Dom. Mar 16th, 2025

Diario di una vittima della droga. 17

“Droga maledetta, morte della vita di tanti giovani che cadono in questa trappola mortale…”
(Camilla Roberto)

Diario di una vittima della droga   

Diario di Camilla Roberto, madre di Antonio Metad Eid Sayed, un ragazzo vittima della droga nel 2010.

Rubrica a cura di Nicoletta Lamberti


La mia lotta contro la droga è iniziata nel 2010, mentre tornavo dalla comunità con il mio Antonio e un nostro amico, dopo un colloquio. Ricordo esattamente il momento in cui dissi: ‘Ho deciso di lottare contro la droga’. Antonio si girò, eravamo in macchina, e mi dedicò un sorriso che non dimenticherò mai. Disse al nostro amico: ‘Hai sentito? E chi la ferma? Ha già deciso tutto!’. Da quel momento lotto, e il mio diario nasce per parlare a chi non vuole ascoltare la verità!”
Camilla Roberto

Antonio con la madre Camilla

Come si vive una quarantena quando sei una vittima della droga, indirettamente e direttamente, perché una parte di te è sepolta in quella bara bianca dove giace tuo figlio morto per la maledetta droga?
E lo so che la sofferenza è tutta mia e che ognuno pensa a sé, ma io non voglio neppure che nessuno la conosca mai! Vi assicuro che tutto è amplificato, e il dolore non lo sopporto più! E poi oggi sono passati troppi giorni dal mio ultimo giorno di lavoro, interrotto senza benefici…
Ma questo è il problema che qui – almeno al Sud – abbiamo in tanti, e io quindi devo pregare per non morire. Ma subito dopo, se resto in vita, ritrovo un lavoro?
Sosta forzata a doppia mandata. Sono sigillata in casa da oltre tre settimane e spero che per fine mese finalmente torni a una vita – tra virgolette – normale. E devo ringraziare Dio che non rischio la vita come tutti quelli che lavorano per salvare i malati. È pur vero che io preferirei… se solo potessi farlo anch’io!
Stare in casa no stop favorisce i pensieri negativi, le angosce mai superate, tutto il percorso DEL MIO DOLORE, l’atrocità di stare in rianimazione vicino al mio Antonio per 30 giorni e di immedesimarmi in chi ha un familiare lì o lo perde ora per il virus!
Come capisco io LA MORTE, fidatevi, nessuno più di me e solo una mamma che ha perso il figlio lo capisce. Gli altri, NO!
E penso alla bestia maledetta, LA DROGA, questo che non è un virus, ma in un certo senso sì: ruba alle persone il cervello e, se non gli basta, LA VITA.

Antonio aveva solo 24 anni, era nel fiore della vita, della bellezza! Figlio mio, avevi sogni e desideri… Si doveva sposare di lì a poco, e tutto è andato a puttane perché qualcuno o qualcosa me lo ha ucciso!
Il mio risentimento verso i venditori di Morte è in questi giorni elevato all’ennesima potenza… che brucino all’inferno e siano raggiunti tutti dal virus che li STERMINI senza lasciarne in vita.
E poi un pensiero positivo: questi giovani, questi ragazzi in casa, è vero, in una forzata sosta. Ma il beneficio è anche non avere opportunità? O il mercato di morte gira sempre?
La droga, ragazzi, vi distrugge, vi fa ammalare e vi apre o le porte del carcere – quando va ancora peggio – o quelle del cimitero. E così finisce il percorso terreno lasciando i vostri genitori distrutti, che devono caricarsi anche dei giudizi altrui.
“Semp’ e’ chi’ nu’ po parla”!
Quando assumete droga vi bruciate il cervello e date fuoco alle emozioni. Sapete dire bugie e stronzate, quello sì, ma siete… serie di scarto, e per sempre avrete il bollino rosso in fronte!

La DROGA, maledetta droga, ha distrutto la mia vita e ciò che ho di più caro… 10 anni che soffro le pene dell’inferno, 10 anni che lotto. Diamo il tempo al virus di morire e ricomincio, più motivata che mai, a far sentire il MIO GRIDO DI DOLORE, perché ragazzi, la droga non è una buona cosa. E io non soccombo, ma devo dare fiato al mio dolore urlando al mondo intero!
Sono profondamente amareggiata che questa umanità sia nelle mani di Satana, che si siano persi i valori, il rispetto, la dignità, e che questo giro infernale trascina tutti verso la fine.
Prego e piango, a volte piango fino a soffocare. Ma poi il mio Angelo mi aiuta, in qualche modo viene in mio soccorso e ritorno alla realtà… una dura e atroce realtà, la mia!
Chest’è!



