Giovedì 30 Gennaio 2014 si è tenuta, presso la Biblioteca Comunale di Nocera Inferiore, la presentazione del libro di Ubaldo Baldi dal titolo “varcando un sentiero che costeggia il mare – l’avventurosa vita di Danilo Mannucci. La serata è iniziata con l’intervento di Grazia Montoro che ha evidenziato come il libro esprima la coerenza di un uomo, il Mannucci, che sottoposto alle varie persecuzioni politiche continua nella propria battaglia. La parola è passata al Vicepresidente Oliva il quale ha, invece, parlato del nuovo corso dell’Istituto Galante Oliva e dell’inizio di una serie di presentazioni di lavori editoriali che nei prossimi mesi saranno organizzate dall’Istituto, del nuovo sito, della nuova linea del recupero della memoria attraverso la contemporaneità. Ha parlato brevemente del libro di Baldi, riferendosi al periodo di confino del Mannucci a Baronissi e della capacità di organizzare sul territorio sia il Partito Comunista, attraverso le sezioni, sia il sindacato attraverso le sedi, completamente assenti, dopo la liberazione degli alleati. Sottolineando il fatto che invece di ritornare a Livorno, sua città natale, decise di rimanere a Salerno per organizzare il partito e diffondere i propri valori.
La parola poi è passata all’autore Baldi il quale non solo ha descritto il contenuto del proprio lavoro in modo dettagliato ma al tempo stesso ha raccontato il perché che lo hanno portato a scrivere il libro e le vicissitudini che lo hanno accompagnato ma anche della collaborazione di Giuseppe Mannucci figlio di Danilo. C’era la necessità, ha detto l’autore, di fare luce su una storia che non era mai stata chiara e che lasciava molte perplessità, sul modo in cui si era conclusa ma anche di raccontare un periodo storico non molto conosciuto. Ha parlato dell’incontro emozionante con Giuseppe Danilo e del fatto che non sapesse nulla della vita del padre ma nel momento in cui ha saputo ha cercato, attraverso la collaborazione con Baldi, si fare uscire fuori la verità e ristabilire l’onorabilità del padre.
L’intervento successivo del Presidente dell’Istituto Galante Oliva, Angelo Verrillo, ha riportato alla mente quel periodo storico attraverso l’esempio di uomini, di valori ma anche di azioni del Partito Comunista, lo ha fatto attraverso una serie di flash back di episodi accaduti in quegli anni e negli anni successivi, parlando del valore positivo del Partito per chi, tra le varie cose, non potendo studiare “ha imparato a leggere e scrivere all’interno delle sezioni”, ha rimarcato la figura di Mannucci ammirandone la coerenza ed il coraggio, affermando che il ruolo del confinante lo ha ulteriormente formato attraverso la conoscenza di uomini di statura internazionale che nei vari confini si incontravano.
La chiusura del dibattito è stata affidata a Lino Picca, Segretario Provinciale dello Spi-Cgil di Salerno, il quale ritornando sui temi descritti nel libro ha espresso la propria emozione nel leggere
la vita di quest’uomo che costretto ad andare via dall’Italia va in Francia, dove continua la sua azione politico-sindacale e da dove verrà espulso. Tornato in Italia sarà condannato al confino per 5 anni, aumentato illegalmente per altri 2 durante i quali arriva a Baronissi e da lì che rincomincia la sua vita di organizzatore del partito e del sindacato ma è anche da lì, che dopo la guerra, ripartirà la sua vita personale sposando una salernitana. Picca ha terminato il proprio intervento parlando di un libro emozionante, di un racconto che non ti lascia un attimo di respiro, che lo ha commosso ogni altra cosa.
Quello che è venuto fuori è, oltre la figura politica di Mannucci, anche il suo attaccamento alla terra salernitana che ha tramandato alla sua famiglia, che traspare anche dagli incontri del figlio Giuseppe quando negli incontri con Baldi ha sottolineato come ogni domenica si informava, anche dalla Francia dove risiedeva da tempo, del risultato della Salernitana.
Alfonso Oliva