“Il Mattino” del 16 marzo 2011
Galante Oliva, il 1° maggio, lavoro, pane e libertà |
Scritto da Mario Avagliano |
Nella storia del Meridione ci sono personalità della politica e del sindacalismo del Novecento che, pur avendo salde radici nei territori di origine, con le loro idee, le loro battaglie, la loro lezione morale, hanno travalicato i confini locali.
Uno di questi è il nocerino Galante Oliva, classe 1932. Rimasto a 14 anni orfano di padre e tre anni dopo anche di madre, costretto per sopravvivere ai lavori più umili già all’età di 12 anni (operaio, bracciante, contadino, cestaio: 15 ore al giorno, con paghe infime), trovò nell’attività sindacale nella CGIL e nella militanza politica nel Pci un’occasione di crescita umana e intellettuale, diventando uno dei massimi rappresentanti del sindacato in Campania e un punto di riferimento di politici del calibro di Pietro Amendola.Allora il 1° maggio era un appuntamento collettivo di riflessione dei lavoratori. […] |