Ven. Apr 19th, 2024
Ordinaria Follia - Danilo Salvatori

“Ordinaria follia” di Danilo Salvatori

Recensione di Nicoletta Lamberti

«Non ho la presunzione di paragonarmi ad eminenti professori che conoscono la psicologia femminile e le loro reazioni mentali in caso di maltrattamenti, ma sentivo la necessità di dare un mio contributo alla materia, visto che sono tanti anni che mi occupo di difesa urbana e prevenzione. Il tutto è nato da un’idea avuta dopo l’ennesimo incontro tenuto con una vittima di violenza.»

“Ordinaria follia” è un “libro tecnico”di Danilo Salvatori”, edito ad agosto 2020 da Sinapse, in cui si tratta il tema della Violenza sulle Donne dal punto di vista della difesa urbana e della prevenzione.

Ordinaria follia foto 1

“La mia Accademia non gioca sulla pelle delle donne, insegnare prevenzione, in un contesto sociale difficile, non è semplice.”

Danilo Salvatori ha iniziato la pratica delle Arti Marziali nel lontano 1983, è Presidente e Responsabile Tecnico dell’Accademia UDS (Urban Defence System) di Salerno, che nasce nel 2017 quale organizzazione nazionale di promozione sociale, occupandosi, tramite la pratica e la divulgazione, di ricercare progetti funzionali sulla sicurezza sociale.

“L’Accademia UDS non propaganda, rende noto la sua presenza sul territorio, propone la possibilità di partecipare ai suoi percorsi, invoglia le persone ad intraprendere cammini nel mondo della prevenzione.”

“Ordinaria follia” è un “breve viaggio sulla disamina del mondo femminile” nel corso dei secoli e un’analisi sugli eventi storici – giuridici italiani ed europei utile a far riflettere il lettore sulla violenza nei confronti delle donne.

“Bisognava colpire duro la donna in ogni modo, lasciarla sola negli unici ruoli naturalmente riconosciuti: procreazione ed allattamento. Continuare a considerarla puerpera invece di un soggetto indipendente, tenerla segregata in famiglia invece di accompagnarla nell’inserimento della società civile.”

In “Ordinaria follia”  Danilo esamina anche lo “stupro” durante le guerre “inteso come forma di tortura, come disprezzo del militare in guerra verso il nemico” (trattato in Letteratura daAlberto Moravia nel suo capolavoro “La Ciociara”, da cui De Sica trasse l’omonimo film), edil ruolo della donna e il giudizio sullo stupro nelle aree di guerra (Afghanistan, Congo, India e Pakistan, che detengono anche il primato di violenze estreme verso le donne).

“Soltanto nel 1992, a seguito della guerra civile in Jugoslavia, lo stupro in regime militare venne riconosciuto come un crimine internazionale ed incluso tra i crimini contro l’umanità.

Purtroppo, vi è da dire che in Italia vige l’idea di un comportamento corresponsabile delle donne verso le violenze e addirittura un 15% degli uomini considera il comportamento femminile responsabile dello stupro in caso di presenza di alcool o droga.

Ordinaria Follia foto 2

“Un viaggio nell’oscuro ed infinito mondo maschile maltrattante. Un oscuro mondo dove l’aggressività verbale ed emotiva sfocia in quella fisica; arrivando a puntualizzare come la violenza sia il risultato non di cosa senta l’uomo ma il modo in cui lo pensa.”

“Ordinaria follia” è anche una raccolta di testimonianze di donne che hanno subito violenza, ma allo stesso tempo c’è anche una forte critica nei confronti della stessa “donna” che tende ad essere sottomessa e compassionevole, e non forte, e nei confronti delle “Istituzioni”, in quanto nessuno “ha posto con fermezza la necessità di intervenire verso una difesa radicale della sicurezza femminile come priorità.”

“Queste convinzioni sono indicative per capire come le vittime di stupro il più delle volte non ricorrono alla giustizia, spesso assimilano la violenza carnale a sesso violento, per loro la sofferenza diventa normale.”

Allo stesso tempo, gli stessi media e social network non si sono mai “soffermati sugli aiuti, recuperi, attività di sostegno; soltanto descrizione degli scenari violenti.”

“La violenza femminile, abusi sui minori, percosse di stampo razziale, bullismo sono devianze radicate presenti nell’intera struttura sociale sia nelle realtà facoltose e sia in gruppi con condizioni economiche disperate.”

Danilo Salvatori sottolinea l’importanza della “Prevenzione” intesa come preparazione della donna ad un percorso innanzitutto emozionale che tende alla riduzione della paura e ad acquisire un minimo di difesa.   

Danilo Salvatori
Danilo Salvatori

Nel libro vengono approfondite le differenze tra le arti orientali classiche ed i programmi classici di difesa personale delle tanto pubblicizzate scuole marziali ed il format di prevenzione femminile proposto dall’Accademia UDS (Urban Defence System), che non è di natura sportiva.

“Quali sono le vere differenze tra i due sistemi? Nei corsi di difesa tradizionale il termine prevenzione non viene menzionato e contestualizzato. Nel mio percorso, invece, il concetto di prevenzione è fondamentale, fortifica l’idea di evitare lo scontro, preparare le persone come non ricorrere alla violenza attraverso movimenti semplici ma atipici, conosciuti fin da piccoli, ma dimenticati da adulti.”

Questa è la differenza tra le arti marziali tradizionali ed il mio format preventivo.”

Non ricordiamoci della Violenza sulle Donne solo durante la giornata annuale del 25 novembre!  

Nicoletta Lamberti

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