Dom. Mar 16th, 2025

Dal Sol Invictus al Natale Cristiano: tradizioni di luce e rinascita

I Saturnali, il culto del sole e le radici delle festività natalizie in un viaggio tra storia, archeologia e celebrazioni ad Isernia

Il culto del Sole celebrato nell’antichità e le origini delle feste natalizie e del Natale religioso, narrati dagli studiosi Luca Inno ed Andrea Zullo nella sede di casa Magnastoria, riuniscono curiosi ed appassionati nel centro antico della cittadina di Isernia. Che si prepara ad accogliere il 2025 con interessanti iniziative culturali

Di SIlvia De Cristofaro

Tra le celebrazioni più sentite dell’antico mondo romano, i Saturnali, che cadevano tra il 17 e il 23 dicembre nel periodo del solstizio d’inverno, rappresentavano il momento più giocoso, gioioso e informale dell’anno. Era una festa per tutti: nobili, cittadini liberi e schiavi erano uguali e spensierati. Le convenzioni sociali venivano capovolte: padroni e schiavi si scambiavano gli indumenti, banchettavano insieme e si offrivano candele, fichi in gelatina, noci, datteri, miele, statuette in terracotta (i sigilla) e doni chiamati strenne (dal nome della dea Strenua, legata al solstizio d’inverno). Ogni pressione della quotidianità veniva sospesa, lasciando spazio a goliardia, insolenza e felicità.

Sembrava Natale, ed era Natale, perché l’attuale festività cristiana poggia le sue radici sulla festa pagana del Sol Invictus, il Sole Invitto. Il solstizio d’inverno, che celebrava “le nozze della notte più lunga e il giorno più corto”, rappresentava la rinascita del mondo. Il termine stesso “solstitium” significava “sole fermo”: in questo periodo, la notte raggiunge la sua massima estensione e la luce del giorno la minima. Subito dopo, la luce torna ad aumentare, simbolo dell’invincibilità contro le tenebre.

Del Natale e delle sue origini, così come del culto del sole nell’antichità, si è discusso in una conferenza tenuta presso Casa Magnastoria, nel cuore del centro storico di Isernia. L’archeologo Luca Inno ha spiegato come i Saturnali somigliassero al Natale e al Capodanno moderni per la sfrenata allegria, gli abbondanti pranzi e l’organizzazione di spettacoli e fiere. Questi eventi erano legati al culto del sole, celebrato a dicembre (il decimo mese dell’anno secondo il calendario lunare di Romolo).

Secondo testimonianze storiche, anche il nostro tradizionale presepe potrebbe derivare da un’usanza dei bambini romani, che durante i Saturnali costruivano bacheche sacre contenenti i Lari di famiglia (statuette degli antenati) insieme agli animali. Ogni azione di questo periodo, come sottolineato da Inno e dallo studioso Andrea Zullo, era legata al culto del Sole e delle divinità solari, come un’autentica adorazione della natura.

Un riferimento importante è il dio Mithra, di origine orientale e legato alla luce, all’onestà e all’amicizia leale. Il culto mitraico si diffuse nel mondo greco-romano e, nel III secolo, questa figura divina si fuse con Apollo, dando origine al Sol Invictus, il Sole Invitto, simbolo di rinascita. Il Cristianesimo assorbì molti aspetti del culto del Sole, come la data del 25 dicembre e altre usanze legate alla luce.

Don Remo Staffieri, parroco della Cattedrale di Isernia, ha approfondito come la venerazione della luce divina ci avvicini a Cristo, la cui giustizia sconfigge il male e rischiara le tenebre.

Prossimi incontri di studio previsti da Casa Magnastoria, ideata dallo studioso Emilio Izzo, celebreranno le tradizioni natalizie fino all’Epifania. Il 30 dicembre, alle 17, il professor Federico Marazzi, docente di archeologia cristiana e medievale presso l’università Suor Orsola Benincasa di Napoli, parlerà di “La notte di Natale: antefatti e percorsi della festa cristiana”.

Il 3 gennaio, sempre alle 17, si terrà l’incontro “Strane musiche” a cura del maestro Piero Ricci. Sono previsti momenti conviviali, come brindisi e giochi già da questa sera alle 20 e il 29 dicembre nel pomeriggio, con una “Sorpresona”: un evento con dibattiti, l’apertura di un museo del giocattolo e della bottega del merletto, laboratori per bambini e musica live con “Le Malelingue”.

I festeggiamenti per il nuovo anno proseguiranno con il Brindisernia il 1° gennaio, presso il portico e la scalinata del Caveau nel centro storico (evento da confermare), e si concluderanno il 5 gennaio con dolci e divertimento per grandi e piccini nella sede di Casa Magnastoria.

Silvia De Cristofaro
Vicecoordinatore Nazionale di redazione/Coordinatrice Centro Italia

image_printDownload in PDF