Mer. Mar 26th, 2025

Le elezioni regionali in Liguria, risultati e riflessioni

La riconferma del centrodestra e l’astensionismo nel voto. Analisi dei dati e intervista all’ex Presidente del Municipio VII Ponente

Dai responsi usciti dalle urne delle elezioni regionali, tenutesi domenica 27 e sabato 28 ottobre, oltre ai dati che indicano un astensionisimo in crescita, emerge un ‘Caso Liguria’, che segna un primato a livello nazionale. La Liguria è infatti la prima regione in Italia a riconfermare una coalizione di governo, in questo caso quella di centrodestra, nonostante la caduta della giunta precedente a causa di uno scandalo politico. Tale scandalo ha portato alle dimissioni dell’ex presidente Giovanni Toti, il quale ha patteggiato con la procura per corruzione impropria e finanziamento illecito ai partiti. Ai sensi dell’articolo 445 c.p.p., è utile ricordare, una sentenza di patteggiamento è equiparata a una condanna.


Sorprendentemente, il centrodestra non ha optato per un candidato distante da Toti, come ci si potrebbe aspettare in circostanze simili. Ha invece puntato su Marco Bucci, sindaco di Genova, considerato molto vicino – forse il più vicino – a Toti per visione politica e gestione del territorio. Bucci, sebbene abbia vinto la tornata elettorale, lo ha fatto di stretta misura e ha perso consensi proprio a Genova, la città che amministra, dove gli effetti dello scandalo hanno lasciato il segno, riducendo significativamente il sostegno al centrodestra.


I risultati delle urne

Nelle elezioni regionali tenutosi in Liguria domenica 27 e lunedì 28 ottobre, Marco Bucci, centrodestra, ha vinto con il 48,77% dei voti contro il 47,36% di Andrea Orlando, candidato per la coalizione di centro sinistra . L’affluenza, però, è stata bassa, attestandosi al 46% rispetto al 53,4% del 2020. Bucci ha guadagnato terreno nelle aree periferiche, mentre Orlando ha prevalso nelle aree urbane, conquistando tre dei quattro capoluoghi di provincia, inclusa Genova. Il successo a Genova non è stato sufficiente per Orlando, poiché Bucci ha ottenuto un netto vantaggio nelle periferie e soprattutto a Imperia, dove, grazie al sostegno dell’ex ministro Claudio Scajola, Forza Italia ha raggiunto il 17% dei voti provinciali, rispetto all’8% regionale.

Il Partito Democratico si è confermato primo partito in Liguria con il 28,4%, consolidando il risultato delle europee e superando Fratelli d’Italia, che si è fermato al 15%. Tuttavia, la coalizione di centrosinistra ha evidenziato fragilità, in particolare per il calo del Movimento 5 Stelle, sceso al 4,5% anche a causa delle tensioni interne tra Giuseppe Conte e Beppe Grillo. Queste difficoltà sono state aggravate dall’assenza di Italia Viva nella coalizione, esclusa per veto di Conte, con conseguente perdita di potenziali voti moderati.

Anche i candidati hanno influito: Bucci ha ottenuto 19.200 voti in più rispetto alle sue liste, mentre Orlando ne ha raccolti 13.400 in più, indicando una maggiore attrattiva del candidato di centrodestra. Inoltre, il voto disgiunto ha favorito Bucci di circa mezzo punto percentuale, un margine decisivo in una competizione così serrata.

Il successo di Marco Bucci è stato fortemente influenzato dai voti dell’imperiese, dove ha ottenuto una vittoria schiacciante contro l’ex ministro di centrosinistra, Andrea Orlando. Nella provincia savonese, Bucci ha superato Orlando di circa tre punti percentuali. A Savona città invece è stata netta la vittotia di Orlando, cosi come a Genova dove il candidato del centrosinistra ha guadagnato oltre il 52% dei voti, distaccando Bucci di circa otto punti e ottenendo quasi ventimila voti in più.

Questa realtà complicherà il compito del vice di Bucci, Pietro Piciocchi, che guiderà Palazzo Tursi fino alla prossima tornata elettorale. Le elezioni hanno dimostrato che governare sarà più difficile per Bucci rispetto a Giovanni Toti, che ha goduto di una maggioranza più ampia negli anni precedenti.


Questa è un’analisi preliminare dei flussi elettorali, che richiedono una valutazione approfondita e professionale, un compito che non intendiamo affrontare. Preferiamo approfondire interagendo direttamente con chi opera sul campo, con azioni e visuali politiche che partono dalla realtà quotidiana dei cittadini.

Per questo motivo, abbiamo deciso di confrontarci con un esperto della politica locale e del territorio. Abbiamo intervistato Claudio Chiarotti, ex presidente del Municipio VII Ponente e attualmente capogruppo del PD nel consiglio municipale, guidato da circa due anni da una formazione di centrodestra.

Il Municipio VII si inserisce nel Ponente Genovese, una zona in cui si è registrato un forte calo di consensi nei confronti di Bucci e un aumento della partecipazione al voto. Questo incremento è in parte attribuibile a decisioni imposte dall’alto, senza un adeguato confronto con la comunità, sia da parte di Bucci come sindaco sia da Toti in qualità di governatore. Tali decisioni hanno suscitato contestazioni nel territorio, culminate in manifestazioni di protesta con un’alta partecipazione, soprattutto negli ultimi anni.

La manifestazione del marzo 2023, con cinquemila partecipanti, e Claudio Chiarotti

Qual è il suo pensiero sull’astensionismo in queste elezioni?
 “L’astensionismo è la grande piaga di questa democrazia. Purtroppo, è evidente che questo problema colpisce maggiormente il mondo progressista. Abbiamo necessità di recuperare credibilità e sono sicuro che siamo sulla strada giusta anche se sarà un lavoro lungo e paziente, visto che si arriva da almeno un ventennio dove l’antipolitica l’ha fatta da padrone. In questo quadro, è del tutto evidente che la vicenda Toti non ha aiutato. Per mesi si è letto di vicende che poco hanno a che fare con l’interesse pubblico e di conseguenza è quasi naturale che per chi fosse già poco incline ad andare a votare, questa situazione non è stata certo di stimolo, soprattutto se la si inquadra in una società già molto egoista e autoreferenziale.”

Come ha impattato la vicenda Toti sulle elezioni in Liguria?

Nel mondo moderato, la vicenda Toti ha prodotto un ulteriore allontanamento; basta guardare la situazione di Imperia e provincia in termini di affluenza alle urne. Ciò nonostante, il voto molto polarizzato (per non usare altri termini) in quella parte di Regione ha determinato la vittoria di Bucci.”

 Quali riflessioni ha sui risultati di Genova?  
 “A mio avviso, quello che è successo è stato vissuto in modo più viscerale a Genova e i risultati lo confermano. Il mal governo di Bucci lo abbiamo vissuto sulla pelle e sostanzialmente c’è stato un rigetto. Nel resto della regione ha tenuto una narrazione propagandistica di un sistema di potere, che, come dice Orlando, è difficile da soverchiare in pochi mesi.

Aggiungo però che, rispetto alle scorse elezioni, su sostanzialmente la stessa base elettorale, il centrodestra perde più del 10% del consenso. Vuol dire che forse le coscienze si stanno risvegliando e a maggior ragione dobbiamo ripartire da qui.”

Redazione

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