11/11/2020
Dal diario di una vittima della droga: IO

Antonio, sono incavolata nera, lo sai? Non tollero che l’incoscienza di certe persone ricada a pioggia sugli altri, ed è proprio quello che si verifica ora. I comportamenti sbagliati minano la sicurezza di tutti. Qua si parla del rischio della vita, e tu ne sai qualcosa… Ma le persone, fintanto che la cosa non le tocca direttamente, fanno i loro porci comodi.

Stesso discorso vale per quelli che vendono la MORTE, cioè la droga. E quelli, figlio mio, mica si fanno scrupoli che quella merce UCCIDE! Uccide vite umane, uccide la serenità della famiglia, uccide la dignità delle vittime, uccide la salute. Uccide.

E le mamme? Diventano la diramazione diretta del figlio, alberi bruciati insieme a quei figli tanto amati. Ma cosa deve fare una madre che si vede distruggere il figlio davanti agli occhi, sapendo che poco si può fare? Si può solo sperare e pregare. Perché in chi usa sostanze, se non parte la volontà di venirne fuori, non ci sono programmi e comunità che facciano miracoli.

Ci vuole sempre quel pezzo di consapevolezza, quel desiderio di riprendere in mano la propria vita, per sperare di venirne fuori. Mai come ora il marcio galleggia sull’acqua sporca. Ormai fonti pulite non esistono più e il marcio — per non chiamarlo con il suo vero nome — galleggia nel fiume della vita.

Queste immagini mi fanno vedere uno scenario apocalittico, e mi rendo conto che siamo veramente vicini alla fine del mondo. Ma ditemi: oggi, un giovane che futuro può avere, se si vive facendo tamponi e sperando di non crepare nella solitudine di una rianimazione?

Le scuole sono chiuse… Già era discutibile il loro funzionamento, ma ora la cultura diventa un miraggio. E se parliamo dei debiti che stiamo accumulando per combattere il virus? Come in tutte le guerre, qualcuno si arricchisce, ma gli altri? Gli altri sopravvivono ridotti in miseria. Non so dove andremo a finire e se avremo tempo di rendercene conto…

So solo, con estrema certezza, che oggi gira tanta, ma tanta di quella droga, che prima o poi arriva pure a me qualche proposta. E allora sì che verrà fuori la parte violenta che cova dentro di me, e potrei uccidere!

Droga maledetta, morte della vita di tanti giovani che cadono in questa trappola mortale. E per cosa? SOLDI. Siano maledetti i soldi e l’avidità che spinge le persone a vendere anche l’anima al diavolo!

Lo scenario che mi circonda mette in luce dinamiche terrificanti. È come una giostra che gira di MORTE! Cosa possiamo fare? Dobbiamo essere attenti, calmi e valutare tutto con pazienza, senza fretta, senza paura.

Intanto, cerchiamo di dare ai nostri figli supporto, motivazioni e amore. Diamo loro un messaggio positivo, mostriamoci forti e mai deboli. Una mamma non deve mai trasmettere a suo figlio le sue paure. L’abilità sta nel mostrarsi serena. È da lì che i figli prendono sicurezza: dalla madre!

Mai momento di vita è stato così difficile, MAI. E ai venditori di morte dico: VERGOGNATEVI! Lucrate sulla vita dei giovani e distruggete le famiglie.

Chest’è!

Antonio, 3 aprile 1986 – 22 settembre 2010. Il mio meraviglioso Angelo per sempre



04/07/2020

Dal diario di UNA VITTIMA DELLA DROGA: IO

Per capire quanto sia devastante scoprire che la droga ti ha rubato un figlio e l’impotenza che ti devi riconoscere perché non puoi fare molto.

La ricetta magica non esiste, neppure la soluzione, è una decisione individuale che deve maturare da sola e che tu da genitore puoi aiutare a portare avanti. Il baratro che si presenta nella testa quando nonostante tuo figlio si sia disintossicato farmacologicamente ,abbia deciso di uscire dalla dipendenza e uscito dalla comunità te lo imbottiscono di droghe per ucciderlo è devastante!

