Sant’Agata Feltria (RN). ‘Teatro Mariani’ e ‘Palazzo della Ragione’
Custode della cultura e della tradizione: la storia e l’eredità del teatro in legno più antico d’Italia
TESORI D’ITALIA
Esplorando l’inestimabile patrimonio artistico, storico e culturale italiano: dai tesori celebri alle gemme nascoste, un viaggio affascinante alla scoperta delle meraviglie del Bel Paese
Per “Tesori d’Italia” ci dirigiamo oggi verso l’Emilia-Romagna. Il Si tratta di un vero e proprio ‘tesoro’, gelosamente custodito in un piccolo borgo di 1.949 abitanti della provincia di Rimini,situato a sud-ovest del capoluogo, a un’altitudine di 606 m, immerso fra i boschi di castagno dell’Appennino Tosco-Emiliano: Sant’Agata Feltria, uno scrigno contenente anche tanta storia e amore per la cultura e il paesaggio. Quello che ci accingiamo a farvi conoscere è una di quelle autentiche ‘gemme nascoste’, del nostro Paese, che meritano di essere scoperte. L’articolo è curato da due membri dell’associazione attualmente responsabile della gestione teatrale e dell’apertura quotidiana al pubblico del Teatro Mariani.
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Teatro Mariani e Palazzo della Ragione
Di Marco Davide Cangini e Francesca Righi
per
Comitato per la Salvaguardia ed il Decoro di Sant’Agata Feltria
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“Un insostituibile tassello della cultura universale” (Sen. Giovanni Spadolini)
Orazio Fregoso, quarto conte della famiglia nella signoria di Sant’Agata Feltria, nel 1605 volle costruire il “palazzone” in capo alla piazza, detto Palazzo della Ragione, dove esercitare le attività di governo, volendo lui abitare stabilmente nella Rocca (se ne ha notizia in una deliberazione del Consiglio della Vicinanza in data 6 luglio 1605). Il grande ambiente che venne a trovarsi al piano terra, diventò motivo del contendere tra i giovani del paese e l’oste, F. Calabati, che nel 1662 addimanda la stanza del palazzone ove si fanno le commedie offrendo 5 paoli al mese. Contrasti dunque tra la gioventù santagatese e l’oste, tanto che il podestà scrisse al Cardinale Legato affinché la stanza fosse restituita alla comunità. I Consigli Generali del rettorato che si tenevano in quel luogo, vennero trasferiti al I° piano man mano che lo stanzone veniva adibito con attrezzature teatrali.
Il Consiglio Generale, nella seduta del 17 dicembre 1690, delibera che “è bene rifare il solaro sopra il teatro”. Testimonianza questa che ci conferma l’uso di quell’ambiente per lo svolgimento di attività filodrammatica, sia pure con un utilizzo dalle caratteristiche amatoriali. Ma è subito dopo, quando i notabili del paese si costituiscono in “Società dei Condomini” che ebbe inizio la costruzione della struttura architettonica vera e propria, che trasformerà quell’ambiente in un teatro, esattamente come noi lo vediamo oggi. Ciò è avvalorato da un verbale della Assemblea dei Condomini che riferisce dell’anno 1723 come quello della costruzione dei palchi, lasciando la proprietà di questi indivisa ed andando a sorteggio ogni anno per l’assegnazione degli stessi.
Intanto verso la metà del ‘700, l’arte della teatralità si diffuse enormemente, grazie anche a Carlo Goldoni, commediografo e autore, che scrisse commedie con un mix di italiano e veneziano di grande successo e Metastasio, scrittore e drammaturgo, che è il riformatore del melodramma italiano. Andarono crescendo numerose anche le compagnie di rappresentazione delle attività teatrali, ed alcune giunsero anche a Sant’Agata Feltria. Nel 1765 l’opera di Goldoni “Il servitore di due padroni”, venne rappresentata a teatro da una compagnia proveniente da Vicenza (in questo periodo i titolari dei palchi pagavano 15 baiocchi all’anno per averne l’uso e la Società dei Condomini tiene a salario anche un custode).
Il Comune tuttavia partecipava alle spese di gestione del teatro, con gli introiti derivanti dalla tassa sulla occupazione del suolo pubblico, della pesa pubblica ed anche dall’affitto dello stesso teatro come ad esempio avveniva a carnevale. Già dal 1815 si ha notizia di una scuola musicale. Negli anni trenta dell’800 si era venuta a formare in Sant’Agata, una società musicale che prese il nome di Accademia Musicale, retta da un presidente; il primo fu Giovanni Fabri che, dopo i primi interessanti risultati, ottenuti con maestri santagatesi, avvertì la necessità di assumere un musicista in grado di insegnare e dirigere. Santi Fabri, nel frattempo presidente, suggerì pertanto un giovane maestro di violino: Angelo Mariani un ravennate che il 2 aprile 1841 venne assunto per il suo primo incarico, quale direttore dell’Accademia Musicale. Il maestro lascerà di sé un imperituro ricordo nella scuola musicale ed in tutto il paese, iniziando qui quella straordinaria carriera che lo porterà a frequentare i più prestigiosi teatri italiani ed europei, fino all’approdo nella città di Genova dove restò fino alla fine della sua vita.
