Dom. Mar 16th, 2025

Turismo delle Radici: valorizzare borghi e tradizioni delle aree interne

A Borgotufi, nel comune alto molisano di Castel del Giudice, si discute sulle cosiddette Radici Immateriali per analizzare le origini di feste, pratiche e saperi dei luoghi d’origine degli emigrati molisani nel mondo.

Di Silvia De Cristofaro

L’intenzione di divulgare l’importanza, la piacevolezza e la necessità di organizzare viaggi e vacanze nei luoghi vissuti dai nostri antenati, per scoprirne le tradizioni e la cultura da cui discendiamo, costituisce il fulcro di un programma di assistenza turistica per i migranti italo-discendenti che desiderano ritrovare le proprie radici.

L’organizzazione di itinerari su misura nelle terre di nonni e bisnonni sta prendendo sempre più piede come strategia per risollevare il cosiddetto turismo delle radici. Si tratta di una tipologia di turismo sviluppatasi nell’Italia post Covid-19, indirizzata per lo più ai discendenti di emigrati che vogliono visitare i luoghi dove sono vissuti i familiari del passato.

Gli italiani residenti all’estero e i loro discendenti rappresentano un bacino di potenziali viaggiatori significativo. Secondo dati diffusi da Enit (Agenzia Nazionale del Turismo), chi arriva in Italia per un turismo delle radici tende a programmare una permanenza media di almeno sette giorni, generando un indotto economico rilevante. Inoltre, questi viaggiatori contribuiscono a diffondere l’immagine e le peculiarità dei territori italiani, in particolare delle aree interne meno conosciute.

I numeri forniti da Enit mostrano che il 30% del turismo delle radici coinvolge circa tre milioni di viaggiatori, suddivisi in due fasce d’età principali: dai 25 ai 34 anni e dai 55 ai 64 anni. Solo nel 2021, questa tipologia di turismo ha generato oltre 4 miliardi di euro, grazie alla spesa per alloggi, enogastronomia, visite guidate e programmi di valorizzazione dei borghi.

Divulgare questa forma di turismo, fondata sul rinsaldare il legame affettivo tra emigrati e terra d’origine, è l’obiettivo di un ciclo di conferenze organizzato nel borgo alto molisano di Castel del Giudice. L’iniziativa mira a stimolare un confronto sulla rigenerazione delle zone interne e più fragili del territorio, coinvolgendo il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, insieme a Italea, una rete nazionale che fornisce supporto ai viaggiatori delle radici nella creazione di itinerari personalizzati.

Un aspetto fondamentale del turismo delle radici è la sua attenzione all’ecosostenibilità. Le aree interne, montane o rurali, preservano meglio il patrimonio ambientale e culturale, e un flusso turistico significativo può favorire il recupero di abitazioni e infrastrutture abbandonate. Inoltre, la collaborazione tra associazioni, enti locali e commercianti può incentivare la promozione di prodotti e servizi tipici del territorio.

Un’altra opportunità offerta da questo segmento turistico è la creazione di nuove figure professionali specializzate nella progettazione e promozione di servizi per il turismo delle radici. Ciò potrebbe incentivare l’occupazione giovanile e offrire nuove prospettive lavorative.

Borgotufi

L’amministrazione comunale di Castel del Giudice, seguendo questa linea di intervento, organizza una conferenza dedicata all’analisi antropologica di feste, pratiche e saperi, con l’obiettivo di rafforzare il legame emotivo e progettuale con i territori d’origine.

All’incontro parteciperanno diverse personalità di rilievo, tra cui il sindaco Lino Gentile, il presidente della Regione Molise Francesco Roberti e il consigliere delegato alle politiche culturali e del turismo Fabio Cofelice. Modererà il dibattito la professoressa Letizia Bindi, affiancata da esperti come Antonio D’Ambrosio, storico del Consiglio dei Molisani nel Mondo, Angela Aufiero, dirigente del Servizio Cultura e Turismo della Regione Molise, e Joseph Sciorra del Calandra Institute for Italian American Studies di New York.

Saranno presenti anche Paulino Hernandez, giornalista argentino esperto dell’Appennino centro-meridionale, Katia Ballacchino, antropologa dell’Università di Salerno, Marco Patavino, direttore di Globo TV, e Anna Carmen Perrella, imprenditrice e membro del Consiglio dei Molisani del Mondo.

Interverranno inoltre Giovanni Germano, presidente dell’associazione La Terra e ideatore di “Cammina Molise”, e Norberto Lombardi, storico ed esperto della diaspora molisana. La conferenza si concluderà con la presentazione del documentario Desterrados del Molise, realizzato da Guillermo Ale e Guillermo Ialea in collaborazione con le comunità di emigrati molisani in Sud America.

Silvia De Cristofaro
Vicecoordinatore Nazionale di redazione/Coordinatrice Centro Italia

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