Riesco ad andare avanti per una sola ragione, aiutare i giovani a capire che devono stare lontani dalla droga,che la bestia non perdona e ti uccide lentamente e trascina tutta la famiglia nel dolore! In questi ultimi giorni ho avuto momenti atroci e ho reagito scherzando, ma la mia mente è fissa a quegli ultimi mese del 2010. Io so morta insieme a mio figlio il 22 settembre e se ancora qui è solo per lottare. Tutto il resto non esiste per me e morirò completamente solo quando avrò concluso la missione terrena ! Ma nonostante questo la vita continua a darmi nuove prove nuovi dolori, nuovi disagi, nuove attese ……..e avere la capacità di RI-cominciare ogni giorno non è umano ….. è Dio che mi aiuta !

Certo non sono al top perché avrei voluto a 10 anni dalla sua dipartita organizzare la fiaccolata, ma il virus ha bloccato il mondo e, pertanto, devo rimandare …… ma non credete che ha bloccato il traffico di droghe, anzi è più fiorente che mai.

L’unica versione arma che abbiamo è fare prevenzione e dobbiamo informare i ragazzi, che se usano droghe firmano una condanna certa e ad una vita che vita non e’!

Chest’è!


09/10/2020

Dal diario di UNA VITTIMA DELLA DROGA: IO

Un mese di ottobre diverso quello del 2020, ricordo come fosse ieri o forse io sono rimasta ferma a quei mesi del 2010, che stavo preparando con il supporto di una persona che mi era vicina e non lo hai smesso di fare, Francesca Mari, la fiaccolata contro la droga per dire NO ALLA DROGA E SI’ ALLA VITA!

Erano già trascorsi 18 giorni dalla tua dipartita e io non ho avuto il tempo di piangere, ho impiegato ogni briciolo di forza e ogni attimo di tempo per te e tuo fratello. Sono stata forte? No, sono solo una madre che usa anche troppo il cuore, che poi le persone mi credono debole, e così non è! Dunque si lavorava alla fiaccolata per poter mettere in evidenza il grande PROBLEMA DROGA, oggi più che mai attuale……….e parlando con una persona ieri mi evidenziava la situazione qui nel nostro comune. Una cosa allucinante la droga che circola e del resto lo conferma l’omicidio che quasi sicuramente è legato allo spaccio, ma non sta a me provarlo, non ho mai lontanamente pensato di combattere LO SPACCIO. Io intendo sempre e solo informare i giovani, loro devono sapere a cosa vanno incontro, i danni che si fanno se non perdono la vita, ne peggiorano la qualità e li attende un futuro nero corvino, costellato di sofferenze spesso atroci, con il fegato ad esempio che non regge in eterno la droga e l’alcol. E credetemi mi si spezza il cuore quando penso che un giovane a cui il Signore ha dato la salute, che volontariamente si annienta da solo e poi penso alla sua mamma, a tutte quelle mamme che soffrono in silenzio, e mica sono tutte come me che ne parlo, scrivo e riscrivo e metto in luce quello che non si deve dire.

Io sono la VOCE di tutte, sono quella che ci rimette la faccia, che viene umiliata, additata, giudicata, ma purtroppo non sono la sola ce ne sono centinaia di mamme che vivono il mio incubo, e a loro dico di venire allo scoperto, di dire mio figlio si droga, mio figlio sta male per droga e non spedirlo lontano per nascondere la cosa!

Dobbiamo lottare insieme unite, ma non abbiate timore che se voi non avete coraggio, io ne ho per voi! Ripenso a quella mamma che mi scrisse che lei quando andava al cimitero si vergognava e piangeva senza lacrime, sentiva il giudizio delle altre mamme, e i loro commenti crudeli è megl’ che e’ muort!……….loro che hanno perso un figlio figuriamoci chi non conosce questo dolore.

Lei mi ha ispirata a scrivere al Papa che son certa non conosce il contenuto della mia richiesta ma appena la situazione migliora troverò il modo di andarci a Roma e di avere udienza perché io devo raggiungere il mio obiettivo, io che con tutte voi sono VITTIMA DELLA DROGA!!

Stamane Antonio mi ha detto delle cose, ho anche aperto il cellulare, ma non sono riuscita a scrivere………..e ora quei pensieri sono sfumati, arriveranno nuovamente lo so! Antonio vorrei tanto che tu dia uno di quei segni “forti” della tua presenza a chi serve ed ha bisogno di aiuto e tra questi anche tua madre.

Le mie energie sono esaurite e faccio fatica a sostenere la situazione, però riconosco che ho imparato molto in questo ultimo sprazzo di tempo e oggi ho le idee chiare rispetto a certe cose. Cosa mi aspetto? ………tu lo sai……….Antonio tu lo sai?