Nella epopea risorgimentale il teatro si trovò testimone di un importante evento, infatti il 28 settembre 1860, mentre il generale Cialdini sconfiggeva le truppe pontificie a Castelfidardo, i “Cacciatori del Montefeltro” comandati dal colonnello Luca Silvani, dopo avere liberato il Montefeltro e l’entroterra pesarese, deposero simbolicamente le armi nel teatro. Dopo l’unità d’Italia anche per la necessità di lavori di consolidamento del “palazzone”, lo stesso teatro aveva necessità di restauro. Finalmente nel 1871 Enea Nastasini, sindaco e presidente dei condomini, ruppe gli indugi finanziando i lavori necessari alla solidità del “palazzone” e come presidente volle il restauro del teatro autotassando i condomini proprietari.
Il 1 settembre 1872 si tenne una tre giorni musicale di inaugurazione, con prestigiosi maestri pervenuti dai più noti teatri di Romagna. In quella occasione, per unanime volontà, il teatro venne intitolato ad Angelo Mariani che nel frattempo era diventato il famoso direttore d’orchestra, riconosciuto dallo stesso Giuseppe Verdi come migliore del periodo. Con il Don Carlos, Il ballo in maschera, Il barbiere di Siviglia, il rinnovato teatro ritornò agli antichi fasti ed ebbe anche inizio una straordinaria stagione di veglioni e balli la cui tradizione di eleganza e mondanità è stata in auge fino agli anni ‘50 del secolo scorso.
Nel 1908, venne dotato di impianto luce ossiacetilenico con grande gioia delle signorine santagatesi che ora potevano porre in risalto la freschezza dei loro volti e l’eleganza del loro abbigliamento. Nel 1922 l’attività teatrale toccò il proprio apogeo quando Ciro Ragazzini, giovane santagatese impresario teatrale, condusse in Sant’Agata Feltria l’orchestra del teatro La Scala di Milano, che eseguì il Rigoletto con Luigi Marini Insieme a Mercedes Capsir ed Emilio Ghirardini, Maestro Concertatore Direttore Cav. Giuseppe Podestà.
Dopo la guerra, con l’arrivo della modernità venne adibito anche nella funzione di cine-teatro, fino a quando, venendo meno le condizioni per la sicurezza, venne definitivamente chiuso ad ogni utilizzo. Nel 1986, gli eredi della Società dei Condomini (ancora proprietaria del teatro) fecero donazione al Comune della struttura architettonica, divenendo pertanto, il comune, titolare del teatro ad ogni effetto.
Nel 1993 Vittorio Gassman, dovendo recitare la Divina Commedia per conto della Rai, scelse questo teatro che, nonostante i segni del tempo, conservava il fascino di recite lontane.
Nell’anno 2000, iniziarono i lavori di restauro, che con approfondita ricerca effettuata in collaborazione con la Soprintendenza dei Beni Artistici e Culturali, hanno restituito il teatro al suo originario splendore, così come lo avevano voluto i soci condomini nel lontano 1723. Fu in quella occasione che, dopo ben venti mesi di lavoro, il 14 settembre 2002 il Mariani venne inaugurato una volta ancora. In una straordinaria cinque giorni, grazie al Comune di Genova ed al Circolo Culturale Sopranzi, giunsero in Sant’Agata Feltria artisti di fama internazionale che hanno dato lustro a quello che il senatore Giovanni Spadolini, visitandolo definì: “Un insostituibile tassello della cultura universale“.
Il 14 giugno del 2023 ha segnato l’inizio di una serie di eventi celebrativi, avviati con il Concerto a cura della Sagra Musicale Malatestana che ha visto la partecipazione degli allievi dell’Accademia Teatro alla Scala di Milano. Questi eventi hanno commemorato tre importanti ricorrenze: il tricentenario della nascita del teatro, i centocinquanta anni dalla morte del compositore e direttore Angelo Mariani, a cui il teatro è intitolato, e i trent’anni dalla registrazione della Rai del recital di Vittorio Gassman del cantico dell’inferno, tenutosi all’interno dello stesso teatro.
Attualmente il teatro è affidato, con apposita convenzione, al Comitato per la Salvaguardia ed il Decoro di Sant’Agata Feltria che con attenzione ed impegno si fa carico della intera gestione teatrale, nonché della apertura quotidiana per renderlo fruibile ai visitatori. Il programma teatrale e gli appuntamenti estivi sono consultabili sul sito www.teatromariani.it
Dal 2022, al primo piano del secentesco Palazzo della Ragione, è stato creato un piccolo polo museale che ospita il Museo Archeologico del territorio, una Mostra di Minerali e la Mostra Metal Art Recupera con sculture donate dall’artista Quinto Narducci.
Marco Davide Cangini e Francesca Righi
Comitato per la Salvaguardia ed il Decoro di Sant’Agata Feltria A.P.S
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