
“L’arroganza del potere”: la denuncia della Rete Liguria dopo il presidio davanti al Consiglio Regionale
Il nuovo comunicato della rete, dopo il presidio che si è svolto ieri davanti alla sede Consiglio Regionale della Liguria a Genova
“L’arroganza del potere” – così si apre il comunicato diffuso dalla Rete Liguria dei Comitati e delle Associazioni, in seguito al presidio che si è svolto ieri, 16 aprile 2025, alle ore 14, davanti al Consiglio Regionale in Via D’Annunzio, a Genova. Una manifestazione che ha visto la partecipazione di rappresentanti dei comitati delle quattro province liguri (Leggi il nostro articolo sulle motivazioni).
L’obiettivo della mobilitazione, si legge nel comunicato, era quello di “consegnare ventimila firme raccolte dai Comitati Civici di base della provincia di Imperia contro la chiusura dell’ospedale di Imperia”, insieme ad altri documenti che “espongono le problematiche che si ravvisano sul territorio ligure”. Nonostante i rappresentanti dei comitati fossero stati “registrati dagli addetti agli accessi per sveltire la procedura”, il “Presidente del Consiglio regionale ha negato loro l’accesso con la motivazione che doveva essere fatta precedentemente formale richiesta”.
Il comunicato prosegue, evidenziando che una soluzione alternativa, ossia un incontro al termine della seduta, non è stata possibile. “Troppo tardi però per chi doveva prendere un treno”, scrivono i promotori, rimarcando il disagio per chi aveva dovuto affrontare un lungo viaggio per giungere fino a Genova, con documentazione ingombrante da presentare. “È noto che in passato, in diverse occasioni, ciò non si è verificato”, si legge ancora, per sottolineare che “ci si aspettava un minimo di riguardo per le persone che hanno affrontato il disagio di un viaggio dagli estremi della regione”.
Nonostante ciò, l’atteggiamento da parte del Consiglio Regionale è stato, secondo la Rete Liguria, irremovibile. “Evidentemente sospendere la seduta per dieci minuti per dare ascolto ai cittadini è un onere che questo Consiglio Regionale non si può assumere”, continuano i promotori, “meglio rimandarli a casa e far sì che seguano le regole della burocrazia”.
A conclusione del comunicato, un’altra affermazione ribadisce il crescente malcontento nei confronti dell’amministrazione regionale: “Il nuovo corso (sempre peggio) impresso dal Presidente della Regione si riconosce anche da questo”.
Questo episodio si inserisce in un più ampio percorso di mobilitazione che la Rete Liguria sta portando avanti da tempo. Già in precedenza, infatti, avevamo raccontato di un altro presidio, quello di Piazza De Ferrari dello scorso febbraio, dove le rivendicazioni legate alla difesa della salute pubblica erano state fortemente espresse. Le problematiche sollevate, come emerge chiaramente dal comunicato che annunciava il presidio, restano sempre le stesse: “la salute non è una merce, la salute si difende e non si svende”.
Cos’ è Rete Liguria

Rete Liguria è una rete di comitati e associazioni attive sul territorio della Liguria, unita dall’obiettivo di tutelare e promuovere la salute pubblica, l’ambiente, la giustizia sociale e il benessere collettivo. Composta da gruppi provenienti dalle quattro province liguri, la rete si impegna in diverse battaglie locali contro l’inquinamento, la cementificazione, la gestione dei rifiuti, la tutela dei parchi naturali, e la difesa dei servizi pubblici essenziali, come la sanità.
Ogni comitato e associazione all’interno di Rete Liguria porta avanti iniziative e mobilitazioni specifiche, ma tutte condividono una visione comune di difesa del bene comune, opponendosi a scelte politiche e imprenditoriali che considerano dannose per la comunità. La rete si distingue anche per l’azione di sensibilizzazione e il coinvolgimento diretto dei cittadini, affinché possano partecipare attivamente nelle decisioni che riguardano il loro territorio e la loro salute.
Rete Liguria, è costituita da numerose realtà provenienti dalle diverse province della regione. Tra queste, troviamo il Collettivo Ponente Ligure, l’Associazione 25 Aprile Intemelia, l’Associazione Popoli in Arte ODV Sanremo, il Comitato Civico di Base di Taggia, il Comitato Ambiente Salute Pubblica Imperia, Attac Imperia, e i Comitati Civici di Base della provincia di Imperia. Inoltre, fanno parte della rete anche Culturambiente di Ferrania Cairo Montenotte, il Comitato Nascere a Pietra, Fermiamo il Mostro – NO al Rigassificatore Savona, il Coordinamento per il Parco Nazionale Portofino, l’associazione Tutti per il Parco, il Comitato Giù le mani dall’Entella Lavagna, il Comitato NO tunnel Rapallo, l’Associazione Posidonia Portovenere La Spezia, la Rete Ambiente altro turismo La Spezia, il Coordinamento no biodigestore, il Comitato Sarzana che botta, e il Comitato per la dismissione rigassificatore Panigaglia. Inoltre, troviamo il Movimento Palmaria sì, masterplan no – Portovenere, Sos Salute Pubblica Liguria Ponente, e Associazione Mare Libero Liguria.
La Rete Genovese include il Comitato Giardini Malinverni, il Comitato Officine Sampierdarenesi, il Comitato di Via Vecchia e Strade Limitrofe, il Comitato contro la cementificazione di Terralba, Opposizione Skymetro – Valbisagno Sostenibile, il Comitato Difesa del Parco dei Forti e delle Mura di Genova, il Comitato Valpolcevera Resistente San Quirico, il Comitato Porto Aperto, il Comitato SìTram Genova, il Comitato Nervi 2022 no ZTL, il Comitato spontaneo Trasta Fegino, il Comitato liberi cittadini di Certosa, il Comitato sotto il ponte Bisagno, il Comitato Cittadini Banchelle, il Comitato Vie Ardoino e Landi, il Comitato Donne di Cornigliano, il Comitato Tutela Ambientale Genova, il Comitato Acquasola, il Comitato Sconquasse, il Circolo Nuova Ecologia, il Circolo San Bernardo, il Gruppo Aretè, l’AMA Associazione Abitanti Maddalena, l’Associazione Amici di Ponte Carrega, l’Associazione Mobilita Genova – MobiGe, l’Associazione Quelli del Ponte Morandi, l’Associazione Liguria a Sinistra, la Rete Cittadina “Insieme per la Salute di Tutti”, la Rete Spazio Libero Malinverni, Italia Nostra Onlus, Medici per l’ambiente ISDE, Medicina Democratica movimento di lotta per la salute, il Movimento indipendente dei Cittadini per Carignano, il NO alla cementificazione di Nervi, il WWF Genova Città Metropolitana, il Coordinamento Ligure per la gestione corretta dei rifiuti, la Società della Cura, Giustizia Sociale, il Collettivo Corpi Idrici, Extinction Rebellion, l’Ecoistituto di Reggio Emilia e Genova APS, Attac Genova, e i Buskers (Artisti di Strada).
Infine, il Coordinamento Comitati del Ponente che include il Comitato di quartiere Multedo, il Comitato Pegli Bene comune, il Comitato Lido di Pegli, il Comitato Val Varenna, il Comitato Noi di Pra, il Comitato Palmaro, il Comitato Voltri, e il Comitato Estremo Ponente.
A.R