Dom. Mar 16th, 2025

Informazione in crisi: riconquistare la fiducia perduta

Riconquistare la fiducia dei lettori con un’informazione più lenta e approfondita


Il Rapporto Censis 2024 evidenzia una crescente crisi nel panorama informativo, con una percezione negativa della qualità dell’informazione e una sfiducia generale verso i giornali, anche quelli online. Sebbene l’accesso ai contenuti digitali sia aumentato, l’interesse del pubblico si è ridotto, alimentato dall’infodemia e dalla difficoltà di distinguere tra notizie affidabili e non. In un contesto di sovraccarico informativo, le persone sembrano sempre più stanche di una cronaca che si concentra sulle sciagure e sulla politica sensazionalistica, distogliendo l’attenzione dalle storie che potrebbero ispirare e motivare.

Viviamo in un’epoca in cui l’accesso all’informazione è in continua crescita, ma paradossalmente la fiducia che riponiamo in essa sembra diminuire. Oggi siamo bombardati da notizie, spesso prive di sostanza, che ci giungono attraverso i social media, i quotidiani online e le tv. Eppure, nonostante la quantità, cresce il disinteresse. I lettori di giornali, anche online, calano, mentre aumentano i consumatori di contenuti più “lenti”, come libri, podcast e audiolibri. Questo riflette un cambiamento culturale che non possiamo ignorare.

Le persone sono stanche. Stanche della cronaca della sciagura, stanche di leggere ogni giorno storie di guerre, tragedie, crisi politiche che sembrano ripetersi senza fine. L’era del clickbait ha alimentato la sensazione che le notizie siano sempre più effimere e sensazionalistiche, a scapito di un’informazione più profonda e ponderata. E così, se la società si rivolge sempre meno ai giornali, la domanda sorge spontanea: siamo di fronte a una crisi di fiducia?

Probabilmente sì, e la risposta non può essere una rincorsa al sensazionalismo o una sovraesposizione dei conflitti. Forse è il momento di ripensare la nostra proposta informativa. Un’informazione che torni a essere lenta, che permetta di approfondire, di riflettere, e che non si limiti a raccontare solo il negativo. Gli italiani non sono disinteressati, sono affamati di contenuti che possano offrire un valore aggiunto, una comprensione più ampia di ciò che accade nel mondo.

In questo senso, anche la cronaca positiva merita spazio. Raccontare le storie di chi, ogni giorno, lavora per un’Italia che funziona, che aiuta, che fa del bene, è fondamentale. Storie di impegno sociale, di innovazione, di sostenibilità che troppo spesso vengono oscurate dai titoli che parlano solo di scandali o difficoltà. Eppure, la crescita del settore culturale e l’aumento dell’interesse per contenuti che spaziano dalla lettura alla musica, passando per la narrazione orale, sono segnali chiari di una ricerca di profondità e qualità.

I giornalisti, e in generale chi ha il compito di informare, non possono più far finta di nulla. Siamo anche noi responsabili di questo disincanto. La crisi della fiducia nell’informazione è una sfida che riguarda tutti, non solo i lettori. E il Rapporto Censis, con la sua analisi critica, ci impone di riflettere seriamente su come stiamo costruendo il nostro rapporto con il pubblico. Forse è il momento di fermarsi, guardare dentro e cambiare rotta, per offrire finalmente un’informazione che non solo informi, ma che coinvolga, ispiri e aiuti a crescere.

Antonello Rivano
Direttore di redazione/coordinatore nazionale Polis SA Magazine

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