Mercato San Severino (SA): Il Significato Profondo dell’Atto Vandalico al Memoriale delle Vittime della Droga nel Parco Boschetto
Da un triste fatto di cronaca le riflessioni sull’ importanza della determinazione nella lotta contro la tossicodipendenza.
Nel tranquillo paesaggio di Mercato San Severino, nel cuore della provincia di Salerno, un episodio di vandalismo ha scosso profondamente la comunità locale, ma ha anche dato vita a un dibattito più ampio sulla lotta contro la tossicodipendenza e sull’importanza della prevenzione. Nel centro di questa vicenda c’è un memoriale dedicato alle vittime della droga, una toccante testimonianza del dolore e della speranza di chi combatte questa terribile piaga sociale.
Sette mesi fa, nel suggestivo Parco Boschetto di Mercato San Severino, è stato piantato un melograno, simbolo di vita e rinascita, in memoria di coloro che hanno perso la battaglia contro la droga. Tuttavia, il destino ha voluto che questo luogo di speranza diventasse anche teatro di un atto vandalico. L’aiuola contenente l’albero è stata vandalizzata, insieme all’intera area circostante, compreso uno chalet ristorante.
Massimo Califano, il responsabile dello chalet, ha testimoniato di essere stato “preso di mira” da gruppi di adolescenti, che presumibilmente hanno vandalizzato il parco. Ha installato telecamere per sorvegliare l’area, ma purtroppo queste non erano ancora operative al momento dell’atto vandalico.
Camilla Roberto, una madre coraggiosa e determinata, ha visto il figlio, Antonio Mathed Eid Sayed, perdere la vita a causa di un’overdose dieci anni fa. Da allora, si è dedicata anima e corpo alla causa della prevenzione della droga, conscia dell’immenso dolore che essa può causare. Sia lei che il figlio sono diventati, secondo le sue parole, “vittime della droga”.
La devastazione dell’aiuola dedicata alle vittime della droga ha lasciato Camilla sgomenta. Questo luogo sacro, dove sono stati piantati sessanta narcisi nel 2023 e dove sono state deposte pietre e ciottoli colorati come ricordo artistico, è stato profanato. Ma nonostante il dolore, la determinazione di Camilla non vacilla. Il suo obiettivo rimane chiaro: prevenire il fenomeno della droga attraverso l’informazione, il dialogo e l’educazione. Ha dichiarato di aver scritto al Papa nel 2018, chiedendo l’istituzione di una giornata internazionale dedicata alle vittime della tossicodipendenza, ma non ha ricevuto risposta. Ora, con ancora più determinazione, annuncia di voler chiedere un’udienza privata con il Pontefice, convinta che il suo messaggio non sia giunto alle sue mani.
In un mondo dove la droga continua a mietere vittime e distruggere famiglie, la storia di Camilla Roberto è un esempio di coraggio e perseveranza. La sua battaglia non è solo personale, ma è anche un grido di speranza per tutte le persone che lottano contro la tossicodipendenza e per una società che deve fare di più nella prevenzione e nella sensibilizzazione su questo grave problema.
Redazione