
INPS – I pensionati di oggi e di domani
Intervista al Dott. Giuseppe Giangrande, Presidente del Comitato Regionale INPS Liguria.”I pensionati pagano il 35% circa di tutte le imposte personali del Paese…”
Intervista a cura Di Massimo Bramante
Per capire meglio i problemi che devono/dovranno affrontare i pensionati di oggi e di domani, Polis SA Magazine ha rivolto alcune domande al Dott. Giuseppe Giangrande, Presidente del Comitato Regionale INPS Liguria.
D. Dott. Giangrande, entriamo subito nel vivo dei problemi. Sono in molti a lamentare che all’INPS, ente pubblico che di fatto sostiene il welfare nel nostro Paese, sono attribuiti troppi compiti: pensioni di anzianità e vecchiaia, indennità di disoccupazione, erogazione e/o anticipo del T.F.R., cassa integrazione, indennità di accompagnamento, invalidità, Naspi e così via…E’ una lamentela giustificata ?
R. Direi NO. L’ INPS è il più grande istituto d’Europa nel campo della previdenza dei lavoratori pubblici e dei lavoratori privati, nonché per le prestazioni assistenziali; ha una capacità tecnologica e professionale di altissimo livello, tale da poter svolgere le funzioni assegnate. D’altro canto le prestazioni non prettamente pensionistiche sono per la maggior parte collegate ai contributi versati (indennità di disoccupazione, naspi, cassa integrazione guadagni, assegni familiari, etc.) o collegati ad accantonamento obbligatorio (TFR, TFS). Per quanto riguarda le prestazioni sociali non connesse ai contributi, come l’assegno sociale, le pensioni d’invalidità civile, esse sono state assegnate all’INPS per la sua capacità tecnica e professionale che consente in via esclusiva di effettuare accertamenti fisici e fiscali.
D. Anche il tema della carenza di personale negli uffici INPS, delle code agli sportelli, dei pochi dottori di prima fascia (soprattutto in Liguria) viene spesso sollevato; sopratutto alla luce del fatto che – ovviamente, per fortuna ! – la popolazione degli ultra 65enni è in costante crescita. Sono possibili aggiustamenti strutturali futuri ?
R. Questo è un tema dolente! La carenza cronica di personale amministrativo in Liguria è fatto che si collega, nell’ultimo quinquennio, non tanto alle mancate assunzioni, che pur ci sono state, ma soprattutto al costo della vita in Liguria che ha fatto sì che i giovani assunti hanno chiesto ed ottenuto il trasferimento in altre località più economicamente “vivibili”, creando quindi le vacanze attuali. Per il personale sanitario si spera poi di alleviare il problema con un concorso bandito in questi giorni per l’assunzione di un migliaio di medici. Speriamo che vi sia una buona adesione. Queste carenze, evidentemente, si riverberano sopratutto sui servizi di contatto con il pubblico (spesso anziano e/o bisognoso di assistenza), creando un senso di “inefficienza” dell’ ente. Per questo si stanno potenziando i servizi telefonici (call-center) ed informatici. Comunque non bisogna scoraggiarsi: procediamo nell’allungamento della nostra vita e potremo vedere un miglioramento dei servizi.
D. Un problema non da poco è, inoltre, quello dei “pensionati di domani”; con un sistema contributivo che comporterà certamente assegni pensionistici per i giovani lavoratori di oggi, pensionati domani, sensibilmente ridotti rispetto a quelli dei loro padri. Che fare ?
R. Tema dei temi della nostra previdenza… Circa trentanni fa si pensò che determinando la pensione con un puro calcolo finanziario/attuariale di quanto versato (montante contributivo) si sarebbe potuto andare in pensione a qualsiasi età con un minimo contributivo. Idea che si basa su un’economia in sviluppo ed un lavoro continuativo, con salari crescenti. Purtroppo si è verificato in Italia il contrario: economia stagnante e lavoro discontinuo/povero…quindi pensioni povere. Altra idea “geniale”: crearsi una pensione integrativa con il proprio TFR-TSF o ulteriori versamenti contributivi. Attenzione però: per la pensione integrativa occorre rinunciare a quanto accantonato per una vita (TFR-TSF), di grande utilità, sempre, visto che la vita si è allungata oppure avere su magre retribuzioni disponibilità da accantonare…Per attuare o risolvere il problema delle basse pensioni “contributive” occorre o risolvere il problema del lavoro discontinuo/povero o ripensare la Riforma pensionistica.
D. Un’ultima domanda su un tema che so le sta molto a cuore, e su cui spesso è intervenuto pubblicamente. Quanto contribuiscono oggi i pensionati al sistema fiscale del nostro travagliato Paese ?
R. Pagare le tasse è “bellissimo” disse Padoa Schioppa – ex Ministro delle Finanze – nel lontano 2007. Ne sono convinto anch’io, perché il principio che ogni cittadino con poco ottiene tanto in servizi ed assistenza è certamente bello. Ma solo se le tasse le pagano tutti ed in funzione del proprio reddito! In un Paese dove i pensionati pagano il 35% circa di tutte le imposte personali del Paese ed il 60% circa lo versano i lavoratori dipendenti, siamo di fronte, nei fatti, ad una sorta di “furto di classe”…I poveri pagano i servizi per i ricchi ! E poiché siamo “poveri”, i versamenti seppur onerosi non sono sufficienti per pagare i servizi e questi decadono (uno per tutti: il Servizio Sanitario Nazionale).
Vergognosa follia nazionale ! Verrà un giorno…
Massimo Bramante
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