Nei boschi di Compiègne poco distante dalla stazione di Rethondes in Piccardia, l’11 novembre del 1918 fu firmato l’armistizio che pose fine alla guerra tra Francia e Germania e al più grande conflitto che fino a quel momento aveva vissuto l’intera umanità. La Grande Guerra si era chiusa nel migliore dei modi per gli Alleati che avevano portato allo stremo delle forze l’esercito tedesco. L’armistizio proposto dalla Francia alla Germania fu estremamente umiliante. Era l’armistizio frutto di anni di rigurgiti e di rancori che la Francia covava ancora dopo la dolorosa sconfitta del 1870 a Sedan, dove, oltre aver perso la dignità di nazione dopo le manifestazioni di superiorità tedesca, perse nei trattati di pace gli storici territori dell’Alsazia e della Lorena. Solo considerando accumulato nel corso dei decenni dai francesi si può comprendere il duro armistizio e in seguito il trattato di pace di Versailles. L’armistizio, come detto, fu firmato vicino alla stazione di Rethondes all’interno di un vagone ferroviario, vagone che passò alla storia con il nome di “Carrozza dell’Armistizio”, storia che non si interruppe assolutamente alla fine della guerra. Subito dopo il conflitto il vagone, divenuto ormai reliquia e oggetto di culto da parte dei veterani e dai cittadini francesi, fu ancora usato da Foch, generale delle forze francesi e firmatario dell’armistizio, per i suoi spostamenti finali fino ad essere collocata nel 1921 all’interno del Museo dell’armata di Parigi dove ci rimase per sei anni.
Il vagone in questi sei anni divenne meta di visite turistiche ed addirittura simbolo della vittoria francese sull’imperialismo tedesco. Ma la vettura non aveva trovato ancora la sua destinazione finale infatti, l’8 aprile del 1927, fu riportata nel luogo in cui essa divenne famosa, fu riportata nei boschi di Compiègne in un memoriale in ricordo dell’armistizio inaugurato nel nono anniversario della fine del conflitto.
Come ben sappiamo da li a poco la traballante pace fondata sulla rivalsa francese sarebbe crollata. Il primo settembre del 1939 Hitler dichiarava guerra alla Polonia facendo cadere nuovamente l’Europa in un nuovo conflitto mondiale. Dopo la resa della Polonia, Norvegia e Danimarca arrivò il 22 giugno il momento di firmare la resa anche per la Francia. Il luogo della firma dell’armistizio fu proprio a Compiègne e sempre nel solito vagone. Dopo aver distrutto il memoriale di guerra francese, Hitler ordinò di trasportare il vagone ferroviario nel luogo esatto dove più di venti anni prima si era consumata la resa tedesca. Nello stesso luogo e nello stesso vagone fu firmato il secondo armistizio di Compiègne ma questa volta a parti invertite: i tedeschi riuscivano a vendicarsi dell’offesa subita.
Ma ancora una volta i trasferimenti della carrozza non si conclusero qui, infatti Hitler, dopo aver ordinato di distruggere i resti del memoriale fece trasportare la carrozza del treno a Berlino dove fu esposta per più di una settimana al pubblico.
Mentre la guerra infuriava sul fronte orientale il tragitto del vagone si perde proprio come si perde la possibilità di vittoria per la Germania nazista. Il maggio del 1945 la Germania firmò la sua resa. Per quanto riguarda la “Carrozza dell’armistizio” non si sa con sicurezza quale fu la sua fine: qualcuno affermò che fu accantonata in qualche deposito e distrutta durante i bombardamenti da parte degli alleati ma probabilmente fu distrutta proprio dall’esercito tedesco, che vedendo avanzare gli Alleati verso Berlino, decise di distruggere la carrozza per evitare nuovamente di firmare una nuova tragica resa all’interno della vettura. Fu questa la fine del “vagone dell’armistizio“, uno dei simboli della grande rivalità tra Francia e Germania e simbolo delle due guerre mondiali.
Di Galante Teo Oliva