Francesco Cacciatore

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(19-01-1904 / 03-03-1983)

Nato a Mercato San Severino il 19 gennaio 1904, Francesco Cacciatore — ma preferiva farsi chiamare Cecchino — si schierò giovanissimo, a 19 anni, dalla parte dei lavoratori, mai abbandonando, in nessuna circostanza, il suo posto di lotta. Nel 1923, quando erano ancora in atto le violenze delle squadre fasciste e quando il fascismo aveva già conquistato il potere, aderì al Partito Socialista Unitario di tendenza riformista. Nel 1925, segretario regionale della Gioventù Socialista, fu arrestato e percosso in carcere insieme ad altri socialisti, come il fratello Luigi, e comunisti, come Nicola Fiore. Avevano organizzato insieme, comunisti e socialisti, la celebrazione del Primo Maggio proibita, già da due anni, dal fascismo. Subì, durante tutto il ventennio fascista, numerose persecuzioni, venendo ostacolato perfino nella iscrizione all’Albo degli avvocati, professione che svolse poi sempre con grande competenza ed onestà. Nel 1943 — sfuggito avventurosamente alla cattura da parte dei nazisti saltando dal camion sul quale veniva trasportato — si dedicò alla ricostituzione delle organizzazioni sindacali divenendo più tardi Segretario della Camera del Lavoro e del Partito Socialista Italiano del quale fu anche segretario provinciale.

Moltissime le cariche politiche, sindacali, pubbliche ricoperte sempre con grande scrupolo, competenza e dedizione, in tutto il corso della sua vita. Assessore al Comune di Salerno nella prima Giunta unitaria nominata nel 1944 e poi ininterrottamente per 23 anni consigliere comunale dalle prime elezioni del 1946 al 1967 (allorché si dimise), espresse nella sua straordinariamente intensa e molteplice attività il suo forte ed appassionato impegno per la Città affrontandone con competenza e lungimiranza i problemi da quelli della ricostruzione, dai danni materiali e morali provoc
ati dal fascismo e dalla guerra, a quelli più nuovi dei decenni successivi. Consigliere provinciale dal 1956 al 1961, eletto nel Collegio di Buccino, portò anche in questo consesso il contributo della sua intelligente ed appassionata opera.

Naturale erede del patrimonio umano e politico del fratello Luigi — che fu eminente dirigente nazionale del PSI, segretario nazionale della CGIL, Ministro della Repubblica — Francesco Cacciatore venne eletto al Parlamento nel 1953 e riconfermato per più legislature, fino al 1972 allorché il sistema elettorale non consentì al suo partito, il PSIUP, la conquista di seggi in alcuna circoscrizione elettorale del Paese. Ricoprì prestigiosi incarichi nel movimento dei contadini, in quello per la Rinascita del Mezzogiorno, nel Movimento per la Pace nel quale svolse attività anche in organismi internazionali. Schierato nel PSI con la corrente di Sinistra fu, alla scissione di questa dal Partito nel 1964, tra i fondatori del Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria, ricoprendo anche la carica di Vice Presidente del Gruppo parlamentare alla Camera dei deputati. Allo scioglimento del PSIUP nel 1972 aderì al Partito Comunista Italiano nel quale, nonostante l’età ormai avanzata, ricoprì incarichi di responsabilità, impegnandosi anche, a 69 anni, nella battaglia elettorale amministrativa a Montesano sulla Marcellana, Comune nel quale ricoprì per due anni la carica di Sindaco. E’ morto a Salerno il 3 marzo 1983