Gio. Mag 2nd, 2024
Assobus pullman

Napoli. Il 3 giugno manifestazione delle imprese campane di trasporto NCC (Noleggio Con Conducente)

La crisi economica, subentrata all’emergenza sanitaria post Coronavirus, colpisce diverse categorie di lavoratori e/o professionisti. In ogni settore, in qualsiasi comparto.

Purtroppo, anche le ditte di trasporti “Gran turismo”, con autisti ed “indotto” al seguito, lamentano una forte decrescita, un crollo della domanda per quanto concerne viaggi di piacere (compresi i percorsi crocieristici – attualmente in stand – by), pellegrinaggi ed escursioni scolastiche. Anche se la stasi e la crisi erano già realtà negli anni scorsi, la situazione è “degenerata” e si è acuita, o avvertita, in maniera più forte dal 2019.

Piove dunque sul bagnato, per quanto riguarda il settore trasporti, ampiamente ed ulteriormente penalizzato dalla pandemia. In particolar modo, la situazione è drammatica per i lavoratori Ncc – noleggio (autobus) con conducente.

Le cose vanno sempre peggio, per tali motivi l’Associazione “di categoria” AssoBus – “guidata” (è proprio il caso di dirlo) dall’attivo Alberino Pennino – parteciperà ad una manifestazione “statica” di livello nazionale (pacifica – assicurano i manifestanti), indetta dai rappresentanti “di parte” – per mercoledì 3 giugno alle 9.30 in piazza Plebiscito a Napoli.

Previsti sit – in, cortei con striscioni, t – shirt, gadget vari (come cappellini e quant’altro), striscioni e cartellonistica. I dimostranti richiedono urgenti misure per risollevare il settore; auspicano di essere ricevuti in Prefettura – per illustrare le loro giuste e veementi istanze, chiedendo un tavolo di trattative con il Governo.

“Stavolta, davvero, ci devono sentire!” – sono le amare parole di Pennino e di altri responsabili turismo Ncc. I responsabili dell’evento affermano di essere stanchi di non essere considerati a livello nazionale. Così stanno organizzando – soprattutto in questo periodo – numerose iniziative di protesta. Hanno stilato, a tal proposito, un documento da inoltrare (anche tramite la stampa) “al governo, alle Regioni, alle Prefetture”. Nella nota, siglata (in calce) da molti sodalizi “di genere” (“Federnoleggio”, “Acncc”, “Anc”, “Fion”, “Emet”, “Associazione bus turistici” e, naturalmente, “AssoBus” – sono tra questi), gli autisti esprimono “ragionevoli richieste” – alla luce del recente decreto “Rilancio” emanato dall’Esecutivo.

Undici sono i punti programmatici presenti nel documento: i professionisti invocano (tra molte altre cose) “il blocco totale del leasing o di altre forme di finanziamento, per l’acquisto di beni mobili e immobili strumentali, fino al 31 marzo 2021 – con derubricazione degli interessi”; “l’adeguamento del periodo di riferimento per il fondo perduto, da estendersi al fatturato del secondo trimestre 2019/2020”; “il recupero delle accise sui carburanti, per il settore trasporto persone mediante autobus e vetture a noleggio con conducente”; “il prevedere un intervento a favore della forza lavoro (autisti, accompagnatori, eccetera) che attualmente – loro malgrado – risultano inoccupati e non rientranti nel campo di applicazione del Dpr 7 ottobre 1963 numero 1525, in attuazione dell’art. 1 comma 6, della legge 230 del 1962”; “la derubricazione di imposte e tasse anno 2020, per redditi del 2019/2020”.

Questi professionisti reclamano, infine, lo stanziamento di un fondo di 500 milioni di euro, da destinarsi a interventi mirati a supportare il Tpl (Trasporto pubblico locale), mediante mezzi e vetture Ncc (per i trasporti pubblici non di linea) – come è avvenuto (invece) per il trasporto pubblico “di linea”.

Alberino Pennino, da noi intervistato, ha spiegato di essere un “veterano” (se così si può affermare) del comparto – da circa quarant’anni “presente” coi suoi bus. E ne ha viste di cotte e di crude, anche se la situazione attuale è davvero tragica: “Mai vista una cosa del genere! – tuona. E prosegue: “Viviamo nell’ansia più totale, con la presenza del Covid-19. Sia dal punto di vista sanitario che sul versante economico. Un problema per noi e per le nostre famiglie” – chiosa.

Già, perché la categoria – emerge dalle parole espresse dal rappresentante Pennino – non è mai stata presa, seriamente, in considerazione dalle amministrazioni nazionali che si sono avvicendate. Questo, almeno, il pensiero di Pennino e dei suoi collaboratori. All’importante appuntamento del 3 giugno parteciperanno anche altre “sigle” e altri “dipendenti” nell’ambito dei trasporti: autisti, proprietari di ditte ed aziende, autonoleggiatori e così via.

“AssoBus” è una realtà associativa di recente istituzione; si fa carico delle problematiche e/o delle criticità relative a circa un centinaio di ditte associate – per un parco mezzi (veicoli) di 1000 bus. La sede principale si trova a Napoli, ma il sodalizio agisce nell’intera Campania. Nelle province di Avellino, Benevento, Caserta, Salerno e (come citato) nel Napoletano. Tanti nuclei familiari sul lastrico, quindi, se le cose dovessero precipitare. In maniera maggiore rispetto alla già grave (di per sé) condizione di stallo che si protrae da tempo.

Secondo Alberino Pennino, il settore degli autisti “è stato dimenticato dai governi susseguitisi negli ultimi anni”. Il presidente di “AssoBus” afferma che “Siamo fermi da novembre scorso, già dunque prima dell’avvento del Coronavirus”. Ancora: “Ciò che rivendichiamo particolarmente, in questo momento, sono risorse a fondo perduto. Da non restituire. E, inoltre, richiediamo il prolungamento della cassa integrazione per gli autisti. Facciamo presente che le nostre ditte vengono spesso “associate” – a livello amministrativo – al comparto turistico, invece appartengono – a pieno titolo – al settore dei Trasporti”.

Pennino tiene a ricordare “a chi di dovere” gli ingenti costi per le ditte di trasporto affiliate a “AssoBus” – e non: “Ogni mezzo gran turismo – sono sue parole – ammonta a circa 250 mila euro. Il carburante costa 1,40 euro al litro – come alla pompa; come un privato cittadino o un conducente d’auto. Nessuno sconto, nessuna convenzione” – sostiene il Nostro. Che continua: “In regime di emergenza contagio da Covid-19, i costi sono maggiorati – in quanto dobbiamo effettuare gli interventi di sanificazione, occuparci della dotazione di mascherine e di altri Dpi (dispositivi di protezione individuale) e per di più non possiamo ospitare, all’interno delle vetture, che un numero esiguo di utenti: 20 – 25 persone al massimo su circa 55 posti a sedere.”

Pennino ha, quindi, lasciato intendere che tutti gli oneri sono a carico degli autisti e/o delle ditte afferenti alla sua associazione oppure ad altre realtà. Desolato e deluso, rassegnato, Dichiara, inoltre, che – per lui – quello dei trasporti e del turismo “è un campo lavorativo svalutato”. Occorrerebbe, in sostanza, ripensare (da parte dello Stato) e rimodulare l’intero comparto. Secondo lui, delle soluzioni efficaci potrebbero essere costituite dall’ammortamento prezzi per i bus (anche a lungo termine) e dallo slittamento – nell’immediato – delle rate di leasing/mutuo inerenti ai bus. Egli propone il periodo che va da settembre 2020 a marzo 2021.

Anna Maria Noia

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