Mar. Lug 8th, 2025

Il significato del 25 aprile oggi

La Liberazione non è solo un ricordo: è una scelta quotidiana di libertà, giustizia e responsabilità civile.


Il significato del 25 aprile oggi

Ogni anno, il 25 aprile torna puntuale, con le sue celebrazioni ufficiali, i cortei, le bandiere, le corone ai caduti. Ma il significato di questa data – che segna la Liberazione dell’Italia dal nazifascismo nel 1945 – non può restare confinato alle cerimonie, né al solo ricordo storico. Oggi, più che mai, il 25 aprile interpella le coscienze.

Per le generazioni che quella guerra non l’hanno vissuta, il rischio è che diventi una data “retorica”, da manuale scolastico o da post social, senza un vero legame con l’oggi. Eppure, la Resistenza non fu soltanto un fatto militare o politico: fu un atto collettivo di scelta, un’espressione di coraggio civile, spesso compiuta da uomini e donne comuni. E questo la rende ancora straordinariamente attuale.

Celebrare il 25 aprile oggi significa chiedersi da che parte staremmo, noi, se fossimo messi davanti a una scelta di giustizia o indifferenza, di libertà o obbedienza cieca. Significa chiederci che uso facciamo della libertà conquistata, in un mondo in cui democrazia, diritti e pace non possono mai essere dati per scontati.

Viviamo tempi in cui il dibattito pubblico è spesso polarizzato, in cui l’odio corre veloce nelle piazze digitali, in cui le verità vengono distorte con disinvoltura. Ricordare il 25 aprile significa anche scegliere da che parte stare: dalla parte di chi resiste all’indifferenza, all’ingiustizia, alla menzogna.

Due dei disegni della mostra “il 25 aprile racconta – disegni per la resistenza”

Ricordare il 25 aprile significa anche ribadire l’importanza dell’informazione libera, indipendente e responsabile. In un tempo in cui la manipolazione dei fatti può alimentare odio e divisione, difendere la verità è una forma di resistenza. Conoscere, capire, raccontare in modo onesto è parte del lavoro quotidiano per una democrazia viva.

È una data che ci chiede di non voltare lo sguardo altrove. Di difendere i valori di uguaglianza, dignità, solidarietà. Di capire che “resistere” può voler dire oggi aiutare chi è in difficoltà, opporsi a ogni forma di discriminazione, credere nella forza delle parole e della partecipazione.

Il 25 aprile non è solo memoria. È un invito. A essere cittadini, non spettatori.
(Le foto sono state scattate a Genova Pegli)

Antonello Rivano

image_printDownload in PDF