
25 Aprile: la memoria, la libertà, la scelta
L’80° anniversario della Liberazione tra storia, testimonianze e impegno civile

25 Aprile – Festa della Liberazione
Di Alfonso Oliva – Presidente IGO
Il 25 aprile 1945 l’Italia fu liberata dalle truppe alleate, con il determinante contributo delle formazioni partigiane, dall’occupazione nazifascista. Nonostante il traguardo raggiunto — la libertà e la democrazia per tutti, vincitori e vinti — questa data resta, da sempre, divisiva. In particolare per chi rifiuta di riconoscere la Storia, preferendo reinterpretarla a proprio uso e consumo, negandone le fonti, falsificandola, o ignorando le testimonianze e il sangue versato da chi aveva avuto il coraggio di scegliere da che parte stare.
Nel 2025 celebriamo l’80° anniversario della Liberazione, momento fondativo della Repubblica italiana, in cui le differenze ideologiche — sane — si misero da parte per unire un popolo attorno a un obiettivo comune: un’Italia libera e democratica, contro la ferocia nazista e il tradimento fascista. Un risultato ottenuto con il sacrificio di uomini, donne e bambini.
Una guerra di popolo che prese avvio, in modo organizzato e coerente, l’8 settembre 1943, quando centinaia di migliaia di soldati dell’esercito regio — poi noti come Internati Militari Italiani (IMI) — rifiutarono di aderire alla Repubblica di Salò. Preferirono deporre le armi, essere catturati e deportati nei campi di concentramento: furono circa 650.000. Una scelta che cambiò le sorti del conflitto. Tra loro anche il nocerino Francesco Rese, prima partigiano e poi internato.
In terra greca si distinsero per eroismo e patriottismo altri militari italiani, come le Medaglie d’Oro al Valor Militare, il salernitano capitano Achille Olivieri e il nocerino capitano Antonio Cianciullo, il sottotenente Luciano Gambardella e il soldato Michele Manzo, oltre a decine di militari della provincia di Salerno, molti dei quali non tornarono.
Altri ancora riuscirono a fuggire e unirsi alle formazioni partigiane attive soprattutto in Piemonte, Lombardia ed Emilia-Romagna. Diverse migliaia di loro provenivano dal Sud. Uomini del nostro territorio come Salvatore Jannone, Antonio Tramontano, Luciano Fava, Alfredo Bevilacqua, Salvatore Mazzeo, Ernesto Pappacena, Ernesto Daino e tanti altri furono uccisi. Oggi, nei luoghi in cui combatterono e caddero, vengono ricordati come eroi, ogni anno, davanti alle loro lapidi.
Non mancò il contributo delle donne alla Resistenza, partecipando in molti modi a questa guerra di liberazione e contribuendo in modo decisivo alla vittoria.
Celebrare il 25 aprile non è un gesto nostalgico, ma un atto dovuto a chi ha sacrificato tutto. È la necessità di non dimenticare e di trasmettere i valori fondanti della nostra democrazia.
L’Istituto Galante Oliva, dalla sua fondazione nel 2007, ha messo la memoria al centro della propria missione. Lo abbiamo fatto proponendo, nel 2009, all’amministrazione comunale di ricordare i partigiani L. Fava, S. Jannone e A. Tramontano con una lapide all’interno della Casa Comunale. Lo abbiamo fatto attraverso numerose iniziative in diverse città e partecipando alla fondazione del circolo ANPI di Nocera Inferiore nel 2010, intitolato ad Antonio Tramontano.
Una parte del nostro materiale documentale è consultabile sul sito istituzionale www.istitutogalanteoliva.com, dove sono disponibili schede biografiche, saggi e ricerche.
L’Istituto (APS) ha lo scopo primario di promuovere l’attività di studio e di ricerca sui problemi e sulla storia della società contemporanea in tutti suoi aspetti, forme e confini possibili.
Alfonso Oliva