Redazione di Polis SA Magazine. Il contesto era una esposizione/concorso di composizioni floreali a tema pasquale, organizzato dall’Associazione Pegliflora di Genova Pegli.
Dopo aver conferito un “Premio speciale della Comunicazione”, per la sua elegantissima realizzazione, alla signora in questione, ho avuto l’opportunità di scambiare qualche parola con lei. Eppure, il nostro dialogo non ha riguardato il concorso né i fiori, ma ha toccato un argomento molto più profondo: la Memoria. Quella Memoria con la M maiuscola, fatta di ricordi legati ai luoghi, a ciò che è stato, ma che oggi rischia di svanire nel vortice del nuovo, spazzando via ciò che un tempo rappresentava.
“Quelli della mia generazione siamo la memoria di Pegli, e ce ne stiamo andando tutti“, mi ha detto Elda, così si chiama. Questa semplice affermazione mi ha colpito profondamente. Ebbene sì, Elda ha ragione. Le persone come lei, portatrici di una ricchezza di esperienze e di ricordi, stanno progressivamente scomparendo, rischiando di trascinare con loro un intero pezzo di Memoria storica.
Tuttavia, Elda non si arrende. Dopo quella frase carica di significato, ha espresso il desiderio di mettere a disposizione i suoi ricordi, sia intellettuali che materiali, come vecchie foto dei luoghi ormai sacrificati sull’altare del progresso economico, che arricchisce pochi a discapito di molti. Vuole che queste testimonianze vengano valorizzate, conservate e condivise, affinché la sua Memoria non svanisca con lei.
In quel momento, la conversazione con Elda ha aperto una finestra sulla profonda connessione tra comunicazione e memoria. La sua semplice ma significativa dichiarazione – “Quelli della mia generazione siamo la memoria di Pegli, e ce ne stiamo andando tutti” – ha evidenziato un aspetto cruciale: il ruolo delle persone anziane nel preservare la memoria storica e culturale di una comunità.
Le persone come lei sono dei veri e propri tesori viventi, custodi di una ricca eredità di esperienze e ricordi che, se non vengono adeguatamente trasmessi e preservati, rischiano di andare perduti per sempre. La loro testimonianza è un ponte verso il passato, una fonte preziosa di conoscenza che può arricchire le generazioni future.
Elda stessa si è dimostrata consapevole dell’importanza di preservare la propria memoria e ha espresso il desiderio di condividere i suoi ricordi e le sue esperienze con gli altri. Questo desiderio di condivisione rappresenta un atto di resistenza contro l’oblio, un impegno attivo per mantenere viva la memoria di ciò che è stato.
Come operatori della comunicazione culturale, abbiamo il privilegio e la responsabilità di contribuire a questo sforzo di preservazione della memoria. Possediamo gli strumenti e le piattaforme per diffondere queste testimonianze preziose, per farle conoscere e apprezzare da un pubblico più vasto. Dobbiamo impegnarci a valorizzare e conservare queste testimonianze, che sono parte integrante del nostro patrimonio storico e culturale.
In definitiva, l’importanza della comunicazione per la memoria risiede nella sua capacità di trasmettere e preservare le storie, le tradizioni e le esperienze delle generazioni passate. È attraverso la comunicazione che possiamo garantire che la memoria collettiva non vada perduta, ma continui a vivere e a ispirare le generazioni future.
Dopo quella conversazione, è stata messa in moto una catena di eventi. E grazie alla generosità di individui che offrono i propri mezzi, capacità e passione al servizio della memoria storica del territorio, come Elvio Perazzo con il suo portale e le piattaforme social, il desiderio di Elda sarà realizzato.
[Le foto utilizzate per l’immagine di copertina sono tratte dal portale pegliese.it]
Antonello Rivano
Direttore di redazione/coordinatore nazionale Polis SA Magazine