Chest’è!



24/11/2020

Dal diario di una VITTIMA DELLA DROGA :IO

Sai, Antonio, le ore della sera sono le peggiori da passare e ora sono seduta esattamente dove ero quella sera quando verso le 21 sei entrato nel mio studio, eri venuto per trascorrere la domenica e saresti poi andato via il lunedì, dovevi passare dal meccanico per riparare la SMART prima di partire per l’Egitto con papà…………..Mi dicesti “mamma vado a farmi un giro, a bere qualcosa con gli amici e torno!”…..

Antonio mi raccomando! Ho sempre detto ai miei figli questa frase, vivevo nel terrore che potesse accadere loro qualcosa, specie a lui che avevo rischiato di perdere verso i 9 anni ………..Antonio mi rassicurò, venne a darmi un bacio e io non sapevo che era l’ultimo!

E poi quella foto del mio profilo andai a pescare su internet la donna che piange e la pubblicai e subito la mia amica Michela mi disse ……togli questa foto è tanto triste! Il mio sesto senso già sapeva che di li a poco ore quella donna che piangeva ero io, che sarebbe accaduto che il mio Antonio ritiratosi verso le 2, al mattino alle 6 lo avrei ritrovato nel suo letto in coma.

Fine della storia o forse l’inizio di una nuova vita per me, una nuova triste vita senza una parte di me, mio figlio Antonio.

E come ci si sente quando ti muore un figlio? Inspiegabile a chi non conosce questo dolore, posso solo dire che è uno schianto dal quale non ti riprendi, forse ci convivi, ma poi pensi che quella che attraversi non è più vita, ma solo ESISTERE e allora ti guardi intorno, ti fai mille domande al secondo, ridi anche perché le risate del dolore sono atroci, ti mandano in un posto che si chiama follia e dalla follia devi avere il coraggio di uscire se non vuoi restarci.

Ecco il dolore è come essere folli e ogni volta per ritagliarti un pezzo di esistenza la devi superare e la fatica è immane, ma dura poco e ripiombi nella follia appena superata! Non è facile e se a questo aggiungi che non hai neppure il diritto concesso a chi il figlio lo perde per altre cause……di soffrire, tu si’ a’mamm’ ro’drogat’ e ti devi stare zitta ti arrivano a dire è meglio che è morto sta in pace la ‘ …….

E tu che non hai saputo salvare tuo figlio vuoi aiutare chi? Fanno male queste cose molto male Antonio e non ho dimenticato un attimo da quel 23 agosto 2010 attimo per attimo di un dolore che ancora non mi ha uccisa!

Sono qua e raccolgo le mie forze che nascono da una disperazione totale e lotto. Io un giorno ce la farò e la mia vendetta sarà la mia rivincita, il meritato riscatto della mia vita e di quella dei miei figli. Onore a te ragazzo, vittima sacrificata dal Signore per salvare altri giovani. Onore a chi muore dimenticato pecchè er’ drogat!!!!!!

Sono i bastardi che vendono morte quelli che dovete giudicare e condannare non chi cade nella droga, no i genitori di chi cade nella droga, non chi sotto l ‘effetto della droga spesso uccide restando in vita o finisce in galera perché per drogarsi spaccia…….e potrei scrivere ancora per ore. Ho tanto da dire e raccontare di questi 10 anni e oltre che ho vissuto da Vittima della DROGA non riconosciuta. VITTIME DELLA VIOLENZA, VITTIME DELLA STRADA, giustamente lo sono, e chi è VITTIMA DELLA DROGA? Chi per la morte del figlio invece di risarcimenti riceve umiliazioni? Chi per la morte del figlio ingoia veleno tutti i sacrosanti giorni perché dei grandi figli di puttana hanno venduto la droga a suo figlio e quella dose lo ha stroncato o gli hanno propinato tutti i tipi di droghe come a mio figlio, disintossicato e recuperato per farlo fuori? Scusate ma questa madre è o non è VITTIMA della DROGA essa stessa e allora per favore……..anche i morti sono raccomandati di serie A e di serie B!

Nella bara sono tutti uguali senza vita e vanno al cospetto di Dio e siamo noi umani che facciamo le differenze e tutto questo è…………..

Chest’è!!!!

Nicoletta Lamberti
Vice Coordinatore nazionale Polis SA magazine Coordinatrice Redazioni

Pagine del diario di Camilla Roberto già pubblicate su Polis SA Magazine

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